Emily's secret

Chapter 41

Appena i due ragazzi arrivarono a casa, Elena condusse Benjamin in camera sua, per poi chiudere la porta –Io direi che siamo troppo vestiti- sussurrò provocante la ragazza. Benjamin non era molto convinto di quello che stava facendo, ma non appena Elena cominciò a spogliarsi, vide il suo seno prosperoso e un fondoschiena sodo, e non resistette.

Dopo essersi denudati entrambi, Elena cominciò a dar piacere a Benjamin, a cui non dispiaceva affatto. Si spostarono poi sul letto, dove iniziò il loro pomeriggio di fuoco.

In ospedale intanto il dottore stava parlando ad Emily –Stai migliorando molto velocemente Emily: domani pomeriggio puoi tornare a casa. Dovrai venire a fare dei controlli ogni quattro giorni per tre settimane, per una settimana non devi fare sforzi e dovrai assentarti da scuola- spiegò –Grazie mille dottore, dovrò prendere dei farmaci?- chiese Emily –Si, questi antidolorifici quando gli ematomi ti faranno male, e queste pastiglie ogni quattro ore fino al prossimo controllo. Servono affinchè il cervello non subisca dei traumi improvvisi, non devi saltarne neanche una- si raccomandò –Lo farò dottore, grazie mille- salutò Emily congedandosi dallo studio.

Si fecero le sei del pomeriggio, ed Emily aspettò pazientemente l'arrivo di Benjamin –Emily, tutto apposto?- chiese Sofia affacciandosi dalla porta –Sisi certo- sorrise , per poi salutare l'amica e continuando a leggere il suo libro.

Nel frattempo nel letto di Elena, i due giovani amanti parlarono –Sai Benni, mi hai reso molto felice- smielò Elena –Ne sono contento- replicò Benjamin, baciando la sua "ragazza". –Forse non è così male come pensavo- pensò il ragazzo stringendola ancora più forte a sé. –Sono le 8, meglio se vado- disse Benjamin alzandosi –Va bene orsacchiotto, ci vediamo domani- rispose Elena, abbracciandolo da dietro.

-Emily, andiamo in mensa? È ora di cena su- incoraggiò Sofia –Va bene, metto le scarpe e arrivo- rispose mascherando la sua tristezza Emily –Pensavo venisse sul serio. Pazienza, avrà avuto di meglio da fare- pensò, prima di dare un'ultima occhiata al corridoio e dirigersi in mensa.