Emily's secret

Chapter 33

Benjamin a quel ricordo di 2 anni prima cominciò a piangere –Ce la sto mettendo tutta Cris- singhiozzò. Dopo circa un'ora e mezza l'infermiera uscì dalla stanza dove era stata portata Emily –Come sta?- -Sei un suo familiare?- domandò da dietro gli occhiali –N-no...- concluse Benjamin –E allora non puoi, non riesci ad avvisare i suoi genitori?- -So che vive da sola, so solo questo- -Va bene dai, puoi entrare per solo 5 minuti- terminò l'infermiera, congedandosi rapidamente.

-Emily- disse vedendola in un letto troppo grande per lei piena di fili di qua e di la. –Mi ricordi tanto quando Cris venne picchiata per la prima volta: era così fragile ed era come te, sempre pronta ad incassare le offese. Sareste state amiche, sicuramente- sorrise triste. Dopo circa 10 minuti arrivò un dottore –Salve, lei è?- -Sono Benjamin- rispose abbastanza preoccupato –Immagino tu voglia avere informazioni riguardo alla ragazza...- -Beh certo- -Non c'è molto da dire... è in coma- disse il dottore tutto in un colpo. –Come in coma- sussurrò il povero ragazzo –È una miracolata, guarda che razza di ferite le hanno fatto. Ora devo andare, se ci sono altre domande, sono nell'ufficio 156-.

Dopo che il dottore se ne andò, Benjamin prese una mano della ragazza e la strinse tra le sue –Sei così fredda Emily, si sono proprio divertiti a malmenarti- disse in un flebile respiro. Rimase tutto il giorno in ospedale, inchiodato a quella scomodissima sedia vicino al letto della ragazza. Le accarezzava i lunghi capelli dall'insolito colore, ripetendosi di continuo quanto fossero morbidi.

Verso sera passò il primario –Ragazzo, l'orario delle visite è finito da un bel pezzo. Torna domani dai- -Va bene- rispose sconsolato Benjamin, raccogliendo le sue cose e dando un bacio in fronte a Emily –A domani piccola-.

Il giorno dopo a scuola Benjamin era piuttosto nervoso, e decise di non seguire la lezione giocando con il telefono –Signor Mascolo, se la lezione non le interessa può benissimo uscire- -Grazie prof, aspettavo solo che me lo dicesse- rispose sfacciato –FUORI DALLA MIA CLASSE!- urlò l'insegnante. Benjamin accolse ben volentieri l'invito, preparò lo zaino e uscì non solo dalla classe, ma dalla scuola.