Chapter 39

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Dopo aver mangiato insieme, Sofia salutò Emily e andò a casa. Emily voleva tanto ammirare le stelle, perciò molto lentamente si alzò dal letto e si diresse a prendere la sedia per andare vicino alla finestra. Prese una coperta per rimanere al caldo e si appoggiò alla piccola mensolina della finestra –Finchè sono qui sarò al sicuro, ma quando tornerò a scuola chissà cosa succederà...- pensò Emily, per poi addormentarsi.

Alle 5 della mattina seguente la sveglia di Benjamin suonò, per avvisarlo che era giunta l'ora di alzarsi –fra 15 minuti comincia l'orario delle visite mattutino, devo darmi una mossa-. Si fece una doccia veloce e si vestì, per poi prendere la macchina.

Arrivato in ospedale incontrò Sofia –Ciao Sofia- salutò andandole incontro –Ciao Benjamin- ricambiò non troppo allegramente –Devo parlarti un attimo, posso offrirti un caffè?- e Sofia accettò, ma non troppo volentieri.

-Senti, è successa una cosa...- cominciò Benjamin girando il suo cappuccino –E quindi?- incalzò Sofia –Non potrò più venire così spesso in ospedale e quando dovrà ritornare a casa mi chiami, che la vengo a prendere io.- disse –A quale scopo lo fai?- chiese storcendo il naso l'infermiera –Ho fatto una promessa che non intendo infrangere- rispose il ragazzo –Posso sapere? Emily è mia amica e voglio aiutarla...- continuò Sofia addolcendo il tono di voce –La mia migliore amica si è suicidata due anni fa perché soffriva di bullismo, e prima di morire mi ha fatto promettere di aiutare le persone che si stanno lasciando andare- disse cominciando a sentire gli occhi pieni di lacrime –S-scusami Ben, non lo sapevo- replicò abbracciando il ragazzo in preda ad una crisi di pianto –Lei era tutto per me, mi sento così in colpa. Mi aveva detto di esserne uscita, che potevo stare tranquillo, e invece- singhiozzò ancora più forte –Mi ha detto che l'ho resa felice, ma allora perché lo ha fatto?- chiese disperato –Se non ne hai mai sofferto la risposta non la troverai mai, ora andiamo da Emily, penso voglia vederti- terminò Sofia facendo un sorriso.

-MA DOVE È ANDATA?!- si chiesero in coro vedendo il letto vuoto, solo in un secondo momento si accorsero che la ragazza era vicino alla finestra –Ben, mettila subito nel letto, mi stanno chiamando- si allarmò l'infermiera sentendo il cercapersone suonare –Si, va bene- rispose Benjamin.

-Dove pensavi di andare, piccolina?- pensò il ragazzo sollevando Emily e stendendola sul letto, per poi coprirla con delle calde coperte. –Sono ancora le sei meno un quarto, posso dormire un po'- sbadigliò, appoggiandosi un po' sulla pancia della ragazza.


Emily's secretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora