Alla fine del suo turno, Emily uscì dal bar per andare a casa –Dato che sono le 17, potrei andare nel negozio di abbigliamento per bambini- pensò emozionata. Camminò per circa 10 minuti, sentendosi però osservata –Forse sono solo io, bah-.
Appena entrata rimase a bocca aperta dalla quantità di mini-vestiti che erano esposti. Cominciò a girare tra le file di abbigliamento per neonate, quando trovò un vestitino adorabile –Qui la piccola ci starebbe benissimo- sorrise timida, ma lo posò, pensando che fosse troppo impegnativo come primo acquisto, perciò si diresse dove c'erano i body.
Dopo circa mezz'ora, scelse dei body-vestitini, molto colorati e graziosi, per poi dirigersi alla cassa e pagare.
La sensazione di essere seguita la tormentava –Meglio accelerare il passo e arrivare a casa il prima possibile- si ripeteva.
Qualche metro prima del palazzo dove abitava , qualcuno la tirò per un braccio, tanto forte da farla girare –Ti do tutti i soldi che vuoi, lasciami stare per favore!- supplicò in lacrime guardando per terra –E-emily p-per favore- balbettò il presunto rapinatore: la ragazza a quel punto aprì gli occhi e si trovò Benjamin disperato –T-ti avevo detto di lasciarmi stare- rispose lei cercando di essere forte –Fammi parlare un attimo, TI PREGO!- urlò tormentato, attirando l'attenzione anche dei passanti –Datti una calmata intanto e alzati- replicò agitata. Benjamin si alzò e, prima ancora di proferire parola, strinse tra le sue braccia Emily, sussurrando in lacrime –Scusami scusami scusami, perdonami per favore -. Emily era letteralmente sotto shock e non si sentiva al sicuro tra le braccia del ragazzo.
Dopo aver ripreso il controllo di sé, Benjamin, fissando per terra, chiese ad Emily dieci minuti del suo tempo –Non mi sembra il caso Benjamin, sei molto scosso- -Per favore Emily, ti scongiuro- singhiozzò –Ho davvero bisogno di parlarti-.
Ovviamente Emily non lo fece salire a casa sua, ma si diressero in un piccolo pub lì vicino. Si sedettero in un tavolino appartato affinchè Benjamin potesse parlare; ad Emily più di tanto non interessava, ma era talmente buona che, nonostante quello che le avesse fatto, non riusciva a dire no.
-Io ti ascolterò, ma starò nel silenzio più totale- disse con un tono che non ammetteva repliche –V-va bene, come v-vuoi- balbettò Benjamin –Mentre eri in ospedale, mesi fa, mi sono davvero affezionato a te. T-ti volevo davvero bene. Una sera sono andata ad una festa a casa di Federico. Lì c'era una ragazza, Elena. Federico mi disse di uscirci un paio di volte dato che i suoi si stavano separando, tanto per distrarla. Un pomeriggio la accompagnai a fare compere, quando Sofia mi chiamò per dirmi che ti avevano dimessa, così avvertii Elena che sarei andato via da lei. Lei mi ricattò dicendomi che i miei genitori erano dipendenti di suo padre, e che lasciandola da sola li avrebbe licenziati. Con il passare del tempo mi teneva in pugno, non potevo fare nulla, per questo mi hai sentito dire quelle cose orribili su di te nel terrazzo della scuola- a quel punto Benjamin cominciò a sudare freddo –Un giorno Federico mi disse che aveva qualcosa per divertirci ancora di più; arrivammo alla casa abbandonata e mi mostrò della cocaina. Da perfetto idiota la provai, e lui se ne andò, lasciandomi solo per una mezz'oretta, così ne approfittai ancora di più per farmi. Quando ritornò, mi chiamò e ti trovai sul letto, legata e imbavagliata; non ragionavo e- qui Benjamin cominciò a singhiozzare –Appena ti ho visto, così inerme, mi partì una scarica di adrenalina che non riuscivo a controllare. Ero del tutto drogato Emily- terminò appoggiando la testa sul tavolo e piangendo rumorosamente.
Emily non sapeva cosa dire.
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Emily's secret
FantasyEmily: ragazza con i capelli viola/rosa, da 4 anni viene presa di mira dai bulli per il suo essere timida a causa di un segreto, ha 18 anni Federico: il bullo, che renderà la vita della ragazza un inferno, ha 20 anni Benjamin:...... 18/4/2018 #300 i...