Chapter 15

3.6K 187 3
                                    

-Ragazzi, preparatevi che sta arrivando- sussurrò Federico ai suoi amici. E infatti dopo poco... -MA BUONGIORNO GRASSONA!!!- rise beffardo Federico: Emily voleva tanto scappare, ma sapeva che ogni cosa sarebbe stata inutile –Sai, voglio fare un regalo alla mia fidanzata. Tu sei una ragazza, certe cose dovresti saperle giusto?- chiese sprezzante. Emily aveva molta paura di che fine potessero fare la sua collana, il bracciale e gli orecchini, perciò, mettendo le mani dietro la schiena, fece una magia per farli diventare invisibili. –Dammi la collana e il tuo bracciale, troietta da quattro soldi- -N-non ce li ho oggi- sussurrò –SENTI NON FARMI INCAZZARE- -Ma è vero- rispose –Non vali niente, possibile? I tuoi genitori devono essere stati ubriachi quando ti hanno avuta ahahahah- e la prese per i capelli, permettendo così al resto del gruppetto di picchiarla. –a dopo, puttanella- risero tutti insieme i ragazzi dopo 15 minuti di pura agonia per Emily –Q-qualcuno mi aiuti- disse quasi impercettibile: non aveva neanche le forze di far apparire di nuovo i suoi amuleti. Dopo un'ora circa Emily si alzò molto lentamente, cercando di cacciare le lacrime che minacciavano di uscire da un momento all'altro per il troppo dolore; piano piano prese la strada per tornare a casa: avrebbe mandato il compito di informatica via mail.

-Senti fra, alle 22 ti aspetto da me, non inventarti scuse- disse Benjamin e si bloccò, vedendo una persona dall'altra parte della strada conciata malissimo –Ascolta, ti chiamo dopo. Ciao- e attaccò il telefono. Osservò perplesso quella figura trascinarsi per il marciapiedi, fino a che non la vide cadere a terra; e le corse incontro. –Chiamo un ambulanza signora?- chiese avvicinandosi un pochino. Man mano che si avvicinava però si accorgeva che quella "signora" aveva un colore di capelli che solo una persona poteva avere: Emily. –Dio mio Emily!! Che cazzo ti hanno fatto- le sussurrò inginocchiandosi vicino a lei e alzandole la testa. –A-aiutami, ti prego- sibilò Emily, prima di perdere i sensi di nuovo. –Ti porto a casa con me, piccolina- le disse baciandole la fronte. La prese a mo di sposa e corse verso casa sua.

-MAMMA APRIIIIII- urlò davanti il portone di casa sua. Ma nessuno rispose. –Merda, è già andata via!- imprecò il ragazzo. Appoggiò Emily sulla sdraio che aveva sotto il piccolo portico ed estrasse le chiavi per aprire la porta. Dopo aver fatto stendere la ragazza sul suo letto, le medicò le ferite che aveva: sangue dal naso, ematomi vari.... –Perché ce l'hanno tanto con te piccola...- pensò.


Emily's secretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora