-Ti ho cercata ovunque dopo quel giorno Emily, ovunque. Ogni mattina andavo al faro sperando di trovarti, ma non è successo. Sono caduto in depressione e mi hanno ricoverato in psichiatria per tre mesi. Non voglio farti pena, volevo solamente spiegarti- riprese calmandosi.
Emily era abbattuta, non sapeva se credergli o meno –Ho capito Benjamin- disse lei seria –Però capisci che ormai non si può fare niente?- -I-in che senso?- balbettò lui spaventato –Non riesco a perdonarti Benjamin, tantomeno Federico. Sono rimasta incinta, mia figlia mi ricorderà sempre quel giorno- sussurrò –È-è una bambina?- biascicò –Si, una femmina. Ma non è importante questo; io la amerò incondizionatamente, ma capisci che porterò per sempre un peso enorme addosso? Mi avete costretta Ben, quel giorno la mia vita è finita. Quando lei mi chiederà qualcosa su suo padre, come dovrei rispondere secondo te?!- rispose infuriata. Benjamin abbassò lo sguardo e tacque –Esatto Benjamin, non posso rispondere. Se glielo dicessi si sentirebbe uno sbaglio, un errore. Io per mia figlia non voglio questo; deve sentirsi amata a qualsiasi costo.- concluse Emily fissandolo negli occhi, gli stessi occhi di cui quasi un anno prima era innamorata. A quel punto per Emily poteva finire lì la discussione, perciò si alzò e prese le sue borse –Non ho proprio la minima possibilità di conoscerla?- sussurrò quasi impercettibile –Come fai ad essere così sicuro di essere tu il papà?- chiese Emily con aria di sfida –Perché, beh... I-io n-non ho messo il preservativo...- rispose a disagio –Complimenti Benjamin, COMPLIMENTI!- gli urlò in faccia –T-ti fa male arrabbiarti- -Non osare dirmi cosa devo fare! Meglio se me ne vado, ciao Benjamin- sputò acida –Ciao Emily- sussurrò triste.
Non appena uscì dal pub, Emily si rese conto che forse aveva esagerato ad urlare in faccia a Benjamin, perciò decise di rientrare a chiedere scusa –Non dovrei chiede scusa proprio di un bel niente, ma quella non ero io- pensò determinata. Quando fu di nuovo vicino al tavolo si accorse che Benjamin era ancora là, braccia conserte sul tavolo e corpo invaso dai singhiozzi. Si intenerì a quella scena, non stava di certo fingendo...
Gli accarezzò delicatamente la schiena, come se quel ragazzo fosse fatto di vetro. A quel tocco Benjamin si sollevò leggermente e, appena alzò lo sguardo trovò il sorriso di Emily –Ti chiedo scusa per averti urlato dietro, non volevo ferirti- disse timida –T-tu che chiedi scusa a me?- singhiozzò –Vedo come stai male e come sei ridotto, hai gli occhi rossi e gonfi- sorrise lei appoggiando una mano sul suo viso. Con tutta la forza che aveva si avvicinò a lui e gli disse –Dimostrami che sei cambiato e ti darò una possibilità, non farmene pentire-.
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Emily's secret
FantasyEmily: ragazza con i capelli viola/rosa, da 4 anni viene presa di mira dai bulli per il suo essere timida a causa di un segreto, ha 18 anni Federico: il bullo, che renderà la vita della ragazza un inferno, ha 20 anni Benjamin:...... 18/4/2018 #300 i...