Dopo quel giorno, Emily aveva cercato di contattare in tutti i modi Mirko, ma lui non rispondeva mai a nessun messaggio o chiamata. Il giorno del ricovero per partorire si avvicinava, ma anche questa volta doveva far forze solo su se stessa: per la sua famiglia era morta, Mirko era sparito, Sofia era dovuta partire perché sua nonna stava male e chiamare Benjamin era da escludere: due settimane passate nell'isolamento più totale dato che, oltre al lavoro, non vedeva più nessuno.
-Domani si parte amore, non so ancora come chiamarti- sorrise coccolando il pancione –Melory come la mia migliore amica da piccola, Giulia perché mi piace o Hanon perché mi ricorda il mare? Significa suono delle onde... Non posso di certo darti tre nomi!- sospirò Emily, e come risposta di approvazione la piccolina diede qualche calcio –Va bene va bene, troverò una soluzione- ridacchiò Emily, alzandosi per preparare il borsone, dato che l'indomani era il fatidico giorno.
Prese il borsone che aveva comprato e mise dentro: tre pigiami per lei e un paio di cambi di abiti, l'intimo e i vari prodotti per la sua igiene personale. Per differenziare le sue cose da quelle della piccole, quest'ultime le mise dentro dei sacchetti ermetici –Allora, qui ci sono le mutandine, i tuoi vestitini e tutine, body e pannolini, creme e bavaglini. È tutto pronto amore- si disse soddisfatta.
Dopo qualche ora si preparò per andare a letto –La prossima volta che dormirò su questo letto sarà insieme a te, piccolina- pensò estasiata.
La mattina seguente chiamò per prenotare un taxi che la venisse a prendere verso le 9 e mezza. Si preparò con calma, godendosi le sue ultime ore con il pancione. Non appena furono le nove e venti, uscì dal suo appartamento con il borsone, super emozionata.
Arrivò in ospedale super agitata, ma appena entrò nell'ambulatorio della sua dottoressa si tranquillizzò –Il termine della gravidanza era ieri, in massimo 5 giorni avrai la tua bambina tra le braccia, ora chiamo un'infermiera che ti porterà nella tua stanza. Più tardi passerò per fare dei controlli, ok?- rassicurò il medico –Va bene, grazie mille dottoressa- ringraziò Emily, stringendole la mano.
Quando arrivò nella sua stanza, scoprì di non essere da sola –Salve, io sono Emily- si presentò alla sua compagna di stanza –Oh ciao, io sono Ginevra- rispose un po' affaticata la ragazza –Tutto bene?- chiese Emily preoccupandosi –Sisi, è solo la fatica post partum- -Hai già partorito?- -Si, per fortuna- -Spero ti riprenderai presto- rispose Emily appoggiando la sua borsa sul letto –E te? Tutto bene- -Si, non vedo l'ora che esca la mia bambina- disse emozionata –Le femminucce sono le ombre delle mamme, diventerà uguale a te; mia figlia fa così!- -Hai già altri figli?- -Due gemelli, un maschio e una femmina- rispose Ginevra –Adesso è arrivato un altro maschio, sono molto contenta- terminò Ginevra, dato che in quel momento entrò il suo compagno.
Emily ne approfittò per sistemare le sue cose e quelle della piccola nell'armadietto e nel comodino a sua disposizione, poi prese un libro che cominciò a leggere.
STAI LEGGENDO
Emily's secret
FantasiEmily: ragazza con i capelli viola/rosa, da 4 anni viene presa di mira dai bulli per il suo essere timida a causa di un segreto, ha 18 anni Federico: il bullo, che renderà la vita della ragazza un inferno, ha 20 anni Benjamin:...... 18/4/2018 #300 i...