Capitolo 10.

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- Non dovevi difendermi- Luca butta fuori il fumo dalla bocca e mi rivolge il suo sguardo - ora lei ti odia di più e hai anche rischiato di essere sospesa-.

È ormai ora di ricreazione e noi due abbiamo passato praticamente tutta la mattina in presidenza. La preside si è detta contraria a un'altra sospensione per Luca, in quanto vuole che lui riesca a finire questi due anni e prendersi il diploma. Gli ha fatto un discorso sulle sue possibilità, cercando di far ragionare Luca, cercando di fargli capire che ha del potenziale, e che non deve sprecarlo. Se l'è cavata con una nota sul registro, per sua fortuna, mentre io sono stata sgridata, per essere uscita dall'aula senza permesso.

- Io non potevo stare ferma a guardare, mentre lei ti urlava contro dicendo che non vali nulla- sento il nervoso che ritorna a farmi visita - io non credo che tu lo meriti-.

Lui sorride debolmente, butta il mozzicone ormai finito a terra, e si avvicina a me.

- Sei speciale, Ellie- mi prende il viso tra le mani e mi lascia un bacio sulla fronte - non so come tu faccia, ma sai sempre cosa dire, al momento giusto.-.

Sorrido come un ebete e appoggio la mia mano sul suo viso, accarezzandolo con delicatezza. I miei polpastrelli sfiorano la sua pelle, che mi solletica leggermente a causa dell'accenno di barba che ha.

-Dobbiamo parlare di quello che è successo tra noi- non so con quale coraggio pronuncio queste parole - non voglio che succeda più che tu mi tratti con indifferenza. Ci conosciamo da poco, è vero, ma io ti voglio già bene, Luca-.

Lui ferma le mie carezze e mi lascia un bacio sulla mano, per poi sorridere.

- Sei pura, Ellie- intreccia le mie dita alle sue - non voglio ferirti, non voglio trascinarti nella mia vita incasinata. Non so fare il fidanzato, e ho troppi casini che nemmeno mi permettono di farlo. Non voglio perderti, e so che se provassimo a stare insieme succederebbe, forse è meglio stare amici-.

Una strana sensazione mi avvolge e in un attimo mi sento stupida. Stupida perché sapevo sin dall'inizio che mi avrebbe portato scompiglio, ed è quello che ha fatto nella mia mente, stupida perché credevo di avergli fatto capire come sono fatta.

-Va bene- è a malincuore che rispondo - ora ti sembrerò una delle tante che è caduta ai tuoi piedi. Dio, quanto sono ridicola-.

Nascondo il viso tra le mani, mentre provo una vergogna unica. Mi sento veramente una deficiente.

-Ehi, ma che dici?- mi sposta le mani dal viso e mi accarezza i capelli -Se credessi che sei come tutte le altre non ti avrei mai chiesto di restare mia amica. Credimi.-.

I suoi occhi sembrano volermi trasmettere sincerità, mentre io non so cosa credere.

-Dimmi perché dici che la tua vita è incasinata- voglio capire perché mi vuole tenere lontana - in questo momento mi sento che tu stia cercando una scusa carina per tenermi a debita distanza, perché non ti piaccio-.

Sussulta leggermente e scuote la testa, come per scacciare via le mie parole.

- No, no. Non pensarlo nemmeno, non ti voglio prendere in giro, non lo farei mai.- si allontana leggermente da me, ma senza sganciare il mio sguardo - Sono un casino. Faccio una vita di merda e voglio che tu sia solo mia amica. Ti prego, cerca di capirmi-.

-Come potrei capirti?!- mi alzo di scatto, trattenendo a stento le urla - Non ha senso quel che dici. Anche come amica entro a far parte della tua vita-.

-No- mi imita, alzandosi anche lui - essere la mia ragazza è diverso. Vorresti sapere sempre dove sono, cosa faccio... Non potrei essere sempre presente per te. Credimi, non mi sto prendendo gioco di te. Ti ho baciata perché lo desideravo. E Dio, lo desidero ancora. Però non possiamo-.

- Luca... io non so se posso accettare tutto questo. Non mi sentirei a mio agio, sapendo che ci siamo baciati e che potrebbe succedere ancora- sento le lacrime che fanno pressione per scendere giù, senza un motivo ben preciso - non credo che sarebbe normale.-.

Faccio per andarmene, ma lui mi tiene ferma. Mi abbraccia da dietro, appoggiando le mani sui miei fianchi e appoggiando il mento sulla mia spalla.

- Non lasciarmi solo- sussurra al mio orecchio - sei una delle poche persone che mi è stata accanto senza nemmeno conoscermi. Una delle poche persone mi fa distrarre dai due mila problemi che ho. Voglio che mi stai accanto, nonostante non sia perfetto. Sei una delle poche vere amicizie che ho-.

Le mie lacrime iniziano a scendere, senza che io abbia più la forza di trattenerle. Mi giro verso di lui e gli butto le braccia al collo, mentre lo abbraccio forte.

Singhiozzo e lui cerca di calmarmi, accarezzandomi la schiena dolcemente. Le sue parole mi hanno fatto capire quanto si sente solo, erano cariche di sconforto. Ho promesso che l'avrei aiutato, come posso ora tirarmi indietro?

- Non vado da nessuna parte- sussurro - sto con te, Luca-.

Lui mi stringe più forte, mentre mi ringrazia ripetutamente.

Non è felice come mostra agli altri, ne sono sicura.

*

Pago il gelato e poi mi allontano dalla cassa con Aria, che mi sta osservando, in attesa che finisca di raccontarle tutto quello che è successo con Luca.

-Vuole essermi solo amico- le spiego, con un pizzico di amarezza - e non ho potuto allontanarmi da lui. Ha bisogno di avere qualcuno al proprio fianco-.

-Wow...- si siede nella orima panchina libera e io la imito - non credevo che si sentisse così solo. In fin dei conti è tanto apprezzato a scuola, chiunque farebbe pazzie per entrare nelle sue grazie. A tal proposito, ti stai creando tante nemiche, sono tutte gelose di lui-.

-Evidentemente non sono poi così sinceri con lui, nonostante vogliano esserli amico.- constato, tristemente - E comunque non hanno motivo di odiarmi le altre, visto che non ci sarà mai nulla tra me e lui-.

-C'è già stato qualcosa- mi ricorda lei, con un sorrisino malizioso stampato sulle labbra - perciò...-.

-Qualcosa che non ricapiterà più- mangio un cucchiaio di gelato al caffè - ne sono certa-.

Lei scrolla le spalle, come se non credesse alle mie parole.

Io credo a quello che ho detto, in fin dei conti se lui mi ha fatto questa richiesta è perché è ciò che realmente vuole.

E a me va bene così, no?

Fuoriclasse|| Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora