Capitolo 39.

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- Perciò il galeotto si è svegliato- sento la voce ironica di Giulio dietro di me, ma io continuo a dargli le spalle, ignorandolo altamente.

Faccio per rimettere il pallone nel box, ma sento tenermi il polso, così sono obbligata a fermarmi e voltarmi.

Proprio come pensavo, colui che mi sta tenendo con una presa salda è Giulio. I suoi occhi riflettono uno stato d'animo annoiato e leggermente nervoso, forse per il fatto che ho finto di non sentire le sue parole.

- Ti hanno mangiato la lingua o sei diventata sorda?- inarca il sopracciglio sinistro, aspettando una risposta.

- Nessuna delle due cose, semplicemente non mi interessa dare una risposta a te su argomenti che non ti riguardano- sputo, con tutta la rabbia repressa.

Sono stata zitta in tutti questi giorni che mi ha dato il tormento, ma ora che Luca si è svegliato, questo essere subdolo può scordarsi di continuare a trattarmi così.

- Quanta spavalderia- ghigna - presto non farai la spiritosa in questo modo, zuccherino.- molla il mio braccio e mi sposta un ciuffo di capelli dietro l'orecchio - Puoi starne certa!-.

Scatto indietro immediatamente e lui continua a guardarmi divertito, ritraendo la mano.

- Cosa vuoi dire?- chiedo furente - Cosa hai in mente, Giulio?-.

Il biondo schiocca la lingua con fare teatrale e poi scrolla le spalle con indifferenza, come se nemmeno lui sapesse cosa sta tramando.

- Tempo al tempo, bambina- mi regala un occhiolino e poi esce dallo stanzino, lasciandomi sola.

Scuoto debolmente la testa, per riprendermi, non capendo di cosa stia parlando e che cosa abbia architettato. Potrei aspettarmi di tutto da una persona del genere, credo non abbia ritegno di niente.

Però, ora, sono certa che non potrà più farmi del male, non ora che Luca è di nuovo con me. So che il mio ragazzo mi proteggerà sempre, nonostante tutto e tutti.

*

- Hai un letto comodo, Luca- constato accarezzandogli i capelli - non credo di aver mai visto un letto più morbido di così-.

Sono passati quattro giorni da quando il mio fidanzato si è svegliato dal coma, e finalmente stamattina è stato dimesso. Mia madre mi ha permesso di saltare la scuola per oggi, perciò eccomi qua. Ho passato l'intera mattina con Luca, in modo tale da recuperare il tempo perso.

- Anche il tuo non è niente male, ho fatto le più belle dormite- sorride debolmente, facendomi immediatamente capire che secondo lui c'è qualcosa non va.

Mi giro verso di lui, completamente, mettendomi su un fianco. Lui abbassa leggermente la testa verso di me, lanciandomi un'occhiata stranita, forse perché mi sono zittitita all'improvviso.

- Che hai, amore?- chiedo debolmente - Non sei completamente presente, cosa ti è successo?-.

- Sto pensando a te- sospira debolmente - ho paura per te. Non per me, per te, Ellie. Sono terrorizzato dal fatto che lui ti faccia del male.-.

I suoi occhi diventano più scuri, mentre io analizzo mentalmente le sue parole. Perché ha paura per me? Perché El Diablo dovrebbe farmi del male? Come sa chi sono?

- Non sto capendo, Luca. Perché io? Che c'entro? Io credevo che questa storia fosse finita, che una volta che tu ti fossi svegliato nessuno avrebbe riparlato di lui, o meglio, che noi non ci avremmo avuto mai più a che fare-.

- Ha minacciato di farti del male, piccola- digrigna i denti con nervoso - è per questo che mi ha sparato. Questo l'ho sentito parlare di te sono andato fuori di testa e lui ha reagito sparandomi-.

Trasalisco immediatamente davanti alla sua confessione e sobbalzo in piedi, mentre Luca mi scruta attentamente, come se si aspettasse già questa reazione.

- Tu ti sei fatto sparare per me?- sento gli occhi pizzicarmi - Hai rischiato di morire per colpa mia-.

Sgrana immediatamente gli occhi sentendo le mie parole e scuote la testa, alzandosi lentamente dal letto, visto che la ferita gli impedisce di essere completamente libero.

- Non per colpa tua, ma perché non ho saputo stare impassibile sentendolo parlare di te in quel modo- una smorfia di disgusto gli si dipinge sul viso - avrebbe davvero fatto del male a te... così credo di aver guadagnato tempo.-.

- Tempo?- strillo, scioccata - Tempo, Luca? Sul serio? Il tuo tempo stava per finire, ti rendi conto? Stavi per mandare al diavolo la tua vita, i tuoi sogni, tutto!-.

Lui si passa le mani sul viso, in modo stressato ed esasperato, per poi tornare a guardarmi negli occhi.

- Lo sai che mi dispiace, ma io preferisco che quel bastardo faccia del male a me piuttosto che a te- ormai anche lui sta urlando - tu non meriti del male solo perché ti ho trascinato nel fondo con me. Capisci? Se ti succedesse qualcosa la colpa sarebbe solo mia-.

- Ma stai scherzando, vero? Come pensi che mia sia sentita io, invece, vedendoti in quelle condizioni? Mi sono sentita morire, tu nemmeno ti rendi conto.- un singhiozzo abbandona le mie labbra - Smettila con queste paranoie, io voglio stare con te, qualsiasi cosa succeda, non mi hai portata su nessun fondo, mi hai fatta iniziare a vivere. Sei tutto ciò che voglio, non mi importa che prezzo devo pagare-.

Lui ride nervosamente e poi si avvicina a me, mi guarda negli occhi per qualche secondo, poi afferra il mio viso con le sue mani e annienta la distanza appoggiando le sue labbra sulle mie.

Il bacio prende immediatamente una piega passionale, mentre il moro mi fa avvicinare più a sé.

- Tu sei pazza- mi sussurra a un centimetro dalle mie labbra - completamente. Sei pazza per stare con me, per sostenermi in questo modo, e per non avere paura del mio mondo-.

Mi stampa un bacio a fior di labbra e poi mi accarezza i capelli, e poi il viso.

- Forse lo sono, ma ti amo, non posso perderti, sarebbe come perdere un pezzo di me-.

- Lo so che non te l'ho mai detto- si morde il labbro inferiore, debolmente - ma ti amo anche io, Ellie-.

Sento il cuore battere veloce, sento il suo rumore rimbombare nelle mie orecchie, mentre un sorriso nasce sulle mie labbra. Un sorriso sincero, colmo di gioia, per le parole che ha pronunciato il moro.

Mi stringo forte a lui, mentre le sue braccia prontamente mi stringono a sé. Ascolto il battito del suo cuore e sorrido maggiormente, è un suono così dolce.

Credo di non essermi mai sentita così in pace, come se stessi volando su una nuvola.
Come potrei avere paura di qualcosa, se ho lui che tiene stretta a sé? Non credo sia possibile.

Il mio ragazzo sbuffa sentendo il suo telefono suonare, segnando l'arrivo di un messaggio, così scioglie l'abbraccio e si avvicina al comodino per recuperarlo.

La sua faccia assume un'espressione stranita leggendo sullo schermo, poi spalanca la bocca e strabuzza gli occhi, come se avesse appena visto qualcosa di estremamente strano.

Lo vedo stringere forte il telefono tra le mani, mentre serra la mascella con nervoso.

E ora che sta succedendo?

Nota: è fuori sul mio profilo la mia nuova storia: Love and drugs|| Side baby, spero di vedervi anche là! A presto 🐞

Fuoriclasse|| Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora