Capitolo 63.

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Sento il campanello suonare e mi alzo lentamente dal divano, per andare ad aprire.

Stamattina, su consiglio di Luca, ho deciso di iniziare da oggi la ricerca con Salvatore. Prima iniziamo questo stupido lavoro, che la prof ci ha assegnato, meglio è, così non dovrò più passare del tempo con il mio ex.

Apro la porta e mi trattengo dall'alzare gli occhi al cielo.

- Ciao Ellie, sembri molto contenta di vedermi.- afferma ironico. Evidentemente la mia espressione facciale parla per me, nonostante cerchi di mostrarmi neutrale.

- Ciao Salvatore, entra pure, Luca dovrebbe essere qui a momenti.- in realtà doveva già essere qua da una mezz'ora buona, non capisco questo suo ritardo.

Si accomoda in casa e si toglie il giubotto, per poi andare a sistemarlo nell'appendiabiti color oro, nell'angolo vicino alla porta. Sa bene come muoversi qui dentro, ancora oggi si ricorda bene di casa mia... è evidente, ci passava giornate intere.

- È rimasto tutto come quando stavamo insieme.- commenta, guardandosi intorno, mentre infila le mani nelle tasche dei jeans.

Ignoro il suo commento e prendo il telefono in mano, notando di avere un messaggio da Luca:

" Ho avuto un problema
a casa. Faccio tardi.
Scusa."

Sgrano gli occhi leggendo il testo del messaggio. Non riesco a crederci. Non posso credere che passerò il mio tempo con Salvatore, da soli.

A Amore mio💘:
"È successo qualcosa di grave?
Stai tranquillo, non
preoccuparti per me!
Ti amo."

Rileggo il messaggio e poi glielo invio. Non voglio che stia male per me, che si preoccupi per me. Se non può venire è successo senz'altro qualcosa di grave, altrimenti non mi avrebbe mai lasciata sola in questa situazione. Sia perché sa per tutto quello che Salvatore mi ha fatto, sia perché sa che sono spaventata.

Sospiro debolmente e cerco di calmarmi. In fin dei conti so gestire Salvatore, non sono la stessa di anni fa. Sono cambiata, sono molto più forte di allora, posso affrontare qualsiasi cosa.

- Tutto ok? Sei diventata seria all'improvviso!- il mio ex mi si affianca e mi sposta un ciuffo ribelle di capelli, che sostava sul mio viso.

Mi allontano di scatto, sottraendomi così dal suo tocco. Lui sorride amaramente e alza le mani in aria, in segno di resa.

- Ok, se non vuoi essere toccata tengo le mani a posto...- fa spallucce - Non sono lo stesso di quando stavamo insieme, te l'ho detto. Lo so che per te è difficile credermi, ma ti dimostrerò che è la realtà. Non tocco più cocaina, non sono più violento... anche perché era quella merda ad alterare il mio umore ed il mio carattere. Mi sono pentito per quello che ti ho fatto passare, ancora oggi me ne pento! Non mi potrò mai perdonare fino in fondo. Ti ho fatto troppo male, ma non lo farei mai più. È questo che volevo dirti da un po', quando non volevi starmi a sentire.-

- Non so che dirti Salvatore...- sento gli occhi pizzicarmi. Sento il dolore che fuoriesce dalle sue parole e, se devo essere sincera, mi dispiace. Però non riesco a scordare tutto così, in un attimo. In più non riesco a fidarmi di lui, non ora.

- Non dire nulla, non ti ho detto questo per essere perdonato o per tornare con te!- vedo i suoi occhi verdi brillare, come se stesse trattenendo il pianto - Anche perché amo una ragazza! Era romana, l'avevo conosciuta in clinica, si stava disintossicando nello stesso periodo mio. Ci siamo subito innamorati, ma i suoi non volevano stessimo insieme. Diciamo che era la classica ragazza ricca che si ribella ai genitori perché si sente soffocare, perché quella vita non le appartiene. Ci siamo frequentati per un po', di nascosto. Poi, una sera, litigammo... io ero pulito da un po' ormai, credevo che anche lei lo fosse, invece trovai dell'eroina nella sua borsa. Andai su tutte le furie e la sgridai, ti giuro che non le alzai le mani, non lo feci mai più dopo di te, con nessuna. Lei mi disse che la vita era sua, che non dovevo intromettermi in quel modo, ed andò via da casa mia. Salì in macchina con dei suoi amici, tipi poco raccomandabili. Chi guidava era ubriaco, ebbero un brutto incidente, un frontale con un camion, e lei morì sul colpo. Quando la mattina dopo venni a sapere della notizia pensai che forse era colpa mia... magari stavo pagando per tutto quello che avevo fatto passare a te, magari quella era la mia punizione. Mi era stata strappata la persona che amavo di più. Avrei preferito morire io, che vedere lei, esanime, su quel lettino metallico della camera mortuaria.-.

- Io non sapevo nulla di tutto ciò! Mi dispiace, tanto...- biascico, sentendomi realmente dispiaciuta per l'accaduto.

Non dev'essere stato un momento facile. Lo so.
Se solo penso a come sono stata male quando Luca stava per morire... Non riesco a immaginare come sarebbe stato perderlo. Dev'essere un dolore immenso, come se ti strappassero un organo vitale dal petto, a mani nude.

- Non ne ho mai parlato con nessuno. Solo tu e i miei genitori sapete questa storia.- si passa la mano sul viso, come per calmarsi, mentre tira su con il naso - In fin dei conti io e te abbiamo condiviso tanto... Mi sento ancora legato a te in un certo senso.-

- Non hai torto...- sospiro - Nessuno merita di soffrire come è successo a te, Salvatore. Neanche tu! Non ti ho mai augurato del male, non ne sarei mai stata capace. Credimi-.

Non sono mai stata così sincera. Volevo andasse via da me. Che mi lasciasse in pace. Che io non soffrissi più. Che non provassi più quelle sensazioni ed emozioni. Sono arrivata a detestarlo, a reputarlo un bastardo, ma non gli ho mai, e dico mai, augurato del male, perché io non sono quel tipo di persona.

- Lo so.- sorride amaramente - Infatti non ti ho mai meritata. Sono felice che stai con Luca, sembra che ti ami tanto. A proposito, quando arriva?-.

Vorrei saperlo anche io. Spero stia bene. - Ha avuto un piccolo contrattempo, farà un po' tardi.- indico la cucina con l'indice - Possiamo studiare di là, inizia ad andare, tanto sai la strada. Vado a recuperare il mio computer dalla mia stanza.-.

Lui annuisce facendomi capire di aver inteso, mentre io salgo su e ne approfitto per mandare un altro messaggio a Luca:

" Salvatore è arrivato.
Comunque se hai bisogno
di me chiamami pure.
Lo sai che per te ci
sono sempre."

Invio e metto il telefono in tasca, per poi afferrare il computer e tornare giù.

Sarà un lungo pomeriggio, me lo sento.

Fuoriclasse|| Capo PlazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora