Kim Seokjin.
Sto per chiudere la porta del mio appartamento quando sento una voce riecheggiare per le scale «Seokjin hyung!» spunta una testa grigia e sorrido, al contempo stranito e felice.
«Tae! Che ci fai qui?»
Sorride felice «Mi chiedevo se ti andasse di passare una serata in compagnia.»
«Certo, che avevi in mente?» faccio per entrare ma la porta di fronte alla mia viene aperta, mostrando il mio vicino di casa con un ragazzino che ho già visto da qualche parte. Quest'ultimo si inchina più volte, per poi notare noi. Namjoon si inchina, salutandomi, sorridendomi «Buona sera, Seokjin ssi.»
Sorrido inchinandomi leggermente e noto una strana luce nei suoi occhi. Tiro una gomitata a Taehyung che non si muove «S-salve...» sussurra inchinandosi a Namjoon. Poi realizza «Oh! Ma lei è il ragazzo della sedia!»
Avvampo. Tappo la bocca a questo ragazzino troppo cresciuto «L-lo scusi, è che non si rende conto di quello che fa o dice...»
«Hynsndks...» il grigio prova a parlare da sotto la mia mano.
Sorrido alla lieve risata di Namjoon e mi incanto un momento a fissare anche l'altro ragazzino, che si guarda le scarpe ma con un lieve sorriso alla scena esilarante.
Sembra così timido...
Sento del calore umido sulla mia mano.
Ma che?
«Taehyung!» lo libero dalla mia presa e mi guardo la mano con la saliva del mio dipendente bella in vista «Che schifo...» prendo un fazzoletto dal mio zainetto, rosa, e mi asciugo quella schifezza.
«Comunque piacere, Kim Taehyung!» porge la mano a Namjoon col suo solito fare socievole ed estroverso. Questi gliela stringe, presentandosi. Poi questo bambino troppo cresciuto decide di avvinarsi all'altro ragazzo, che si guarda ancora le scarpe. Tae si abbassa in modo da poterlo vedere negli occhi. Il corvino indietreggia leggermente.
«Tu chi sei?»
Taehyung, non lo vedi che gli stai mettendo ansia?
«J-Jung...» sussurra palesemente a disagio, mentre il più alto sembra non capire, infatti, inclina la testa da un lato.
Se non fosse per la situazione sarebbe tenero.
«Scusalo Taehyung.» interviene Namjoon in aiuto dell'altro ragazzo «E' molto timido, ma appena prende un po' di confidenza non lo ferma più nessuno.» sorride, mettendo una mano nei capelli neri del giovane, scotolandoli un pochino, con fare, oserei dire, protettivo. Il piccoletto alza la testa e sorride leggermente rosso sulle guance, mostrando i suoi dentini da coniglietto. Sorrido a mia volta, intenerito.
«Jeon Jungkook*...piacere mio.»
Taehyung si illumina «Possiamo essere amici! Se vuoi possiamo uscire un giorno, o continuare a parlare adesso! Anche con te Namjoon hyung. Oh, posso chiamarti hyung?»
Sospiro sbattendomi una mano in faccia «Tae, forse Jungkook deve andare a casa a riposare...»
Namjoon ride lievemente mentre le guance del corvino diventano più rosse di prima alle parole di Taehyung «Si, il tuo capo ha ragione: Jungkook domani ha scuola e deve dormire almeno otto ore per essere bello sveglio.» il grigio mette un leggero broncio «Comunque si, puoi chiamarmi hyung.»
«Professor Kim, io dovrei...» sussurra Jeon.
«Oh si, giusto. Ti accompagno giù.» si rivolge a noi «A presto Taehyung e arrivederci, Seokjin ssi.»
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The Pink Bakery
FanfictionMi sento tirare in avanti e mi rendo conto che mi sta stringendo più forte di prima, senza farmi male, tra le sue braccia calde. Il mio cuore sta impazzendo, lo sento battere così dannatamente forte che mi spaventa. «Amo quando mi abbracci.» si allo...