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«Signor Jeon, lei è mia figlia Jennie.»

La ragazza chiamata in causa si alza dal suo posto, si inchina a me e alla mia famiglia e non guarda nessuno di noi negli occhi. E' più bassa di me ed è vestita con un semplice vestito bianco di Chanel, ha i capelli lunghi, neri, raccolti in una coda bassa, gli occhi piccoli e scuri. Effettivamente è una bella ragazza, ma non la sposerei mai. Mi dispiace, ma la verità è che a me piace quello che hanno i maschi tra le gambe.

«Signor Kim, lui è mio figlio Jungkook. Finalmente posso presentarvelo.»

Kim? Scherzano? No, deve essere per forza uno scherzo, di cattivo gusto per altro.

Mi inchino a quella famiglia, trovando i miei scomodi mocassini d'un tratto interessanti.

«Sediamoci pure e iniziamo a mangiare.» dice mia madre, sorridendo in modo composto ai suoi futuri parenti.

Come consigliato, prendiamo tutti posto: noi giovani uno di fronte all'altra, in mezzo ai nostri genitori, che parlano e discutono su cose che nemmeno ascolto.

Voglio Taehyung.

«Allora Jungkook, frequenti l'ultimo anno di superiori, giusto?»

Annuisco, giocherellando con la forchetta e guardando la mia bistecca al sangue che in un'altra circostanza divorerei, ma ora mi viene solo da vomitare. Mi arriva un colpo di tacco da parte di mio padre sullo stinco. Soffoco il dolore, quasi strozzandomi con la mia stessa saliva e cerco di rispondere in modo normale al mio quasi suocero «S-si, io frequento l'ultimo anno della scuola superiore del mio quartiere.»

«La nostra Jennie, invece, sta frequentando l'università. Diventerà una bravissima insegnante, vero cara?» la ragazza annuisce alzando il viso e sorridendo in modo gentile a tutti.

Perfetto, è pure più grande di me! E poi è così perfettina...bleah!

Alzo gli occhi al cielo.

§

E' il momento del dolce e c'è questa torta bianca con delle meringhe sopra che fa schifo. Questo ristorante non ha un buon pasticciere. Sarà che io sono abituato a mangiare le prelibatezze di Jin hyung, ma questa cosa fa davvero vomitare. Però, non ho mangiato quasi niente della cena e se non mi sforzo di ingoiare questa roba dovrò sentire mio padre lamentarsi fino alla fine dei miei giorni. Sospiro, mettendo in bocca quel cucchiaino poco pieno di quella roba oscena e mastico lentamente, distratto dai miei pensieri verso il ragazzo che mi piace e che ora starà lavorando, servendo i soliti clienti di un venerdì qualunque.

Venerdì?! Merda! Namjoon e Seokjin escono oggi! Me ne ero dimenticato! Ecco perché era così distratto! Che tenero, era così in ansia per il loro primo appuntamento, anche se non vuole che io e gli altri lo chiamiamo così.

«Allora, per la data del matrimonio avevate già un'idea?»

A quella domanda da parte del signor Kim mi strozzo con la torta, iniziando a tossire e a battermi una mano sul petto da solo, attirando l'attenzione dei presenti. Chino leggermente il capo come per scusarmi, visto che non riesco a emettere nessun suono. Deglutisco più volte a vuoto, cercando di calmarmi.

«Da lunedì iniziano gli esami e volevamo aspettare che il nostro secondogenito prendesse il diploma.» per mio padre sono sempre stato il secondo figlio, mai una persona che sa intendere e volere.

«Allora potremmo fare la settimana dopo quella degli esami, così possono frequentarsi nei weekend e farsi vedere in giro insieme.»

«A noi va bene. Potremmo fare mercoledì tra due settimane?»

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