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Kim Namjoon.

E' il giorno; oggi Seokjin partirà per Los Angeles e non lo vedrò per due mesi. Il ragazzo in questione sta ancora dormendo tra le mie braccia dopo aver consumato il nostro amore per la seconda volta. Stiamo insieme da tre giorni e lo amo davvero tanto, sono dipendente da lui e non so come farò per i prossimi mesi a sopravvivere senza di lui. Vorrei seguirlo, salire sull'aereo con lui e prendermi una vacanza dal lavoro, ma non posso. So che dovrei pensare a me stesso, a lui e alla nostra relazione, ma il pensiero che a quei ragazzini così svogliati di imparare possa arrivare un mio sostituto che gli faccia odiare maggiormente l'ambiente scolastico, mi trattiene qui. Sono uno stupido, ma non riesco a non pensare ai miei studenti. Mi hanno dimostrato più volte di tenerci a me, nonostante non si impegnino minimamente, ma ero un ragazzo anche io e come loro, alla loro età, la scuola era l'ultimo dei miei problemi. Solamente, ero intelligente e me la sono sempre cavata in un modo o nell'altro.

Un mugolio mi distrae dai miei pensieri e porto l'attenzione nuovamente su Jin, che si sistema meglio sul mio corpo, stringendosi maggiormente al mio busto e infilando la testa nell'incavo del mio collo. Sorrido inconsciamente e gli accarezzo la testa, giocando con i suoi capelli corvini, lisci, morbidi e profumati. Con la mano libera sistemo meglio le coperte sui nostri corpi ancora nudi. La sua mossa azzardata durante il nostro rapporto sessuale mi ha lasciato piacevolmente sorpreso e ammetto che quella posizione mi ero già immaginato più volte di metterla in pratica con lui. Vederlo godere così a causa mia, mentre mi sta sopra e prova a prendere il controllo mi ha eccitato a dismisura. Avrei voluto che entrambi durassimo di più, ma va bene così; questo ragazzo mi ha cambiato la vita in meglio e non potrei desiderare di più.

Sento dei deboli schiocchi e una sensazione umida sul mio collo. Sorrido e lascio che il mio ragazzo mi coccoli. Sussurra, sempre sulla mia pelle «Buongiorno, amore.»

Chiudo gli occhi, beandomi di questa straordinariamente bella situazione «Ben svegliato, mio Jinnie.»

Si avvinghia maggiormente al mio corpo e posso constatare che sta sorridendo, mentre mi lascia ancora quei dolci baci sul collo e sulla guancia.

«Che ore sono?»

Sospiro, voltando il volto verso la sveglia posta sul mio comodino «L'una del pomeriggio.»

Si solleva di scatto e mi guarda con occhi spalancati «Cosa?!»

Sorrido «Se calcoli che dopo aver fatto l'amore erano le cinque del mattino, direi che non è poi così male. Abbiamo riposato per otto ore, è giusto. Bisogna dormire almeno otto ore.»

Si ributta su di me, posando la testa di nuovo nell'incavo del mio collo «Mi accompagni in aeroporto, vero?» sussurra con un tono fin troppo triste.

Mi scosto, prendendo il suo viso tra le mani e squadrandolo attentamente «Fino al check-in ti starò attaccato come una sanguisuga. Fino all'ultimo secondo io non mi allontanerò da te.»

Annuisce, abbassando lo sguardo; decido di sporgermi verso di lui e donargli un dolce bacio di supporto.

Come farò senza di te?

Mi allontano piano da lui, restando comunque vicino al suo bellissimo viso e gli sorrido, cercando di calmarlo «Andiamo a mangiare coreano?»

Noto gli angoli della sua bocca dirigersi verso l'alto, per poi avvicinarsi a me e accade tutto in pochi secondi; al posto che posarsi sulle mie labbra, le sue scendono sul mio collo e iniziano a succhiare un lembo della mia pelle ambrata, in un punto particolarmente visibile. Dopo poco si allontana di poco e osserva il suo lavoro sorridendo soddisfatto.

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