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Kim Namjoon.

«Joonie...tutto ok?» annuisco al mio hyung mentre si avvicina a me, deglutendo e sento le lacrime minacciare di sgorgarmi dagli occhi e creare delle cascate che non voglio far vedere ai due ragazzi davanti a me.

Ancora col fiato corto mi avvicino a Seokjin, tirandolo a me e abbracciandolo, infilando la testa tra il suo collo e la sua spalla, odorando il suo dolce profumo di cioccolato. Osservo Kook che ci guarda preoccupato, mentre il pasticciere passa le sue mani sulla mia schiena. Istintivamente tiro nell'abbraccio anche lui, facendo sobbalzare entrambi. Sospiro, chiudendo gli occhi e restando lì ancora qualche minuto, prima di separarmi e scotolare i capelli di Jungkook con una mano, mentre con l'altra accarezzo la morbida pelle della guancia di Jin.

«Scusa se non ti ho avvisato.» sussurro guardando il mio hyung «Ti sarai preoccupato molto. Mi dispiace, ma ora sono qui e ho tanta fame.» forzo un sorriso, sperando che entrambi credano al mio stare bene.

«T-tranquillo, ehm...pensavamo di ordinare una pizza. O del pollo fritto, se preferisci.»

Sorrido annuendo e mi allontano da loro «Vado a fare una doccia calda, fuori fa parecchio freddo. Voi iniziate pure ad ordinare quello che volete.»

Noto che entrambi si guardano confusi dal mio atteggiamento, ma ignoro il tutto ed entro in bagno, aprendo l'acqua calda per farla scaldare, mentre mi spoglio e abbandono i vestiti a terra. Entro nella doccia, iniziando a sciacquarmi e ad insaponarmi. Mentre mi lavo via lo shampoo dalla testa sospiro, ripensando a quanto accaduto poco fa.

La riunione è appena finita ma il mio telefono, che avevo messo in silenzioso, è all'uno percento di batteria e io lo odio. Ho visto le chiamate di Jin e odio di più me stesso per essermi dimenticato di avvisarlo. Mi sento un idiota. Si sarà preoccupato a morte.

Mi avvio verso casa con passo abbastanza veloce, volendo arrivare il prima possibile.

Dopo minuti di camminata nel buio delle strade di Seoul, arrivo al parchetto del quartiere, poco distante dal mio condominio e sento dei passi parecchio vicino a me. Inizio a sentirmi osservato, ma decido di ignorare quella sensazione e di procedere, aumentando inconsciamente il mio andamento.

Mi fermo, voltandomi di scatto all'indietro per poter vedere alle mie spalle se c'è qualcuno, ma sembra che io mi stia solo immaginando tutto. Osservo ancora bene, attentamente, scorgendo dietro ad un albero la visiera di un cappellino. Cerco di fare finta di niente e di voltarmi di nuovo, tornando sui miei passi, iniziando subito dopo a correre verso casa. Il cuore mi batte nel petto non appena mi accorgo che quella persona incappucciata si è messa a correre dietro di me e ringrazio i lampioni che creano le ombre dei nostri corpi, così da calcolare quanto mi è distante alla bell'e meglio.

Entro nel condominio, non chiudendo nemmeno il portone e mi metto a correre su per le scale, ormai con i polmoni in gola e mi fiondo dentro il mio appartamento, chiudendo subito la porta a chiave e poggiandomici sopra con la schiena.

Non sono convinto, ma decido di non pensarci e mi tolgo ogni residuo di sapone dal mio corpo abbastanza allenato e mi avvolgo il mio accappatoio addosso per non venire colpito in pieno dal freddo gelido di quel bagno.

Dovrei comprare una stufetta, si muore di freddo ogni volta.

Essendomi dimenticato dei miei vestiti, mi avvio in salotto così, coperto solo da quel tessuto bianco e morbido.

«Joonie ho ordinato anche del soju...» gli cadono delle bacchette dalle mani e mi guarda con la bocca spalancata, riprendendosi subito dopo che Jungkook tossisce palesemente in modo finto, ridendo poi alla reazione del più grande, che deglutisce e si gira dall'altra parte. Posso notare con piacere le sue orecchie diventare rosse e non riesco a non sorridere. Mi avvicino a lui, prendendolo dai fianchi e girandolo verso di me, fingendomi stupido «Hyung, non ti senti bene?» gli bacio la fronte, come per controllare la sua temperatura. Lo sento irrigidirsi e percepisco la risata sempre più divertita di Jungkook poco distante da noi, che osserva la scena.

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