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Jeon Jungkook.

Come ci sono finito in ospedale, con un ago nel braccio e con tutti i miei amici e mio fratello che mi circondano e mi sorridono felici, abbracciandomi e portandomi regali, ancora non lo so. So solo che sono felice di non essere morto. Cosa mi sarei perso se avessi tagliato il punto giusto? So che i miei genitori vengono a chiedere come sto, soprattutto mia madre, ma non sono mai entrati nella mia stanza. Ho scoperto anche che è mio fratello a pagarmi la camera singola e privata, così da non avere nessun altro paziente a disturbarmi. Junghyun è tornato a Busan per gestire l'azienda di famiglia il lunedì mattina davvero presto. Io dormivo e non mi ha svegliato, ma al telefono mi ha detto che non sarò da solo e che verrà a trovarmi ogni weekend. Gliene sono molto grato. E in più ha ragione: non sono da solo. Ogni mattina ho la compagnia di Namjoon, nel pomeriggio si alternano Jimin e Taehyung, facendo un giorno uno e un giorno l'altro, la sera vedo Seokjin e, di nuovo, Taehyung. La mattina dei due non c'è traccia e, parlando con Nam, ho saputo che Tae ha litigato con Jin perché voleva restare lui con me la notte, ma il più grande tra di noi glielo ha vietato, dicendogli che deve pensare anche alla sua carriera universitaria. Ha ragione, non voglio che resti indietro a causa mia.

Mi sono svegliato in questo letto domenica mattina verso le sei e sono passati tre giorni. In teoria domani dovrebbero lasciarmi andare a casa, ma non ho la minima idea di dove andare. La mia casa, può ancora essere chiamata tale? No, ma da una parte ci spero. Spero che i miei genitori mi vogliano ancora bene e non mi lascino in mezzo ad una strada, senza soldi.

Sto ridendo con Jimin a causa di un video di Yoongi che balla, non mi rendo nemmeno conto che qualcuno ha aperto la porta ed è entrato «Sembra uno di quegli scoiattoli che volano!»

«Vero! Ma non dirglielo se no mi uccide.»

«Quel ragazzo ti ama troppo per volerti morto hyung.»

Jiminie sorride «Secondo te, io e lui, stiamo bene insieme?»

Non capisco il senso di questa domanda «Credo di sì, non vi ho mai visto insieme ma penso di sì. Perché?»

Sospira «Non so. Ho solo paura che qualcuno, non intendo gli omofobi, possa non trovarci carini insieme...insomma, lui è tipo una divinità della musica e io sono un misero studente universitario che lavora come cameriere.» mette un tenero broncio e io sorrido, non potendo far altro che strizzare le sue guance paffute e morbide «Sei un cretino Park Jimin. Non devi pensare a quello che dicono o pensano gli altri di voi. Se lo ami e se lui ti ama a sua volta, stacci insieme. Siete diversi e quindi? Tutti siamo diversi. Certo, c'è chi è più simile alla persona che gli piace, ma anche gli opposti si attraggono hyung. E tu e Yoongi sprizzate scintille d'amore da ogni poro quando i vostri occhi si incontrano, da quello che ha detto Tae e davvero, pensa a te stesso e a quello che vuoi tu, non a quello che pretendono gli altri.»

«Aish...stare ricoverato in ospedale per quattro giorni ti ha fatto crescere così tanto? Prima non mi guardavi neanche negli occhi e ora mi fai un discorso motivazionale? E' colpa di Taehyung, vero?»

Arrossisco appena pronuncia quel nome, ma un colpo di tosse, palesemente finto, mi fa allontanare da Jimin, costringendomi a voltarmi verso la porta. Deglutisco alla vista e mi siedo con la schiena dritta. Anche il mio hyung è a disagio.

«Potremmo avere un po' di privacy?»

L'arancione si inchina e mi sorride prima di lasciarmi solo con i miei genitori. Li guardo, non dicendo niente, non volendo dire niente.

Mia madre si siede al bordo del letto e mio padre dove prima c'era Jimin, poi parla «Il matrimonio è stato cancellato.»

Grazie a chiunque comanda questo mondo!

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