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«Hyung! Dove sei stato?»

«Ho solo portato un po' di caffè a Namjoon.»

Vedo il rosso sorridere in modo malizioso «Non iniziare.»

Me ne vado in cucina mentre sento ancora delle chiacchiere su Yoongi e su tutta quella questione che mi sta facendo impazzire.

Chissà come sta?

Mi decido a chiamare quella testa verde e dare sfogo alla mia preoccupazione; stranamente mi risponde dopo pochi squilli «Che vuoi Seok- Ahi!»

Si sente un'altra voce in lontananza «Comportati bene Min Yoongi!»

L'interessato sbuffa e ci riprova «Ciao Jin hyung! Quale onore sentirti, come mai questa telefonata inaspettata ma del tutto gradita e che non mi sta disturbando affatto dai miei affari?»

Oltre alla sua ironia, si sente chiaramente la risata di Jimin che fa da sfondo a quella che dovrebbe essere una conversazione «Idiota...no niente cuscini addosso Yoongi! Dai! Parla al telefono e lasciami sistemare qui!»

«Jiminie è lì?» mi intrometto nel loro teatrino, sperando di venire calcolato.

«Sì. Mi sta facendo il letto ora.»

«Lo stai sfruttando?!»

«No hyung, si è solo offerto di aiutarmi e io lo sto lasciando fare, anche perché è più testardo di un mulo.» sento l'arancione urlargli contro che lui non è un asino.

«Zitto, pel di carota tinta. Non vedi che sto avendo una conversazione che tu mi hai obbligato ad intraprendere solo per farmi alzare dal letto?» sento l'altro sbuffare e io sono sempre più traumatizzato dal tono con cui Yoongi lo insulta. Ha una voce così stranamente pacata e dolce, priva di arroganza e insensibilità come suo solito che non mi sembra nemmeno lui.

«Yoon?»

Lo sento ridere e questo mi blocca ogni muscolo. Quel ragazzo ha sempre avuto una risata distaccata, apatica, fredda e ora sembra divertirsi come un essere umano; sembra essersi lasciato andare «Si? Scusa hyung, ma Jimin è appena rimasto incastrato nella coperta ed è caduto per terra.»

«Hyung! Non ridere e aiutami!»

Yoongi...

«Quindi...stai bene?» chiedo sussurrando.

«Mai stato meglio hyung. Però ora ti lascio, il nano si sta per mettere a piangere.»

«Non è vero!»

Il mio migliore amico ride ancora e io annuisco, anche se non può vedermi «Va bene. Chiamami ogni tanto o mandami un messaggio. Sono preoccupato che trovino casa tua.»

«Oh...va bene hyung. Ma sta' tranquillo. Sihyuk nim mi ha vietato di andare in studio quindi sto lavorando da casa. Non potrei amarlo di più. Posso stare in pigiama tutto il giorno, tranne quando un piccolo uragano non viene a casa mia e mi costringe a fare movimento.»

Non potrei amarlo di più...

Sorrido e dopo qualche secondo di altre parole la chiamata si chiude, interrompendosi, lasciandomi con la confusione in testa. Provo una strana sensazione all'altezza dello stomaco mista a preoccupazione. Non so cosa sia, ma mi inquieta.

«Hyung!» Hoseok mi interrompe dai miei pensieri e dalla mia analisi su me stesso «Chiedono se puoi rilasciare una dichiarazione. Ti giuro, ci ho provato a farli andare via ma non mi danno ascolto.»

Sospiro, stufo di tutto questo «Avvisali che se non devono acquistare niente e non se ne vanno chiamerò la polizia.» il rosso annuisce ed esce dalla cucina, informando quei ficcanaso fastidiosi, sollevando delle polemiche insensate che si sentono persino dopo che ho chiuso la porta della mia amata stanza rosa. Chiudo gli occhi e prendo respiri profondi, cercando di rilassarmi, con scarso risultato, in quanto Hoseok entra di nuovo e si schiaccia contro la porta con la schiena. Deglutisce e mi guarda quasi con gli occhi fuori dalle orbite «Che è successo?»

The Pink BakeryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora