Kim Seokjin.
Mi perdo a guardarlo negli occhi, quando la sua voce mi distrae nuovamente «Ti...senti bene?»
Deglutisco, abbassando il capo e posso sentire la puzza di sudore che proviene dal mio corpo.
Dio, sarà una settimana che non mi lavo. Faccio proprio schifo...
«Vuoi...entrare?» il suo tono preoccupato tradisce il suo sguardo spento.
L'ho ridotto proprio male...il mio Joonie, che gli ho fatto?
Annuisco lentamente alla sua proposta e noto che si schiaccia contro la porta per permettermi di passare. Vado verso il suo divano e sento gli occhi pizzicare a causa di quel ricordo vivido di noi due che ci baciamo, con passione e sentimento, che rischiamo di andare oltre, ma che veniamo bloccati dal piccolo Kook e dal suo incubo. Mi vengono in mente pure le parole di Yoongi, che mi dice che tutti stanno mandando all'aria i loro progetti a causa nostra, a causa mia.
«Se vuoi accomodarti...» si siede su quel divano nero e io lo seguo, mantenendo la distanza. Prendo un respiro profondo e cerco di trovare le parole giuste da dire, ma lui mi precede «Vuoi qualcosa da bere? Ho della birra, se la vuoi.»
Lo guardo, annuendo leggermente, distogliendo subito lo sguardo e puntando i miei occhi sul pavimento. Mi porge la lattina, la apro e faccio un breve sorso, poi un altro e un altro ancora. Sento che mi sta scrutando, come se volesse leggermi nella mente e capire che diamine ci faccio in casa sua, all'una di notte, dopo una settimana di pura assenza.
«Seokjin-»
«Ti dirò tutto.» i miei occhi si incastrano nei suoi, in cui noto un barlume di sorpresa e speranza. Deglutisco, cercando di respirare in modo normale «M-ma promettimi che non mi interromperai. Non sono ancora pronto per parlarne, ma non voglio perderti...quindi, per favore, ascoltami e basta.»
Annuisce «Non voglio obbligarti a parl-»
«Non andrò in America senza aver sistemato le cose tra noi e se questo è l'unico modo...farò così.»
Sospira «Va bene. Ti ascolto, allora.»
Bevo un lungo sorso di birra, per poi puntare gli occhi verso il soffitto e prendere un bel respiro, buttando successivamente tutta l'aria contenuta nei miei polmoni all'esterno del mio corpo. Cerco di parlare in modo sicuro, ma la mia voce vacilla parecchie volte nel corso del racconto «Ero da poco famoso, stavo acquisendo fama lentamente e dopo aver vinto quel programma, mi invitarono come ospite in altri show. Un giorno mi fecero una domanda poco apprezzata e decisi di andare in discoteca quella sera. Fu lì che lo vidi per la prima volta...»
«...e sto cercando uno stabile per aprire una pasticceria tutta mia.»
«Oh, waw, è un bel progetto. Ma credi di farcela?»
«Come?»
«Voglio dire, sei ancora giovane e potresti fare di tutto con quei soldi. Sicuro di volerli sprecare per un misero negozietto di dolci?»
§
«Io vado a farmi quel tizio, tu continua pure a lamentarti di quella giornalista.»
«Yoongi! Non...perfetto! Sono pure rimasto da solo a bere. Che giornata orribile.» sbuffo poggiando i gomiti sul bancone di quel club riservato, solo per questa sera, a noi gente dello spettacolo. Ci sono vari artisti, tra cui la mia migliore amica con il suo gruppo. Ci siamo salutati prima, ma ora sta cantando e divertendosi sul palco. E' rimasta la stessa Byulyi delle superiori. Sono felice che i soldi non le abbiano dato alla testa, come l'alcol in questo momento. E' proprio ubriaca quella ragazza.
STAI LEGGENDO
The Pink Bakery
FanfictionMi sento tirare in avanti e mi rendo conto che mi sta stringendo più forte di prima, senza farmi male, tra le sue braccia calde. Il mio cuore sta impazzendo, lo sento battere così dannatamente forte che mi spaventa. «Amo quando mi abbracci.» si allo...