[19]

461 26 4
                                    

Kim Seokjin.

«Il mio bambino cresce così velocemente!» stritolo Taehyung tra le mie braccia.

«Hyung, mi rovini i capelli...» cerca di staccarsi da me.

«Ti prego hyung, 'sta mattina è super attento a qualsiasi cosa. Non ha neanche fatto colazione per potersi riempire di cibo dopo con Jungkook.» il grigio guarda male Jimin.

«La colazione è il pasto più importante. Come puoi non mangiare? Nutriti immediatamente!» alza gli occhi al cielo alla mia ramanzina. Sospiro, sapendo che è una testa calda e non riuscirò mai a convincerlo.

Mi rimetto al lavoro per tutta la mattina fino a che non sento il mio nome in lontananza. Esco dalla cucina e mi ritrovo il mio insegnante che mi sorride e mi saluta con la mano, poggiato con i gomiti sul bancone. Mi avvicino a lui, prendendo uno strofinaccio, ovviamente rosa, per asciugarmi le mani «Ciao! Come mai qui? Lavori anche la domenica?»

«Certo che no! Volevo solo passare a bere un caffè e mangiare un pasticcino del mio hyung preferito.»

«Credevo di essere l'unico hyung che avessi.» faccio il finto offeso.

«Be', c'è anche Yoongi.»

«Lui non conta come tuo hyung.» metto il broncio, ma per davvero questa volta, sentendo una strana sensazione all'altezza dello stomaco.

«Ma come no? E' più grande di me, è uno hyung.»

«Non siete amici però, quindi non è un tuo hyung.»

«Uh...il mio hyung preferito è geloso del suo professore di inglese.»

Sorrido a quella sua presa in giro, credo, ma sento le orecchie andarmi a fuoco.

Io!? geloso di Namjoon? A causa di Yoongi? Pff!

«A-allora che ti porto?»

«Il solito caffè americano con...hm, direi quella ciambella con la crema. Sembra così buona!»

Sorrido a quel suo viso eccitato per il mio cibo «Non sembra, lo è.» gliela poso in un piattino, servendolo io stesso, cosa che Yoongi mi ha vietato di fare. Mi ha severamente obbligato a restare in cucina se non per questioni urgenti, per non attirare troppo l'attenzione dei curiosi. Ma in questo momento non ci faccio caso al pienone di una domenica qualunque e faccio io persino il caffè di Namjoon «Ecco a te. Goditi la tua colazione alle...» guardo l'orologio posto sul muro sopra al macchinario per fare i frappè «Dodici e quarantatré.»

Mi sorride, sporcandosi tutta la felpa con la crema. E' inutile dire che scoppio a ridergli in faccia. Povero, lui mi guarda confuso «Ti sei sporcato tutto. Aish*, aspetta.» continuando a sorridere divertito vado dalla parte opposta al bancone, mettendo in mostra i pantaloni della mia divisa bianca e rosa pieni di farina. Mi posiziono davanti a lui e con lo strofinaccio umido da prima, cerco di pulire nel migliore dei modi il suo indumento e cerco di non fargli restare la macchia di crema su di esso «Appena arrivi a casa mettila in lavatrice con lo smacchiatore. Non vorrei mai che ti rimanesse macchiata.» alzo il viso e me lo ritrovo attaccato. Siamo davvero tanto, troppo vicini. Deglutisco, lui è rigido e me ne rendo conto solo ora che le sue orecchie e le mie stanno andando a fuoco dall'imbarazzo. Mi allontano subito, tornando dietro al bancone. Lo sento sussurrare un grazie e vedo che ritorna a mangiare. Faccio per dire qualcosa, una scusa per tornarmene in cucina e scappare da questa situazione imbarazzante, ma un rumore di tazzine che cadono mi distrae. Noto Taehyung che si sistema meglio il vassoio sulle mani, nessun utensile è distrutto.

«Tae! Stai bene? Dammi, faccio io...» Jimin gli prende il vassoio dalle mani, dolcemente, come il suo tono di voce, proprio come il mio quando il grigio si avvicina a me a testa bassa, salutando con la mano Namjoon «Ehi, che è successo?» chiedo.

The Pink BakeryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora