Il suono della suoneria del cellulare mi sveglia dal mio sonno. Rispondo non guardando nemmeno chi mi cerca «Pronto?»
«Namjoon, vieni subito in pasticceria.»
«E' successo qualcosa hyu-»
«Entra dal retro. Muoviti.»
Jin mi attacca il telefono in faccia.
Sarà arrabbiato con me? No, dal suo tono non sembrava. Anzi, mi dava l'idea di essere preoccupato.
Sbuffo, alzandomi dal suo letto e rimettendomi i vestiti scomodi che avevo ieri. Mi sciacquo velocemente il viso nel suo bagno e mi fiondo fuori da casa sua, iniziando a correre verso il negozio, rischiando di cadere più volte sul ghiaccio.
Se sono tornati quei giornalisti, giuro che questa volta li denuncio.
Mi inizia a crescere l'ansia nel petto, ripensando a quanto successo due settimane fa circa. Al solo pensiero mi viene voglia di andare alla stazione di polizia e fare quello che avrebbe dovuto fare Yoongi hyung. Di quei ficcanaso non se ne sono visti al The Pink Bakery per tutta la settimana e, sinceramente, sono felice che Jin sia tornato a sorridere dopo tutto quello stress.
Mi torna alla mente il bacio di ieri sera; mi fermo prima di attraversare la strada per entrare nel retro della pasticceria, col fiatone.
Se volesse parlare di quello? Se si fosse pentito? A me è piaciuto, parecchio, ma non ne abbiamo discusso. Se non volesse più rivolgermi la parola?
Nego con la testa con foga, cercando di calmarmi ed entro, lentamente, nella cucina rosa. Chiudo la porta alle mie spalle e noto che è tutto buio e nessuno dei forni è acceso.
«Ti prego calmati...Namjoon sta arrivando, ok? Ci aiuterà a trovare una soluzione.»
Mi volto verso la sala, dirigendomi proprio lì, dopo aver sentito la soave voce di Seokjin pronunciare il mio nome «Hyung?»
Sussulto a quello che vedo: Yoongi con il solito viso impassibile, ma con una strana luce negli occhi; Hoseok e Jin pallidi, che guardano Jimin cercare di calmare Taehyung che si tira i capelli con le mani e urla, singhiozzando, parole sconnesse tra loro, con il volto rigato da lacrime che non vogliono smettere di uscire dai suoi occhi. Noto anche la cugina del corvino dalle spalle larghe che sta per piangere.
«Joonie...» Jin si allontana dal rosso e si avvicina a me, guardandomi negli occhi «Jungkook è...» sospira.
«Cos-»
Vengo interrotto dalla voce roca e spezzata del grigio che urla, disperato «M-me lo hanno portato vi-ia!»
Cosa?!
Chiedo spiegazione con lo sguardo a Jin, ma dai suoi occhi scendono delle piccole goccioline. Mi affretto a togliergliele e ad accarezzare quel viso bellissimo che mi fa impazzire, fregandomene degli altri «Spiegami, così che possa capire e aiutarvi.»
«N-non lo sappiamo neanche noi...» sussurra «Tae era in ritardo e non rispondeva al telefono. Io e Jimin eravamo preoccupati e abbiamo chiesto a Yoongi di andare a vedere con la macchina se era a casa, ma non c'era. Abbiamo chiamato Hoseok per vedere se sapesse qualcosa, ma neanche lui sapeva dove fosse. Poco fa è entrato nel negozio e ha iniziato ad urlare contro dei clienti abituali. Sai quel vecchietto che ha sempre il nipotino con sé il sabato?» annuisco alla sua domanda «Loro.»
«Ma Taehyung ama quel bambino e quell'anziano...»
Jin tira su col naso, continuando a raccontarmi quel poco che sa «Ho chiesto a tutti i clienti di uscire, grazie al cielo non erano molti, ma appena se ne sono andati, Tae è scoppiato in lacrime, urlando il nome di Jungkook e si è buttato per terra, tirando pugni sul pavimento...visto che non riusciva nemmeno a parlare ho chiamato Jisoo ed è corsa subito qui. Da quello che abbiamo capito, i signori Jeon hanno scoperto che Kook è gay e si stanno preparando per portarlo via.»

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The Pink Bakery
FanfictionMi sento tirare in avanti e mi rendo conto che mi sta stringendo più forte di prima, senza farmi male, tra le sue braccia calde. Il mio cuore sta impazzendo, lo sento battere così dannatamente forte che mi spaventa. «Amo quando mi abbracci.» si allo...