In un secondo, ho perso tutto.
Mi ricordo della corsa automobilistica mia e di Yoongi per raggiungere il The Pink Bakery il più in fretta possibile. Mi ricordo del fumo, dell'odore di bruciato e del camion rosso dei pompieri. Le sirene dell'auto della polizia e di quelle domande su chi potesse avercela con me. Mi ricordo di come ci hanno scortati a casa di Namjoon, e di come questi sia stato rapinato. Per la prima volta, ho visto l'uomo di cui sono innamorato piangere. Cercava i suoi risparmi ovunque: nei vasi, dietro i quadri, sotto al materasso, nelle scatole di pasta. Era tutto sparito nel nulla e la casa era stata distrutta; dalle finestre, ai muri, al pavimento. In due giorni, il mio mondo era crollato. Non avevo più niente. Io e Namjoon ci ritrovammo senza un'abitazione e senza la principale fonte di guadagno per vivere. I miei soldi erano ancora in banca e al sicuro, ma di certo non era quello il problema. Solo a quel punto, Namjoon mi disse il motivo per cui risparmiava tanto ed era attento alle spese più insignificanti: aveva trovato una villetta tutta per noi a Gangnam, con un bel giardino delle giuste dimensioni e il posto per ospitare i nostri amici. Aveva pensato a tutto, ma il destino ci ha remato contro, distruggendo i nostri sogni di una convivenza normale. Sapevano tutti chi aveva agito in quel modo e perché, ma io non volevo crederci: Son Hyunwoo non poteva essere caduto così in basso. La polizia ci mise due mesi a trovare le prove necessarie per incastrarlo, ma quando lo fece, piansi. Piansi perché quell'essere che ho amato tanto, mi ha portato via la mia vita per una seconda volta, bruciandola senza pietà, lasciandomi solo un'insegna bruciata e maleodorante, senza più brillantini e gioia. Piansi perché oltre a distruggere me, ha osato fare del male anche a Namjoon, infliggendogli gravi danni economici che da solo non sarebbe mai riuscito a ripagare. Piansi perché i miei amici piansero. Quel posto era tutto per loro, e ora il The Pink Bakery è solo cenere. Due anni per renderla una vera e propria attività, e qualche minuto per renderla lacrime salate.
Ho passato tre mesi a uscire e entrare dal tribunale, perché Hyunwoo si continuava a dichiarare innocente, nonostante le innumerevoli prove che gli andavano contro. Ma i soldi lo hanno aiutato e quei tre mesi sono stati i più brutti della mia vita. Jisoo e Jennie sono tornate dall'Australia con le loro coinquiline: Rosè e Lisa. Mi hanno dato supporto, mentre Yoongi e Jimin hanno ospitato me e Namjoon per tutto quel tempo. Tutti i miei amici hanno dichiarato che Hyunwoo mi ha provocato ansie, paure e ripensamenti sulla mia carriera. Il mio migliore amico dalla testa verde menta ha dichiarato, sia davanti alla stampa sia davanti al giudice, che quell'essere mi ha violentato e che mi picchiava, ha mostrato le cartelle mediche e persino il dottore che mi curò anni prima è intervenuto e ha ammesso che avrebbe voluto parlare, ma senza il mio consenso non ha potuto fare niente. Quando il giudice mi ha chiesto il motivo del mio silenzio, ho risposto con la più assoluta sincerità: non volevo rovinare la carriera del primo uomo che avevo mai amato. Quando, invece, mi chiese perché ora gliela stavo rovinando, risposi che ora non aveva attaccato solo me. Risposi che aveva inflitto danni al mio ragazzo, ai miei dipendenti nonché amici, che con lo stipendio che il The Pink Bakery gli dava, potevano pagarsi gli studi senza dipendere da nessuno. Non mi trattenni dal raccontare la vicenda di Jungkook, omettendo solamente il suo gesto folle, e di come quella pasticceria sia diventata casa sua e di come ha passato settimane a vivere con me e Namjoon, che ci siamo presi cura di lui fino a che non è diventato totalmente indipendente. Ho parlato di come Taehyung sia maturato nel corso degli anni, mettendosi la testa sulle spalle e pretendendo di più da se stesso come persona. Ho parlato di come Jimin ha affrontato le sue paure e di come stia imparando ad amare se stesso. Non ho potuto tacere sull'amicizia che si è creata tra i miei due dipendenti, che ancora oggi si rinfacciano scherzosamente le loro passate discussioni e i bisticci infantili. Ho parlato di come Hoseok sia riuscito a realizzare il suo sogno, e che nonostante fosse stremato dai più lavori che faceva e dal suo periodo da trainee per la Big Hit, non ha mai abbandonato la pasticceria, perché lui aveva iniziato da lì e quel posto gli piaceva. Ho parlato di come Yoongi mi abbia aiutato ad andare avanti, di come mi ha messo in guardia sul mondo e di come mi ha salvato la vita da quello scempio che era diventata. Ho parlato del suo odio verso tutto quel rosa e del suo sogno che mi ha dato l'idea per l'insegna del mio piccolo angolo felice. E infine, ho parlato di Namjoon, del ragazzo che mi ruppe la sedia la prima volta che mise piede al The Pink Bakery, di come all'inizio non lo sopportavo e avevo paura di lui, di come però, dal nulla, mi sono perdutamente innamorato di lui e non sono più riuscito a stargli lontano. Ho parlato di come lui sia riuscito a farmi capire cosa significa amare davvero e che tutto passa, che bisogna farsi forza e amare prima di tutto noi stessi. Mi ha fatto capire che ognuno di noi è speciale a modo nostro, e che niente e nessuno può impedirci di essere felici. Mi ha insegnato ad amare me stesso, sul serio, e mi ha dato speranza, amore e passione. E al giudice l'ho detto; gli ho detto di come Kim Namjoon si sia messo da parte per permettermi di avere la casa e la vita che volevo, ma che a causa di Son Hyunwoo, il suo desiderio di rendermi felice e di sorprendermi, sia andato in frantumi, provocando una crisi economica nelle tasche del mio uomo. Non mi sono fatto problemi, a dire davanti ai giornalisti, che il mio fidanzato è un misero e sbadato insegnante di inglese. Non mi sono fatto problemi a ribadire che lo amo e che è solo grazie a lui e ai miei cinque amici che non sono caduto in depressione. Ho nominato i miei amici con nome e cognome davanti alle telecamere, dandogli onore e il rispetto che meritano per essere stati al mio fianco per tutto questo tempo, nel bene e nel male.
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The Pink Bakery
FanfictionMi sento tirare in avanti e mi rendo conto che mi sta stringendo più forte di prima, senza farmi male, tra le sue braccia calde. Il mio cuore sta impazzendo, lo sento battere così dannatamente forte che mi spaventa. «Amo quando mi abbracci.» si allo...