Kim Seokjin.
Sono passati cinque giorni da quando Jungkook è uscito dall'ospedale. Tutto si sta svolgendo per il verso giusto: lui e Taehyung stanno vivendo la loro vita come una coppia a tutti gli effetti, nonostante l'università sia ricominciata e il grigio sia di nuovo impegnato con lo studio; Jimin e Yoongi stanno per ufficializzare la loro relazione, anche se il contratto del mio migliore amico non comprende il poter avere una storia d'amore, ma come al solito a lui non importa e fa quello che vuole; Hoseok non riesce più a venire a lavorare in pasticceria a causa del suo fitto orario di allenamento della Big Hit e ora mi tocca trovare un rimpiazzo al più presto; Namjoon mi piace sempre di più ma non ho il coraggio di dirglielo. Ci limitiamo a baciarci quando è possibile, scambiarci sguardi carichi di passione ma, ovviamente, non andiamo mai oltre. Tra un mese io dovrò partire per Los Angeles e le mie lezioni con lui continuano. Principalmente facciamo conversazione mentre cucino per lui e Jungkook a casa sua, in modo da farmi utilizzare i termini tecnici sulla cucina; della rivelazione di chi sia il mio manager non si è più sentito nulla e quel ragazzo che ha sparso la voce è ora il segretario di Yoongi. O meglio, il suo schiavo: gli deve portare il caffè, deve girare per l'agenzia e far firmare vari fogli per tutto il giorno e a volte lo tiene sveglio anche la notte solo per il gusto di infastidirlo. Continua a dire che prima o poi cederà e che se ne andrà. Gli ha fatto firmare un accordo, tramite il nostro avvocato, in modo che lui, appena non riuscirà più a reggere il ritmo di questa vita stressante, non può rivelare alcun tipo di informazioni o verrà messo in prigione non ho ancora capito con quale accusa, ma Yoon mi ha assicurato che lo può fare, quindi ok. Nessun giornalista è tornato alla pasticceria e io sto lavorando come all'inizio della mia carriera televisiva: con un grande sorriso sul viso e tutta la mia passione e il mio impegno.
Sono appena arrivato da Namjoon per fare da mangiare a quei due, ma non trovo nessuno ad accogliermi come fanno di solito, soprattutto verso sera, che sembra che preferiscano più il cibo alla mia presenza.
Che strano. Dove saranno?
«Ragazzi? Kook? Joonie?» nessuna risposta. Sospiro e mi metto comunque ai fornelli mentre cerco di contattare Namjoon, che non mi risponde. Lo chiamo più volte ma il suo cellulare squilla a vuoto. Mi sto preoccupando parecchio. Decido di provare con Jungkook, ma appena schiaccio la cornetta verde fa il suo ingresso nell'appartamento, togliendosi scarpe e giacca, sbuffando sonoramente.
«Si può sapere dove cavolo eri?!»
Sobbalza, probabilmente non aspettandosi di trovarmi lì e, soprattutto, non aspettandosi una mia reazione così "esagerata" «Oh, hyung! Che ci fai qui? Credevo che-»
Lo stringo tra le mie braccia, non lasciandolo finire.
«Hyung...mi stai soffocando...»
Mi allontano di poco da lui e sento gli occhi farsi lucidi «Non osare mai più sparire in questo modo. Mi sono spaventato così tanto...» lo tiro di nuovo tra le mie braccia, cercando di calmare il mio cuore agitato.
«S-scusa...»
Mi stacco, scotolandogli i capelli e sorridendogli dolcemente «Non fa niente, l'importante è che tu stia bene.»
Annuisce anche se poco convinto e io decido di tornare in cucina a sistemare quel poco di spesa che ho fatto prima di arrivare qui.
«Per farmi perdonare ti aiuto a sistemare queste cose.»
«Avresti dovuto aiutarmi comunque, ragazzino.»
«Gne!»
«Gne, gne!»
«Gne, gne, gne!»
«Gn-»
«Incredibile che quest'anno fai ventisette anni.»
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The Pink Bakery
FanfictionMi sento tirare in avanti e mi rendo conto che mi sta stringendo più forte di prima, senza farmi male, tra le sue braccia calde. Il mio cuore sta impazzendo, lo sento battere così dannatamente forte che mi spaventa. «Amo quando mi abbracci.» si allo...