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«Va bene, la ringrazio.» poso la testa sulla cattedra, sbattendola abbastanza forte, ma non mi importa del dolore.

«Buon pomeriggio, professor Kim.»

Alzo la testa di scatto e punto gli occhi in quelle pozze scure e grandi «Kook! Che ci fai qui?»

Si avvicina «Ho finito in pasticceria e sto andando in palestra, ma ho deciso di passare a salutarti.»

«Ti hanno fatto entrare?»

«Sono pur sempre un ex studente che vuole salutare i suoi vecchi professori.» sul suo viso si forma un ghigno furbo.

Rido «Ma sentilo!»

«Chi era al telefono che ti ha buttato così a terra?»

«La stessa persona con cui cerco di trovare un accordo da giorni.»

«Che ti ha detto?»

Sospiro «Che non può scendere di prezzo. Non so che fare. Ho ancora il mio lavoro, ma non basta.»

«Non puoi dirlo prima a Seokjin?»

«Non ci penso neanche! Hai sentito Jimin? Ha chiaramente detto che Jin sta crollando e non voglio dargli altri pensieri.»

«Hyung, siete una coppia e poi non è così grave, anzi, non lo è per niente.»

«Lo so, ma non voglio che lo sappia prima del previsto.»

Il giovane fa per dire qualcosa, ma un uomo sulla trentina, biondo tinto, occhi neri, entra nella mia aula e lo interrompe «Namjoon, ho bisogno di un enorme favore!»

Mi alzo in piedi e mi inchino; in fin dei conti, nonostante la nostra amicizia, rimane più in alto di me nella scala sociale «Preside Tuan, si ricorda di Jeon Jungkook?»

Il preside dell'istituto si volta verso il corvino e gli sorride appena lo riconosce «Certo! Ciao ragazzo, come stai?»

Jungkook si imbarazza, ma sorride dopo essersi inchinato in segno di rispetto «Bene grazie, lei?»

«Chiamami pure hyung, ormai non sei più un alunno di questa scuola e io sono stato preside solo durante il tuo ultimo semestre; comunque sto bene, a parte lo stress.»

Cala un silenzio alquanto imbarazzante per tutti e tre, così decido di spezzarlo «Quindi...di cosa aveva bisogno?»

«Dammi del tu, Namjoon. Tanto non c'è nessuno.» sbuffa «Comunque, un mio amico ritorna dalla Cina e io dovevo ospitarlo a casa mia, ma sono arrivate le mie sorelle con i figli e non ho spazio.»

«Devo...tenere il tuo amico a casa mia?» chiedo sconcertato. L'idea di ospitare un estraneo in casa per chissà quanto non mi entusiasma.

Annuisce sconfitto «Solo fino a che non ha abbastanza soldi per un appartamento tutto suo. Tanto il lavoro ce l'ha già.» sorride furbo.

«Perché fai quella faccia?» non prospetta nulla di buono.

«Ti aiuterà con le lezioni di inglese.»

«Mi stai dicendo che-»

«Sì, non avrai più tutte le classi.»

Tiro un sospiro di sollievo e Jungkook, che è rimasto in silenzio tutto il tempo, dice la sua «Ma mica ti piaceva insegnare?»

Sorrido «Si, ma seguire tutti quanti è un problema.»

«Sembrate molto uniti, voi due.»

Io e Kook ci guardiamo e il giovane annuisce, così decido di raccontare a grandi linee quello che è successo, omettendo il fatto che durante i mesi di scuola io e Jungkook uscivamo anche in veste di amici e il suo ricovero dovuto alla poca intelligenza del padre.

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