3 Marzo 2020

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3 Marzo 2020

Caro Maurizio,

vorrei tanto che tu leggessi questa lettera ma purtroppo non lo farai.

Quando mi è stato scritto che te n'eri andato, mi sono accasciata vicino alla vasca da bagno ed ho iniziato a piangere.

Ci conosciamo forse da 4 mesi ma sento di aver costruito uno straordinario legame durante questo periodo: la prima volta che abbiamo lavorato insieme sarà stato a fine ottobre e mi hai sempre ascoltata senza mai farmi affaticare troppo, con te tutto era più semplice e sei stato anche un ottimo amico che mi ha sempre fatta sorridere.

Mi farà alquanto male passare davanti al tuo box e non trovarti: tutto vuoto, niente più capezza al muro o briglie appese al gancio...Magari hanno conservato la tua sella e le redini vicine a quelle degli altri, probabilmente ci sarà ancora scritto il tuo nome sopra: Maurits.

L'ultima volta che ci siamo visti, io avevo un'altra cavalla, che mi ha pure dato una bella "zoccolata" sul piede: 500 kg di pura bellezza equina sul mio terzo dito del destro. Sono passata davanti al tuo box, mi hai sorriso come solo tu sapevi fare e poi ti ho portato uno zuccherino (da non dire assolutamente all'istruttrice) e poi un altro tuo sorrisone.

Quello che spero per te è di aver sofferto il meno possibile e di esserti divertito in questi 26 anni di servizio al maneggio, in mezzo ad un sacco di volti e facce, di cavalieri ed amazzoni, di giudici di gara e gareggianti, professionisti certificati e, come la sottoscritta, semplici amanti del mondo equestre.

Mi mancherai

Letits

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