8 Maggio 2020

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8 Maggio 2020

Caro Tobia,

questa lettera non farla leggere al tuo padrone perché potrebbe ingelosirsi.

Sono due mesi che non ti vedo e mi sei mancato più di tutti ed oggi, durante il percorso da casa mia a casa tua, è stato particolare. Non sto dicendo di aver pianto e urlato per la gioia, ma non succede tutti i giorni di uscire di casa.

Per strada ho visto troppe persone insieme, mi sono anche stufata di fare il solito discorso nelle storie di Instagram sul perché non si debba uscire, ma allo stesso tempo ero felice di vedere i miei cari vecchi pullman pieni di persone che si spostavano.

Casa tua era proprio come l'avevo lasciata il 7 Marzo, con quell'entrata accogliente, il soggiorno caldo e la cucina invitante piena di macchine per fare impasti.

Quando sono entrata non eri lì a salutarmi ma sei arrivato poco dopo al guinzaglio, tutto contento della tua passeggiata post pranzo; quando poi i nostri sguardi si sono incrociati, ho sentito di nuovo il mio cuore battere, dopo due mesi passati senza respirare e senza condividere le mie giornate con te, ho ricominciato a vivere.

Vorrei ricordare con gioia il nostro quarto d'ora passato ad abbracciarti sul tuo tappetino.
E vorrei ricordarti anche come tu mi abbia fissata intensamente quando ho dovuto indossare la mascherina: già non mi vedevi da un po', in più mi sono tagliata la frangetta, la mascherina ti ha proprio confuso, povero il mio topino.

Ti svelo in confidenza che sei l'unico motivo per il quale sono entrata in quella casa, solo per te farei e farò tali pazzie

La tua amante segreta

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