Lettere dalla quarantena

18 Maggio 2020

18 Maggio 2020

Caro mondo,

non sapevo fossi rimasto così emozionante ed invece continui a provocarmi gioia.

Oggi è stata la mia seconda uscita effettiva dopo il lockdown: camminavo con la mascherina ed intanto guardavo come era cambiata la mia cittadina; certa gente portava le protezioni, altre non ne aveva neanche una sotto al mento ma tutti ci guardavamo dal stare lontani dagli altri.

Il cielo era azzurro ed il sole ne era padrone, splendeva bianco ed irradiava calore.
L'erba era verde e viva, calpestata dalle urla dei bimbi a passeggio coi nonni.
I marciapiedi erano ponti che collegavano i passanti, che si scambiavano sguardi di timore e supporto.
Le panchine sostentavano i percorsi degli anziani ed ascoltavano i discorsi dei ragazzi.

Oggi Viola mi ha consegnato il regalo di compleanno, un biglietto pop-up, una maglietta da lei disegnata ed un bracciale, uno di quelli semplici a vedersi ma terribilmente complessi da farsi.
Abbiamo girato un po' ed ad un certo punto, mantenute sempre le dovute distanze, ci siamo abbassate le mascherine anche per il caldo estivo. Abbiamo incrociato diversi erranti ed ogni volta ci mettevamo le protezioni; un vecchietto notando il gesto ci ha detto "brave che avete messo le mascherine quando sono passato, non tutti i giovani fanno così", io ho risposto "allora bravo anche lei che si protegge" e ci siamo salutati.
Sono quelle piccole cose che ti riscaldano il cuore.

Tornata a casa ho studiato greco: ho poche cose che mi passano per la mente e sono il greco, francese, matematica, farmi una doccia, capire cosa indossare alla serata con dress code (i miei si vestono da Barbara d'Urso e Cristiano Malgioglio in "Dolceamaro", aiuto) e far vedere in qualche modo al mio ragazzo "Chiamami col tuo nome".

-4 giorni all'apparecchio
-7 all'esposizione d'inglese
-9 alla consegna della ricerca di arte in francese
ed al mesiversario
-pochissimo alla fine della scuola

Letizia