28 Ottobre 2020
Ho il coronavirus,
oggi doveva essere una bella giornata in video lezione, con l'alzata alle 7 e 40 (rispetto alle mie solite 6) e con la colazione fatta durante le spiegazioni.
Quest'estate è andata mediamente bene, evito di parlare delle discoteche e della movida ma, credo, il clima caldo ha evitato una seconda ondata, adesso inizia a fare freddo e tutti usiamo i pullman in centro Torino.
La scuola è iniziata con difficoltà e sto cercando di abituarmici però le materie mi piacciono e non ho difficoltà a studiarle. Purtroppo ho dovuto abbandonare qualche attività pomeridiana dal momento che vado a scuola anche il sabato e fino al venerdì esco sempre alle due.
Sono riuscita ad andare a qualche compleanno, a quello di Menelao, Patroclo, Andromaca, Antigone e Circe.
Ho assaggiato un sacco di cose strane, come il poké originale (con dentro avocado, mango, mais, alghette varie e pollo con una salsa sopra simile al cioccolato), i cicchetti veneti (sono le tapas ma italiane), lo spritz in tutte le sue varianti, il gransoporo, lo sgroppino, i crauti austriaci ed il gulasch.
Ho visto molti posti in giro per il Monferrato, la Liguria, il Veneto ed il Friuli.
Ho passato giornate indimenticabili con molte persone alle quali voglio bene, ho riso tantissimo, ho fatto le mie dovute esperienze estive, ho rincontrato persone che non vedevo da prima della quarantena, ho dormito fuori casa, ho grigliato parecchio, ho ripreso il treno dopo un bel po' di tempo e certe volte ho messo la mascherina nella tasca dei pantaloni.
Ora sono positiva.
Mercoledì mia sorella è stata male, io sono rimasta a casa onde evitare eventuali contagi, lei ha fatto il tampone sabato, io intanto ho avuto la febbre, mal di testa, naso tappato, male agli occhi, alle ossa, stanchezza, tosse.
Ho fatto il tampone due giorni fa, lunedì, stavo malissimo e dopo almeno quaranta minuti di coda in piedi al freddo e con la pioggia fuori, mi hanno prima toccato le tonsille e poi penetrato e sverginato le narici. Male, sembrava che milioni di cascate mi fossero passare attraverso il naso.
Devo ancora assimilarlo ma ce la farò, credo in me.
Non riesco a crederci.
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Lettere dalla quarantena
Historical FictionTutti a scrivere diari pieni di esperienze, e se questa fosse l'ultima volta in cui possiamo dire ai nostri cari ed ai nostri amici cosa proviamo veramente per loro e per cosa li vogliamo ringraziare? Ecco quindi le "Lettere dalla quarantena". I nom...