Lettere dalla quarantena

10 Maggio 2020

10 Maggio 2020

Care mamme,

vi ringrazio per la vostra pazienza e costanza, quando le cose non vanno come dovrebbero andare e perseverate per raggiungere il vostro obiettivo;
vi stimo quando, pur sporcandovi le mani, volete che il vostro bimbo sia pulito e perfetto;
vi ammiro perché mettete i vostri gioielli prima dei vostri impegni e di voi stesse e nonostante tutte le marachelle, hanno sempre la precedenza;
vi guardo al lavoro, mai stanche, che dopo tutte le ore in ufficio, in ospedale, al supermercato od in agenzia, tornate a casa e mettete subito a sistemare disastri.

Ma non vi capisco quando lasciate che il marito abbia la meglio su di voi e che vi condizioni la vita;
non mi va giù quando dovete rinunciare a voi stesse per colpa dei figli e degli impegni giornalieri;
vi guardo male quando non potete condividere col partner le fatiche della casa e della vita dei figli;
non vi sopporto quando esaltate la figura di vostro marito mentre nascondete le macchie viola.

Quello che ho imparato dalla mia mamma, oltre ad un insieme di canzoni vecchie e ricette di torte, sono tutti detti o motti che, in qualche modo mi hanno semplificato la vita, non dandomi scorciatoie ma facendomi vedere le cose da altre prospettive, concedendomi pause, momenti da dedicare a me stessa, maggiore calma ed una vasta autostima.

Quello che invece ho imparato da altre mamme è che queste non sanno usare termini giovanili: alcune ne abusano proprio e veramente poche sanno dosare le parole.

Passiamo alle affermazioni ovvie:
tutte le mamme hanno delle grandi palle per avere anche solo l'idea di accudire dei piccoli mostri;
tutte le mamme hanno molta fantasia ed inventiva perché riescono a trovare la soluzione più facile anche quando non vogliamo prendere una medicina e per farcela mangiare, la mescolano allo yogurt e
soprattutto ci vogliono bene e trascurano loro pur di vederci felici.

Quindi grazie a tutte le mamme

Una figlia