28 Marzo 2020

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28 Marzo 2020

Caro lettore,

non so spiegarti cosa stia succedendo adesso ma sono sicura di due cose: sono le 23 e 46 ed ho appena finito di vedere il video in cui Mattarella sgrida il suo cameramen Giovanni e non vedo più nessuno da 20 giorni esatti.

Sono a casa coi miei e mia sorella però non vedo più Giorgia, Viola, Stefano, Noemi, Manuel, Federika, Katia ed Aurora da 20 giorni.

...and I think I'm going crazy...

Sono serissima, non so più cosa dire perché le giornate sono tutte uguali, faccio le stesse identiche cose, mi vesto nella stessa maniera e non dormo la notte perché penso alle medesime cose, ogni notte, nel mio letto, sotto le coperte.

Caro lettore, scrivo direttamente a te in modo che tu possa capire almeno il motivo di tale lavoro: voglio lasciare un'impronta nella storia e spero che io possa essere d'aiuto per questo momento; però penso solo che se io morissi di corona sarei più calcolata, come Anna Frank.
Non ho voluto scrivere un diario ma delle lettere in modo da essere il più soggettiva possibile, scavare dentro di me e tirare fuori un testo che sia la tela della mia giornata fisica, psicologica e sociale, i tre aspetti che si valutano per capire la salute di un paziente.
Con le lettere entro molto più in confidenza con me stessa e col destinatario ed in ogni "epistula" cerco di rispettare tre sequenze: descrizione del soggetto, racconto della giornata in relazione al soggetto e riflessione personale tratta dalla giornata; alcune volte non riesco a rispettare lo schema ed altre vanno avanti per righe e righe.

Se dovessi mandare un messaggio al dolce lettore direi di non sottovalutare la situazione che siamo costretti a vivere, so che non è una guerra ma siamo tutti psicologicamente distrutti per la troppa vicinanza, l'impossibilità di uscire ed il terrorismo dei media.
All'inizio noi giovani pensavamo che ci avessero semplicemente allungato le vacanze di Carnevale e che noi potessimo girare il mondo mentre gli anziani ci avrebbero guardato, ed invece ora è morta una 16enne francese di covid 19, sono spaventata da ciò che questa situazione sta causando in me: continuo ad avere il vuoto dentro ed a piangere qualche notte perché realmente mi rendo conto di non poter stare con nessuno; ora la notte stringo addirittura un peluche per sentirmi meno sola.

In famiglia va abbastanza bene, cerchiamo di trovare film da vedere, ricette da preparare, esercizi da fare, giochi da provare, giusto per passare bene il tempo insieme. Mia sorella sta iniziando ad esplodere e di conseguenza noi tutti.

Mi mancano i cavalli, le biciclettate, i miei amici, il mio ragazzo, la scuola, i miei compagni di scuola, la cartella sulle spalle e la voglia di leggere.

L'autrice

Lettere dalla quarantenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora