27 Aprile 2020
Cari Manu, Noemi ed Andrea,
ho riflettuto di più su cosa volesse realmente imporre il nuovo decreto e non me la sento di uscire col gruppo; dovremmo stare la sera fuori, al parco, pieno di giovani che non rispettano le distanze, facendo finta di allenarsi...non voglio rischiare di contrarre qualcosa per colpa del menefreghismo altrui, ho anche detto al mio ragazzo di non vederci perchè ho paura di andare sulla ciclabile e trovarmi a casa od in ospedale.
Vi voglio veramente un mondo di bene e mi piace giocare con voi la sera a scribbl.io: una volta siamo rimasti attaccati alla piattaforma online dalle 21 fino alle 23 e mezza, ero addormentata ma ho riso lo stesso grazie ai vostri capolavori astratti e surrealistici. Però, veramente, ho paura di uscire (come la canzone di Salmo) e non perchè vi odi o non mi fidi di voi ma so che i ragazzi di oggi, tamarri, 2007, 2004, 2005, gruppetti con la musica al massimo, cerchie che fumano di tutto e semplici amici, se ne sbattono altamente della mascherina, degli assembramenti e delle distanze.
E purtroppo se IO voglio stare al sicuro, non temendo il virus, devo stare attenta a me stessa ma soprattutto agli altri, insomma uno schifo; se ci pensate bene possiamo fare un paragone tra noi in giro e noi in giro in macchina: chi è quel "mona" che sta al volante e non guarda chi sta passando nella rotonda?
Quindi miei cari amici, per proteggere me stessa (e la mia coerenza), preferisco non uscire, non usare scuse stupide per vedervi, non rischiare nè l'ospedale nè qualche multa e soprattutto so che mi godrò di più il nostro primo incontro, con più tranquillità, profondità e sicurezza.
La vostra Leti
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Lettere dalla quarantena
Ficción históricaTutti a scrivere diari pieni di esperienze, e se questa fosse l'ultima volta in cui possiamo dire ai nostri cari ed ai nostri amici cosa proviamo veramente per loro e per cosa li vogliamo ringraziare? Ecco quindi le "Lettere dalla quarantena". I nom...