21 Aprile 2020

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21 Aprile 2020

Cara famiglia,

so di aver già scritto una lettera ad ognuno di voi ma ci tengo ad inaugurare nel migliore dei modi "le ultime lettere dalla quarantena".

Sono terribilmente positiva in questi giorni e lo devo soprattutto a voi per due semplici motivi:
1. Siete gli unici esseri viventi parlanti coi quali ho avuto contatti negli ultimi due mesi, circa e
2. Abbiamo sempre fatto finta che questo lungo periodo fosse un eterno weekend.

Dicono che ci vogliano 3 settimane per assimilare una situazione del genere;
dopo tre settimane eravamo tutti "impanicati" perché sapevamo che saremmo stati obbligati a rimanere chiusi in casa per troppo tempo così abbiamo subito avuto il bisogno di momenti insieme e di "condivisione" quindi abbiamo provato kahoot, monopoly, giochi in cui dovevamo descrivere film con emoji (🎶👠🌈) e mille altre cosucce. Ed intanto sui balconi si urlavano canzoni italiane.
Dopo 4 settimane è arrivato il picco di insanità mentale: mia sorella iniziava ad urlare, io mi sentivo apatica e mio padre si addormentava alle 9 per non sentire la pressione del lavoro.
Dopo 5/6 settimane abbiamo tutti trovato un nostro posto: mia sorella si dava alle chiamate con le amiche e le maratone su Netflix, mamma ha iniziato a fare giardinaggio, papà sta provando a durare 6 minuti in plank mentre pensa a tutti modi possibili di cucinare pesce e poi ci sono io che ho le mie 4/5 attività solite.
Ed adesso, dopo 7 settimane, nonostante il telegiornale faccia sempre paura, non siamo rassegnati, siamo più coscienti delle nostre azioni e siamo più "distaccati dal corpo", perché alla fine con la mente possiamo andare ovunque e sentire chiunque.

Non so cosa dirvi se non "grazie per essere rimasti voi stessi" e talvolta per aver partecipato alle mie strane serate con dress code (l'ultima è stata grandiosa: un cipolla di Tropea, un peperone, una pesca ed un mirtillo).

La vostra Lety

Lettere dalla quarantenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora