10. Il perdono

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-"Che cosa ci fai tu qui? Come hai fatto ad entrare?"- chiese Klaus nin appena vide Malia seduta sul divano del suo salotto ancora incompleto.
Si voltò a guardarlo-"I tuoi ibridi ti saranno anche fedeli ma non sono molti svegli"- disse puntandogli il dito contro e lui roteò gli occhi per poi sedersi sul divano a debita distanza da Malia, iniziando a farsi una mezza idea sul perché la ragazza ibrida fosse lì.
-"I tuoi fratelli ti hanno mandata a chiedere il mio perdono?"- chiese e Malia lo guardò contrariata, per poi fare una smorfia.
-"I miei fratelli sono degli idioti e preferirebbero morire piuttosto che chiedere il tuo perdono"- disse Malia con il viso contratto in una smorfia mista tra l'arrabiata e delusa.
-"E allora che ci fai in casa mia?"- chiese leggermente sarcastico Klaus, lei si voltò e gli scoccò uno sguardo infastidito per poi tornare a guardare la parete, indecisa se parlare o no, ma il suo essere poco lucida non le stava facendo seguire come avrebbe dovuto la ragione.
-"Dopo la catastrofica festa, in cui per la cronaca Damon mi ha spezzato il collo, sono tornata dai miei fratelli per chiedere spiegazioni e abbiamo litigato.
E il mio adorato fratello Stefan ha detto, cito testuali parole, "Sei inutile, sorella, non te lo abbiamo detto perché sapevamo che non saresti stata d'accordo, che ci avresti fermati. Non servi a nulla, spero che tu muoia"- concluse per poi fare un sorriso tirato. Malia era ferita, nel profondo, quelle parole dette da tuo fratello fanno male.
Klaus l'ascoltò con attenzione, guardando il modo sciolto e naturale con cui era seduta sul divano, guardava dritto davanti a sé, il suo sguardo non era arrabbiato ma ferito e Klaus lo capì da come contraeva la mascella e da come gli occhi erano pian piano diventati lucidi. Ma ancora non capiva il motivo per cui lei era qui.
-"Ancora non capisco perché sei qui"- disse e Malia lo guardò male.
-"Non interrompermi"- lo rimproverò e Klaus sbarrò un po' gli occhi per il modo in cui lo stava trattando.
Ma Klaus la lasciò fare continuando ad ascoltarla.
-"Stavo dicendo, dopo aver litigato ho deciso che avrei passato la notte in un motel per non doverli vedere, così ho preso la macchina e ho iniziato a guidare. Mentre guidavo ho iniziato a pensare e inevitabilmente sono arrivati i sensi di colpa"- disse ma Klaus era ancora più confuso. Lei non c'entrava perché si sentiva in colpa?
-"Così sono venuta a chiederti scusa"- concluse, per poi tirare fuori una bottiglia di bourbon e bere un generoso sorso. Klaus la guardò contrariato, non solo era in casa sua, ma aveva anche preso uno dei suoi migliori bourbon e inoltre era visibilmente ubriaca.
-"Pensavo che tu non sapessi nulla"- disse sorvolando la questione del bourbon.
-"Infatti. Ma mi senti in colpa lo stesso. I miei fratelli hanno cercato di ucciderti, e io....avrei dovuto capirlo, fare qualcosa, fermarli"- alzò un po' la voce e si passo le mani sul viso frustata, arrabbiata con se stessa.
-"Non essere troppo severa con te stessa"- disse Klaus, che per chi sa quale ragione voleva farla stare meglio. E la cosa sorprese anche lui, che non aveva mai pensato al prossimo. Pensò che gli facesse pena, una ragazza arrabbiata con se stessa per qualcosa che non ha commesso.
-"Invece devo, li ho sempre aiutati, li ho protetti, ho messo la mia vita a rischio per loro eppure non si fidano di me!"- sbottò frustata, poi si voltò verso Klaus. -"Volevo chiederti di perdonarli, di non ucciderli! Ero pronta a chiederti perdono in ginocchio se sarebbe servito! Ma sai che ti dico? Non mi interessa! Se la sbrighino da soli!"- disse arrabbiata. Klaus sorrise capendo che Malia era ormai sbronza. Ma la ammirò, era pronta a tutto per i suoi fratelli nonostante l'avessero tradita.
-"Uccidili se vuoi! E se devi farlo voglio che quello stronzo di Stefan soffra!"- disse e Klaus rise divertito.
-"Credo che tu abbia bevuto un po' troppo"- disse Klaus con un mezzo sorriso sulle labbra, lei guardò la bottiglia e scrollò le spalle.
-"L'ho trovata mentre ti aspettavo, non ne ho bevuto tanto, deve essere forte"- disse lei e Klaus non disse nulla sul fatto che la bottiglia era già mezza vuota.
-"Credi che diventerò un alcolista?"- chiese un po' preoccupata e lui rise scuotendo la testa in segno negativo, Malia scrollò le spalle e bevve un altro abbondante sorso. -"E ufficiale, sono ubriaca"- disse mentre sentiva la stanchezza degli ultimi giorni caderle addosso, le era venuto sonno. Posò la bottiglia a terra e con estrema lentezza si sdraiò sotto lo sguardo sorpreso di Klaus, ma la lasciò fare.
Sussulto quando Malia appoggiò la testa sulle sue gambe. Si irrigidì a quel contatto, non si mosse ma trattenne il fiato.
Malia si sistemò meglio, usando le gambe di Klaus come cuscino e poi sorrise debolmente con gli occhi ancora chiusi.-"Mi perdoni?"- chiese piano e Klaus ruotò gli occhi al cielo, ancora incredulo che quella ragazza potesse sentirsi in colpa per qualcosa che non avesse fatto, ma decise di stare al gioco. -"Si Malia, ti perdono"- disse piano e ascoltò il suo battito cardiaco e il suo respiro farsi regolare segno che si stava addormentando.
Dopo un po' di rigidità anche lui Si rilassò e la guardò dormire.
Il suo viso rilassato e privo di preoccupazioni calmarono anche lui.
Ripensò alla conversazione appena avuta e capì di aver sbagliato ad interpretare la piccola ibrida. Le poche volte che avevano avuto un faccia a faccia le era sembrata una ragazza forte, potente e molto sicura di se, pronta a tutto per la propria famiglia. Ma si era sbagliato perché Malia indossava soltanto una maschera di finta sicurezza. dentro, la vera Malia era dolce, empatica, sensibile e fragile soggetta-forse un po' troppo alle opinioni degli altri soprattutto a quelle dei propri fratelli.
La guardò dormire per un bel po' prima di decidere di portarla su un letto. La prese in braccio cercando di non svegliarla e non appena la tenne tra le braccia, Malia afferrò la sua maglietta stringendola con forza cosa che lo fece sorridere.
La portò in camera sua, l'unica completa, e la adaggiò sul letto, ma quando si spostò per lasciarla fu trattenuto dalle sue mani ancora ancorate alla sua maglietta.
Sorrise di nuovo prima di spostarla leggermente e mettersi di fianco a lei.
Aveva notato che Malia lo aveva fatto sorridere più volte in una sera di chiunque altro. E pensò che la sua compagnia non le dispiaceva così tanto, lo faceva stare bene.
Malia si strinse a lui e si rannicchiò contro il petto.
Klaus la guardò come incantato, poi le spostò delle ciocche di capelli castani caduti sul viso per poterla vedere meglio. Era bellissima, non aveva nulla da invidiare alle altre ragazze.
Klaus non riuscì a capire il motivo di quella vicinanza e diede la colpa all'alcool e alla stanchezza, ma gli piacque la sensazione di calore che il suo corpo gli trasmetteva. Restò a guardarla dormire finché non si addormentò.

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Eheheh,*ride maliziosa*
Nuovo capitolo, il mio preferito se devo dirlo. Ed è con questo capitolo che le cose cambiano del tutto. E aspettate di scoprire cosa succederà nel capitolo successivo.
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𝐈𝐧𝐬𝐭𝐢𝐧𝐜𝐭☾ 𝐍.𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora