EPILOGO
“GLI ADDII FANNO MALE
QUANDO LA STORIA NON È FINITA
MA IL LIBRO È STATO CHIUSO”Non mi era mai piaciuto ballare.
Come mio fratello Stefan, l'avevo sempre odiato. Anche da ragazza, quando mia padre mi costringeva a ballare alle sue eleganti feste con dei completi sconosciuti, obbligandomi ad essere gentile e sorridere nonostante volessi urlare e mandare al diavolo tutti, mettendomi in mostra come un bel trofeo. Forse era proprio quella la ragione che mi aveva portato a detestare così tanto quel genere di attività.Nell'ultimo periodo però, avevo scoperto che anche ballare aveva la sua utilità. Fin quando continuavo a muovermi, circondata da persone sconosciute e con la musica a palla che sembrava entrarmi direttamente nella testa, riuscivo a non pensare. E per un attimo, mi sembrava di essere più leggera, per un attimo, il mondo non sembrava starmi cadendo addosso.
Ovviamente, non erano balli eleganti, anzi, se mio padre mi avesse vista ballare in quel modo, quasi incollata a dei completi sconosciuti, mi avrebbe probabilmente uccisa. Ma lui era morto e sepolto, e io potevo ballare come volevo alla sua faccia.
Sorrisi mentre, insieme a un altra trentina di persone, continuavo a ballare come una pazza. Il ragazzo che mi aveva trascinato in pista, già mezzo ubriaco, teneva le sue mani sui miei fianchi, guidandomi nei movimenti mentre ondeggiavo sensualmente contro di lui. Era divertente. E io volevo divertirmi. Volevo divertirmi così tanto da impedire alla mia mente di vagare troppo, di ricadere come un in imbecille nel dolore. Le persone hanno modi diversi di andare avanti: il mio era quello.
Dopotutto, stavo facendo ciò che mi ero ripromessa di fare una settimana fa. Il modo poco sano in cui lo facevo non aveva importanza. Stavo andando avanti, anzi, pensai mentre mi voltavo verso il ragazzo. Io ero andata avanti.
Mi alzai sulle punte, e sbattei impulsivamente le mie labbra contro quelle del ragazzo, che ovviamente non si tirò indietro. Non ricordavo neanche il suo nome, quel bacio era una specie di ripicca contro...beh, contro l'universo che continuava a farmi innamorare delle persone sbagliate.
Beccati questo, universo dei miei stivali, sono andata avanti, nonostante il tuo crudele senso dell'umorismo. Pensai, mentre attiravo ancora di più il ragazzo verso di me, il bacio che diventava più appassionato ad ogni minuto. E proprio quando pensavo di avercela fatta, un enorme fitta al collo mi fece allontanare di scatto dal ragazzo, che mi guardò confuso. Strinsi i denti e mi toccai la base del collo, li dove incontra le spalle, li dove risiedeva il marchio che ora bruciava come se fosse in fiamme.
Il maledetto marchio. Come avevo fatto a dimenticarmene? Non sapevo nulla al riguardo, nulla di nulla. Ma evidentemente faceva un male cane se baciavo uno sconosciuto.
In quel preciso momento, potei benissimo sentire la risposta dell'universo mentre se la rideva. Non puoi continuare a baciare sconosciuti e pretendere che siano lui.
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𝐈𝐧𝐬𝐭𝐢𝐧𝐜𝐭☾ 𝐍.𝐌
Fanfiction❛È molto, molto difficile mettere d'accordo cuore e cervello. Pensa che, nel mio caso, non si rivolgono nemmeno la parola.❛❜ -Woody Allen Malia Salvatore non aveva mai avuto una vita facile, da umana il suo essere selvaggia, istintiva l'aveva sempre...