15. Essere felice (parte 2)

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Klaus ritornò umano completamente nudo e si guardò intorno cercando Malia con lo sguardo e non vedendola corrugò la fronte confuso,q sicuro di averla vista dietro di lui

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Klaus ritornò umano completamente nudo e si guardò intorno cercando Malia con lo sguardo e non vedendola corrugò la fronte confuso,q sicuro di averla vista dietro di lui.
«Malia?» chiese guardandosi ancora attorno, fregandosene di essere nudo.

«Klaus!» si rilassò quando sentì Malia urlare furiosa il suo nome. La ragazza si era nascosta dietro un albero appena era tornata umana, quando si era trasformata non aveva proprio pensato che sarebbe ritornata nuda, se ne era completamente dimenticata.
«Sperò per te che tu abbia dei vestiti nascosti da qualche parte! Perché  io non ci tengo a vederti nudo e ne farmi vedere nuda da te!» sbraitò da dietro l'albero e Klaus rise notando la rabbia nella voce della ragazza.

Fortunatamente aveva nascosto dei vestiti dietro un cespuglio, non era la prima volta che andava in quel posto.
« Tranquilla tesoro» disse prima di lanciargli una sua maglia, che lei afferrò con la mano senza però spostarsi da dietro il suo albero.
L'indossò in fretta, era una maglia grigia a maniche corte, fortunatamente era abbastanza grande da coprirla fino a metà cosce. Sbuffo oltre ad avere l'odore di Klaus addosso, si sentiva tremendamente a disagio e imbarazzata ad essere quasi nuda. Sapeva di essere una bella ragazza, nessuno gli aveva mai detto il contrario, eppure il suo essere eternamente un adolescente di diciassette anni l'aveva portata ad essere insicura sul suo corpo, trovando imperfezioni inesistenti. E a dirla tutta il suo corpo non gli era mai piaciuto, era un corpo di un adolescente e lo avrebbe avuto per l'eternità.
«Vuoi restare lì tutto il giorno?» chiese Klaus dopo aver indossato i pantaloni, rimanendo però torso nudo dato che aveva dato la sua maglia alla ragazza.
«Sono tentata!» alzò la voce, più imbarazzata che mai. Ma si decise ad uscire pensando che non sapeva neanche dove l'ibrido l'aveva portata.
Uscì fuori dal suo nascondiglio cercando di nascondere i suo imbarazzo. Fortunatamente l'ibrido gli dava le spalle, e una volta data una lunga occhiata a quest'ultime, diresse lo sguardo a quello che l'ibrido guardava. Rimase a bocca aperta.
Un enorme lago si distendeva sotto i suoi occhi, l'acqua limpida rifletteva tutti gli alberi attorno, creando un effetto magico.
Era bellissimo e senza neanche rendersene conto si era avvicinata mettendosi di fianco a Klaus senza però staccare gli occhi dal lago.
Non c'era nessun altro altre che loro due. Malia era sicura che quel lago non ci fosse a Mistyc Falls.

«Quanto abbiamo corso?» chiese leggermente a bocca  aperta.
«Tanto, siamo al confine della Virginia» disse con tranquillità e Malia sbarrò gli occhi, sapeva che poteva correre veloce, ma questa volta non gli era sembrato di correre per così tanti km.

«Sono venuto qui tante volte, ho ammirato questo lago molto a lungo, lo dipinto su tante tele, eppure sembra che la natura gli dia ogni giorno qualcosa che lo rende più bello.» disse Klaus guardando con lo sguardo rapito il lago. Era il suo posto preferito, ci era già stato ma non ci aveva mai portato nessuno. Era un luogo troppo personale e intimo eppure aveva voluto mostrarlo a Malia.
Klaus avanzò sul pontile e Malia lo seguì. Il pontile era in legno di quercia, un po rovinato e neanche troppo lungo. Klaus si sedette alla fine del pontile appoggiando la schiena contro un asse di legno, e allungando le gambe guardò verso il lago.
Malia invece si sedette alla fine del pontile, toccando con la punta dei piedi l'acqua fredda e con le mani il legno ruvido del pontile, e anche lei guardò il lago.
E per un po' rimasero in silenzio ognuno immerso nei propri pensieri, era sempre stata una loro caratteristica, rimanere in silenzio per ore eppure loro non lo trovavano imbarazzante.
Klaus distolse lo sguardo dal lago e si concentro su Malia che non sembrava essersi accorta di essere fissata dall'ibrido, la ragazza aveva la fronte corrugata e gli occhi fissi nell'acqua del lago pensando a chissà cosa.
Klaus preferì così potendo così concentrarsi su Malia.
Aveva sentito parlare di lei anche prima di rapirla. Ricordava che nel 1927 in Europa aveva incontrato una congrega di streghe ed era lì che aveva sentito parlare di lei la prima volta. E quando aveva scoperto che esisteva un altro ibrido come lui è che aveva attive tutte due le parti soprannaturali non perse tempo ad informarsi di più. Per alcune streghe L'ibrido Malia Salvatore era un abominio della propria razza, un essere orribile, per natura inconcepibile. La consideravano un mostro nonostante fosse una ragazzina, un po' come lui e in questo la capiva, anche lui era stato considerato un abominio da suo padre è da molti altri. L'aveva cercata, voleva trovarla ma non riuscì mai a scovare niente fino a quando non riuscì a rintracciarla in bar a New York. L'aveva fatta rapire e portare in un bar per fargli fare un incantesimo e un po' gli dispiaceva. Ma voleva chiederle un po' di cose dato che fosse l'unico altro ibrido come lui.

𝐈𝐧𝐬𝐭𝐢𝐧𝐜𝐭☾ 𝐍.𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora