29. Every shadow need a light

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||Malia||

La villa Mikaelson era strapiena di persone vestite con abiti dai più svariati colori e tessuti

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La villa Mikaelson era strapiena di persone vestite con abiti dai più svariati colori e tessuti. La sala era stata allestita alla perfezione, le tante luci presenti illuminavano la sala è il pavimento lucidato alla perfezione sembrava luccicare, i camerieri si muovevano con agilità tra gli invitati con in mano vassoi con bicchieri di Champagne, in modo che le persone non ne fossero mai senza e la piccola orchestra suonava una leggera musica che faceva da sotto fondo alle chiacchiere degli invitati.

E io in mezzo a tutte quelle persone eleganti mi sentivo tremendamente fuori posto. Odiavo quel tipo di feste, gli abiti, i balli eleganti e lo champagne, non ero fatta per quel genere di cose e nonostante avessi una postura dritta e altezzosa facendo credere a tutti che tutta quel eleganza non mi innervosiva in realtà, sarei fuggita a gambe levate.

Tutti sembravano guardare me, tutti sembravano giudicarmi e io avevo sempre paura di non essere all'altezza, paura di non essere abbastanza. E certe volte, quando guardavo mio fratello Damon, mi chiedevo perché, oltre al sarcasmo, non avevo ereditato la sua sicurezza. A nessuno dei miei fratelli sembrava dare fastidio essere al centro dell'attenzione, mentre a me ogni volta che qualcuno mi guardava mi veniva una gran voglia di nascondere la testa sotto la sabbia.

Per di più, il mio udito soprannaturale non aiutava per niente. Sentivo la gente parlottare tra loro, giudicare le altre persone, deriderle e poi subito dopo salutarle con affetto. Le persone erano terribilmente false. Poi parlavo proprio io di falsità? Quando fingevo di essere amica di Klaus quando in realtà io ero innamorata di lui.

E di certo i commenti su di me non potevano non mancare e io non riuscivo a fare a meno di ascoltare. Molti di chiedevano chi fossi, alcuni dicevano che ero davvero stupenda, altri si chiedevano cosa facessi qui mentre altri commentavano il mio vestito. E non c'era persone nella sala che non mi avesse squadrata da capo a piedi, quasi sembravo di essere ad un esame.

Beh di certo non passavo inosservata con il vestito che Rebekah mi aveva fatto indossare. Già il mio vestito. Era bellissimo, la bionda aveva un ottimo gusto, su questo non avevo nulla da dire; era un abito lungo, la gonna di tulle blu  toccava il pavimento ma non era troppo larga, e il corsetto anch'esso blu mi fasciava alla perfezione e su di questo erano applicati  diamanti di diverse dimensioni che si spandevano sulla gonna e sul corsetto, mentre ai piedi avevo dei vertiginosi tacchi argentati. Per di più Rebekah mi aveva dato una collana a dir poco bellissima.

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𝐈𝐧𝐬𝐭𝐢𝐧𝐜𝐭☾ 𝐍.𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora