M
arie-Jeanne era rimasta a dormire a casa Salvatore. Lei e Malia avevano parlato fino a tardi e alla fine la vampira si era addormentata. Nonostante fosse un vampir o e quindi non aveva bisogno di dormire, si faceva preparare delle pozioni soporifere dall'amica ibrida, e Marie-Jeanne quella notte aveva dormito come un agnellino e di conseguenza non aveva visto che Malia non aveva chiuso occhio. E mentre la vampira si concedeva le sue ultime ore di sonno, Malia era sveglia già da un bel po'.
Il rumore dei bastoni di Malia che si schiantavano contro altri bastoni riecheggiava nel bosco vicino casa sua. L'unico rumore in realtà perché l'intero bosco era immerso nel silenzio e i pochi animali nei dintorni erano scappati via, impauriti dal modo in cui Malia combatteva. Erano le sei del mattino e il sole illuminava timido l'allenamento di Malia contro se stessa.E non metaforicamente. Malia aveva creato una copia di se stessa con la magia, e doveva dire di esserne molto fiera. Erano identiche, stesso aspetto e stessa voce il problema era il suo odore, non sapeva di niente. Ma cosa ancora peggiore era che la sua copia era l'impersonificazione della sua coscienza e non aveva filtri, e non mancava occasione nel rimbeccarla e giudicare le sue scelte.
-''Non puoi battermi, sono la tua coscienza conosco ogni tua mossa''- disse la coscienza di malia e la ragazza fece un sorriso. -''Beh questo lo rende un ottimo allenamento''- disse cercando di colpire la sua sosia in testa ma lei blocco il suo bastone con il proprio.-''Non dovresti pensarci''- le disse e Malia fece una faccia confusa anche se sapeva a cosa di riferiva. ''Pensare a cosa?''- chiese e la sua coscienza roteò gli occhi al cielo mentre si abbassava per evitare un colpo. -''Della telefonata tra te e klaus''- disse con tono saccente e Malia deglutì. -''Non ne voglio parlare''- alzò leggermente la voce cercando di colpire la sua coscienza più e più volte ma incontrando sempre il suo bastone che parava ogni suo colpo. Era terribilmente sudata e i vestiti erano sporchi di terra, dato che più volte nel combattimento era caduta a terra.
Ma non aveva smesso di pensare alla telefonata avuta tra lei e Klaus la serata precedente, ed era quello il motivo di quel combattimento mattutino e della notte insonne. La loro conversazione continuava ad riapparirle nel cervello, facendole battere il cuore più forte.
~Malia era seduta a gambe incrociate sull'letto e fissava insistentemente il telefono posto sul comodino di fianco a lei. In casa c'erano soltanto lei e Marie-Jeanne che si stava facendo una doccia. Era le dieci e Malia aveva appena finito di parlarle di ciò che era le era successo a Mystic Falls, le aveva detto tutto anche di Klaus. Ed era proprio l'ibrido originale ad occupare i suoi pensieri e si chiese se anche lui stesse pensando a lei. Scaccio quella stupida idea, scuotendo la testa e per un attimo il pensiero di chiamarlo le balenò in testa ma se lo impedì categoricamente. Distolse lo sguardo dal telefono capendo che avrebbe continuato a fissarlo non sarebbe spuntato Klaus dal nulla.
Sussultò quando il telefono vibrò sul comodino, usandolo come se fosse una cassa. Si allungo velocemente afferrandolo e il suo cuore batté più veloce quando lesse il nome di Klaus. Inspirò profondamente e clicco l'icona verde per rispondere alla chiamata.
-''Klaus''- disse il cuore batteva all'impazzata -''Come mai questa chiamata?''- chiese incerta come non lo era mai stata. Non che non volesse parlare con lui.
-''Nulla''- disse -''Volevo sentire la voce della mia migliore amica''- calcò l'appellativo di proposito e sorrise quando sentì la risata della ragazza.
"Dimmi migliore amico"- calcò anche lei l'appellativo facendo sorridere Klaus. -"Come te la sei cavata oggi? Trovato le bare?"- chiese.
-"No, non le ho trovate e al dire il vero non me la sono cavata bene senza di te, la casa era così vuota e silenziosa senza le tue infinite chiacchiere e sfuriate che mi è venuto un mal di testa"- scherzò L'ibrido e Malia rise, pur sapendo bene che lui non potesse avere un mal di testa.
Klaus tornò serio quasi subito. -"Mi sei mancata sul serio Malia"- disse e il cuore della mezza strega perse un battito quando la voce di Klaus le arrivò alla orecchie. Era serio, non stava scherzando e la cosa la fece sorridere, un sorriso dolce.
-"Mi sei mancato anche tu"- disse e Klaus sorrise felice -"Spero che la tua giornata sia stata migliore della mia"- disse poi L'ibrido e la ragazza alzò le spalle.
-"Si, la mia migliore amica e venuta a trovarmi e non potrei essere più felice, ma avrei voluto potertela presentare"- disse con un filo di tristezza.
-"Lo farai presto, tesoro. Troverò la mia famiglia, e potremo finalmente rivederci"- disse con una dolcezza che in realtà gli si addice a alla perfezione.
-"Lo spero, ho pensato anch'io a dove Stefan avrebbe potuto nascondere le bare, ma non mi è venuto niente. Sono sicura che qualcuno li abbia aiutati. Insomma! I miei fratelli non sono così intelligenti!"- esclamò divertita e Klaus rise.
-"Hai ragione, ma sono pur sempre tuoi fratelli. A proposito, Li hai perdonati?''- chiese poi e Malia fece una smorfia.
-''Perché dovrei? Lo farò quando ti ridaranno la tua famiglia..''- disse -''Non devi litigare con i tuoi fratelli per colpa mia, dovresti perdonarli''- disse e malia ghignò decidendo di stuzzicarlo un po', come era solita fare quando passavano i pomeriggi insieme.
-''Da quando il temuto Klaus Mikaelson e cosi gentile?''- chiese divertita, aspettandosi un insulto o qualche sua battutina per negare tutto. Ma questa volta Klaus rispose in maniera diversa dalle altre volte.
-''Da quando Malia Salvatore è entrata nella mia vita''- Malia non riuscì più a dire una parola davanti alla gentilezza dell'ibrido, era come paralizzata, era rimasta letteralmente senza parole.
Klaus sorrise quando vide che l'aveva lasciata senza parole e nonostante avrebbe voluto parlare con lei ancora per molto, era tardi e non voleva farla restare sveglia fino a notte fonda. -"Buona notte, Malia"- disse e senza aspettare una risposta chiuse la chiamata.
Malia aveva la bocca leggermente socchiusa e gli occhi spalancati dalla sorpresa, sarebbe rimasta in quello stato per sempre. Ma fortunatamente fu Marie-Jeanne a risvegliarla.
-"Blah!, sta per venirmi il diabete con tutta questa dolcezza."- disse la vampira ancora in accappatoio. Malia sbatte più volte gli occhi, per poi alzarli al cielo quando capì cosa aveva detto Marie-Jeanne, ma non si sorprese più di tanto, la vampira odiava il romanticismo, lo considerava inutile e sdolcinato. Anzi lei odiava l'amore in generale, non ci credeva, secondo lei non esisteva l'amore ma soltanto l'attrazione fisica.
-"Sempre la solita"- borbottò Malia con un piccolo sorriso prima di posare il telefono sul comodino.~
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𝐈𝐧𝐬𝐭𝐢𝐧𝐜𝐭☾ 𝐍.𝐌
Fanfiction❛È molto, molto difficile mettere d'accordo cuore e cervello. Pensa che, nel mio caso, non si rivolgono nemmeno la parola.❛❜ -Woody Allen Malia Salvatore non aveva mai avuto una vita facile, da umana il suo essere selvaggia, istintiva l'aveva sempre...