Malia tornò a casa aveva gli occhi rossi così come il naso, era notte tarda e la cosa salvatore era immersa nel silenzio a interromperlo fu Malia aprendo con forza la porta per poi chiuderla con rabbia.
-"Tu!"- indicò Stefan con un dito mentre il ragazzo restava in piedi davanti al camino spento con un bicchiere di cristallo in mano.
-"Cos'hai di sbagliato?!"- chiese furiosa strappando, con un colpo secco, il bicchiere dalle mani di Stefan per poi buttarlo per terra rompendolo in mille pezzi.
-"Sono felice di vederti anch'io sorellina"- disse con un sorrisino che fece infuriare ancora di più Malia.
-"Smettila di sorridere! Sei sparito per settimane, e la prima cosa che fai quando torni è impedirmi di vedere Klaus! Perché?"- urlò e anche Stefan si fece serio.
-"No, adesso te la faccio io una domanda, perché stai passando tutto questo tempo con Klaus?"- chiese e Malia serrò la bocca, infastidita ma non sapendo cosa rispondere. Si voltò verso Damon che era in piedi dietro il divano a osservare la lite dei due fratelli.
-"E tu? Sapevi dov'era e non me lo hai detto? Sei dalla sua parte?"- chiese non più arrabbiato ma delusa.
Damon apri le braccia come se la risposta fosse ovvia.
-"Te lo avrei detto, se solo tu non ti fossi avvicinata a Klaus. Passi pomeriggi interi con lui da settimane, continui a mentire dicendo di andare da Caroline a studiare mentre invece vai da lui!"- disse prima di sospirare guardando la sorella con sguardo triste sperando di farla ragionare. -"Lui è il nemico Malia"- continuò e lei contrasse il viso in una smorfia.
-"Lui non è il nemico, voi avete rapito la sua famiglia iniziando questa storia!"- disse difendendolo, le era strano ma le sembrava naturale.
Stefan la guardò scioccato come se non capisse. -"Lui è cattivo Malia! Come fai a non vederlo?"- chiese esasperato attaccando la sorella.
-"E il male, ha cercato di ucciderci tutti più di una volta, ha ucciso milioni di persone, e un assassino!"- le urlò contro sperando di farle capire che lei stava dalla parte del torto, ma Malia scosse la testa.
-"Sai chi è il cattivo qui? Sei tu Stefan. Continuate a dire che lui è un assassino che ha ucciso gente innocente, ma voi vi guardate?"- chiese mentre le scendevano lacrime dagli occhi. Si voltò a guardare Damon. -"Damon, tu quante persone hai ucciso? Ogni volta che qualcosa ti va male quante sciee di cadaveri ti lasci dietro?"- chiese al fratello che serrò la mascella, poi si voltò verso Stefan, che aveva uno sguardo impassibile.
-"E tu? Quante persone hai ucciso? Quanti innocenti, bambini hai ucciso mentre avevi le emozioni spente? Hai massacrato un intero villaggio, ti chiamavano lo squartatore di Monterey"- disse e sembrava aver colpito entrambi i fratelli con quelle parole. Poi indicò se stessa con entrambe le mani.
-"E io? Anche io ho ucciso, ho le mani sporche di sangue proprio come voi due. Qual'è la differenza tra lui e voi due, tra noi tre. Nessuno di noi e un santo, siamo peccatori proprio come lui "- disse con il volto rigato dalle lacrime che non avevano intenzione di smettere di scendere. Malia sentiva la sua anima lacerarsi per quello che stava dicendo, per le parole dure che aveva usato e per come aveva descritto la famiglia Salvatore, una famiglia di assassini.
-"Perché non volete che io sia felice?Vi ho sempre perdonati, qualsiasi cosa voi abbiate fatto io vi ho perdonati."- li guardò negli occhi -"Noi siamo fratelli."- disse con una smorfia di dolore.
Damon chiuse gli occhi, inspirò a fondo, non era arrabbiato più che altro triste, e non riusciva più a vedere il viso ferito e in lacrime della sua sorellina. E nonostante Stefan non lo dimostrasse, mantenendo la sua faccia apatica, nel profondo le parole della sorella gli avevano fatto male.
Malia alternò lo sguardo tra i suoi fratelli. -"Vi ricordate di Luke?"- si bagnò le labbra secche, continuando a piangere.
Sia Stefan che Damon abbassarono lo sguardo come se in qualche modo fossero colpevoli, ricordandosi perfettamente del giovane ragazzo di cui la loro sorellina era innamorata.
-"Da quello che vedo si. E ditemi vi ricordate quando nostro padre mi impose di non vederlo, e mi minacciò di rovinare la famiglia di Luke? Damon ti ricordi quanto ho pianto, le notti passate a piangere mentre tu sedevi al mio fianco? Eh? Io me le ricordo bene."- guardò per bene il fratello, che aveva gli occhi lucidi. Poi si voltò verso Stefan, ancora apatico.
-"Cosa ti è successo Stefan? Non eri così prima, questa rabbia, questo odio, questa sete di vendetta. Sei come nostro padre''- li guardo entrambi un ultima volta prima di indietreggiare. -''Evitate di parlarmi, finché non ridarete le bare a Klaus e me lo lascerete rivedere di nuovo''- corse in camera sua, come farebbe un adolescente dopo una litigata con i suoi genitori. perché nonostante avesse 160 anni, certe volte si comportava come una ragazzina. Entro in camera sua chiudendo con forza la porta, si diresse in bagno spogliandosi dei suoi vestiti buttandoli per terra come faceva di solito, velocemente si fece una doccia e dopo essersi infilata una canotta e un pantaloncino corto si mise sul letto. Prese la foto di lei e Luke che teneva custodita sotto il cuscino e si sdraio, accarezzando delicatamente la foto a cui era più affezionata. Si addormento cosi, con gli occhi che ancora bruciavano per le tante lacrime versate in una serata, gli occhi fermi su Luke, ma con il pensiero fisso su Klaus.Al piano di sotto Damon si riempì il bicchiere di cristallo con il suo migliore bourbon, le parole della sorella continuavano a frullargli in testa e lo stesso anche Stefan. -''Pensavo fosse andata avanti''- disse Stefan riferendosi a Luke e Damon contrasse la mascella amareggiato.
-''Evidentemente ci pensa ancora''- bevve il suo drink tutto d'un sorso per poi alzarsi. -''Chiederò ad Elena di distrarla ha bisogno di un po' di svago''- disse dirigendosi verso la sua camera ma Stefan lo fermò. -''Tu ed Elena avete legato molto ultimamente''- disse ancora immobile davanti al camino. Damon si guardò intorno evitando di guardare il fratello negli occhi, ripensando inevitabilmente al bacio che si erano scambiati sul portico di casa Gilbert. -'Sta attendo fratello la tua umanità si vede''- lo rimbecco con un sorriso il fratello maggiore evitando di parlare di Elena. -''I miei sentimenti sono spenti Damon, non ho emozioni ed è fantastico''- rispose facendo un falso sorriso.
-''Davvero? sei geloso di Elena, ti preoccupi per Malia, se questa non e umanità''- disse per poi andare nella sua stanza, lasciando Stefan in salotto con un sorriso tra l'amaro e il divertito sul viso.
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𝐈𝐧𝐬𝐭𝐢𝐧𝐜𝐭☾ 𝐍.𝐌
Fanfiction❛È molto, molto difficile mettere d'accordo cuore e cervello. Pensa che, nel mio caso, non si rivolgono nemmeno la parola.❛❜ -Woody Allen Malia Salvatore non aveva mai avuto una vita facile, da umana il suo essere selvaggia, istintiva l'aveva sempre...