||Malia||
Stavo correndo. Più precisamente scappavo. Muovevo velocemente le gambe, nonostante mi facessero male, correndo alla velocità della luce.
Ringraziai il cielo di avere una vista soprannaturale che mi permetteva di vedere anche al buio, perché senza di essa probabilmente sarei inciampata in qualche ramo o sasso, mettendo fine alla mia corsa. Un altro punto a mio favore era che conoscevo quella foresta come le mie tasche, ci avevo passato la maggior parte della mia infanzia, correvo tra quegli alberi con Luke, era il mio modo per sentirmi un po' più libera nella mia prigione, per trovare, anche se per poco quella libertà che da sempre desideravo.Stavo scappando eppure non ricordavo da chi, l'unica cosa che sapevo era che dovevo correre. Ero terribilmente stanca, probabilmente avevo avuto uno scontro con il mio inseguitore, lo capivo non solo dalla stanchezza ma anche da i vestiti sgualciti, pieni di tagli e pregni del mio sangue, perché se la mia pelle poteva rimarginarsi magicamente, i miei vestiti non potevano.
Mi fermai, poggiando una mano su un'albero. Cercai di riprendere più fiato possibile, il cuore batteva contro la gabbia toracica come un martello. Mi voltai quando sentii dei passi. Un uomo si stava avvicinando a me, con passo spedito, deciso e nonostante fosse abbastanza vicino non riuscivo a vederlo.
Riniziai a correre più veloce di prima, non conoscevo quell'uomo e non conoscevo neanche il motivo per cui stavo scappando.
Continuavo a correre, evitando ogni albero che mi si parava davanti. L'odore acre del bosco mi inondava le narici, ma sentivo benissimo anche la puzza di paura che emanavo. E probabilmente la sentiva anche il misterioso uomo che mi stava rincorrendo, così come sentiva il mio cuore battere veloce per la paura. Nel corso dei secoli ero stata cacciata molte volte, da cacciatori esperti e perfino dai lupi mannari, ma nessuno di loro era mai riuscito a incutermi paura. Ero un essere sovrannaturale più potente di loro e li battevo senza difficoltà. Quella sera però era diverso, avevo paura.
Arrestai la mia corsa quando l'uomo mi si parò davanti a me, e nonostante fosse vicinissimo, il suo viso era sfocato e data la velocità con cui si era spostato era sicuramente un vampiro. Non feci in tempo a fare nulla che l'uomo mi aveva già rotto il collo.
Mi misi seduta di scatto, facendo un respiro profondo come se fino a quel momento fossi stata in apnea. Il cuore batteva ancora velocemente, la gola era secca e un leggero strato di sudore mi impregnava la fronte. Come se la corsa appena fatta non l'avessi soltanto sognata ma l'avessi fatta realmente.
L'altro lato del letto era vuoto, Klaus non c'era. Ma sentivo ancora il suo odore sulle coperte e su di me, il suo profumo era sparso per l'intera camera, segno che fosse rimasto nella camera a lungo. Una cosa del genere un mese fa mi avrebbe fatto uscire di testa; quella era la mia camera, il mio rifugio, la mia tana e il fatto che oltre al mio odore ci fosse anche quello di qualcun'altro era qualcosa che avrei odiato. Invece, l'idea che il profumo di Klaus si fosse diffuso nella mia camera, non mi dispiaceva poi così tanto, non sembrava rendere quel posto meno mio, anzi sembrava completarlo.
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𝐈𝐧𝐬𝐭𝐢𝐧𝐜𝐭☾ 𝐍.𝐌
Fanfiction❛È molto, molto difficile mettere d'accordo cuore e cervello. Pensa che, nel mio caso, non si rivolgono nemmeno la parola.❛❜ -Woody Allen Malia Salvatore non aveva mai avuto una vita facile, da umana il suo essere selvaggia, istintiva l'aveva sempre...