32. Le colpe delle madri (parte due)

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|| I had a dream, I got everything I wanted.
Not what you think,
and if I'm being honest
it might have been a nightmare. ||
-Billie Eilish.

||Malia||

-''Cos'è questo profumo?''- chiesi con un piccolo sorriso entrando in cucina

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-''Cos'è questo profumo?''- chiesi con un piccolo sorriso entrando in cucina. Nella stanza aleggiava un dolcissimo odore che mi fece brontolare lo stomaco. Presi posto su uno sgabello di fronte al bancone e poggiai lo zaino su quello al mio fianco. -''Questo Lia è l'odore della bontà''- disse Damon per poi prendere una bottiglietta di panna spray. Ruotai gli occhi al suo autocompiacersi per poi spormi per vedere cosa stesse pasticciando.

-''Ancora pancake? Prima o poi mi dovrai dire perché li fai di continuo ''-

-''Forse un giorno ma ora''- mise nel piatto il pancake disegnando con la panna un sorriso e con due mirtilli gli occhi, per poi porgermi il piatto. -''Dimmi cosa ne pensi''- continuò con un sorriso.

-''Sono esattamente come erano ieri, Damon''- dissi mangiandoli -''Devi smetterla di farli ogni santa mattina''- dissi e lui alzò gli occhi al cielo. Ero più che sicura che avrebbe continuato a cucinarli.

-''Sono d'accordo''- disse Stefan entrando in cucina per poi mettersi al mi fianco, io sorriso rivolgendo uno sguardo loquace a Damon. -''Grazie fratello preferito''- dissi riferendomi a Stefan come risposta Damon mi lanciò uno straccio io risi.

-''Dovresti ringraziarmi, senza di me moriresti di fame, Lia. Non sei capace di friggerti un uovo figuriamoci prepararti la colazione''- mi imbronciai addentando un altro pezzo di pancake. -''Questo non e vero''-

Invece era verissimo, ero una pessima cuoca ma anche Damon non era chissà quali qualità culinarie, eppure ogni mattina cucinava i pancake. -''Su questo non posso dargli torto sorella, sei pessima a cucinare''- disse Stefan e io lo guardai fingendomi offesa ma stavo sorridendo.

-''Siete dei stronzi''- dissi ridendo.

-''Vero ma tu ci ami lo stesso e finche non avrei più bisogno di noi io continuerò a prepararti pancake''- disse Damon con un ghigno.

-''Siete la mia famiglia''- dissi guardandoli con un piccolo sorriso. -''Io avrò sempre bisogno di voi.''-

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Spalancai gli occhi di scatto, incontrando il cielo stellato. Era soltanto un ricordo, risalente a subito dopo che Stefan aveva riacceso la sua umanità. Un bel ricordo, io e i miei fratelli a scherzare su dei pancake, ma la realtà era ben diversa. Il collo mi faceva leggermente male, ma sarei guarita completamente a breve. Mi avevano spezzato più volte il collo da quando ero ritornata a Mystic Falls che in tutta la mia vita. Ironico no? Mi alzai velocemente, ignorando il giramento di testa e mi guardai freneticamente a torno. Ero dentro un cerchio di sale, con dentro una stella a cinque punte, proprio davanti alla casa dove erano state bruciate le cento streghe, e Esther stava accendendo cinque torce, cinque proprio come i suoi figli.

𝐈𝐧𝐬𝐭𝐢𝐧𝐜𝐭☾ 𝐍.𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora