12. ricordi e nostalgia

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Malia era tornata alla pensione salvatore e ringraziò il cielo di non aver trovato nessuno dei suoi fratelli, almeno avrebbe evitato di dover dare spiegazioni sul dove fosse stata tutta la notte è sul perché avesse l'odore di Klaus addosso

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Malia era tornata alla pensione salvatore e ringraziò il cielo di non aver trovato nessuno dei suoi fratelli, almeno avrebbe evitato di dover dare spiegazioni sul dove fosse stata tutta la notte è sul perché avesse l'odore di Klaus addosso.
Già non aveva smesso di pensare al l'ibrido Originale neanche per un attimo, arrosendo ogni volta che ripensava al fatto che avesse dormito praticamente attaccata a lui e che lo avesse baciato sulla guancia neanche fosse un bambino. Ma la cosa a cui non riusciva a smettere di pensare era al fatto che quel gesto gli era uscito naturale. E la caso la preoccupò e non poco.
Dopo una doccia di un ora inutile, dato che l'odore di Klaus era ancora impresso sulla sua pelle nonostante la doccia e il cambio di abiti. E ogni volta che inspirava il suo odore mischiato a quello di Klaus le inondava i polmoni.
Poi aveva accompagnato Caroline a fare compere e dopo essersi subita la sfuriata sul suo ritardo si era dovuta subire anche l'interrogatorio sul perché fosse così strano. Anche Caroline essendo un vampiro aveva notato in Malia un cambiamento. E Malia ringraziò il cielo che Caroline fosse un vampiro giovane e che non sentiva le cose che i vampiri più vecchi, come i suoi fratelli, riuscivano a sentire. E pregò qualsiasi dio o divinità ci fosse di far scomparire l'odore di Klaus prima di incontrare uno dei suoi fratelli, con cui ancora non faceva pace e si sentiva un po' in colpa per questo.
-"Che ne dici di questo?"- chiese Caroline mostrandole un vestitino a strisce verde e bianco. Malia fece una faccia schifata, non solo perché quel vestito era orribile, ma perché lei odiava i vestiti in generale.
-"Ma perché dovevo accompagnarti io? Non sono brava a fare shopping, io odio fare queste cose!"- esclamò Malia scocciata. Lei non era una ragazza da trucchi e vestitini era più il tipo di ragazza che indossa il primo pantaloncino e la prima maglietta trovata nell'armadio.
-"Appunto! Sei una ragazza e hai urgente bisogno di fare shopping! Non puoi indossare sempre pantaloncini di jeans, magliette e canottiere!"- disse Caroline guardando un altro vestito con la stampa a fiori.
-"A me piacciono i pantaloncini di jeans, e se devo combattere sono comodi, non come quelle gonne!"- disse lei ripensando a quando le donne erano costrette ad indossare quelle orribili gonne lunghe.
-"Rilassati Malia, non siamo in guerra!"- Disse ridendo e in quel momento avrebbe voluto essere rilassata e allegra come lei.
-"La guerra non avverte quando arriva. E le migliori nazioni hanno perso la guerra perché non erano preparate. E io ero presente"- le spiegò cercando di farla capire il perché della sua paura costante.
-"Si ma anche i migliori guerrieri si rilassano ogni tanto. Pensa ad Achille che nonostante fosse in guerra si rilassava facendo una bella scopata"- disse ammiccando al film della guerra di troia. Evitò di contraddirla, pensando a quello che era successo quella mattina, E le venne in mente Klaus. Scosse la testa al solo pensiero. Klaus e sesso erano due cose differenti, due pensieri che non si collegavano tra di loro, due binari paralleli che non si sarebbero mai incontrati.
Eppure involontariamente li aveva collegati e si era ritrovata a sentire il suo odore sulla sua pelle.
-"Caroline, cosa significa quando una persona e sempre nei tuoi pensieri e tu non riesci a smettere di pensarci?"- chiese sperando che Caroline avesse una risposta dato che aveva più esperienza di lei in cose del genere.
La bionda interruppe immediatamente la scelta del vestito e fisso Malia con un sorriso e uno sguardo eloquente.
-"Perché? Ti interessa qualcuno?"- chiese con un sorrisino stampato in faccia. Malia sbarro gli occhi e scosse con forza la testa.
-"No, era solo per... curiosità"- disse ma la bionda non sembrò crederci borbottando un "Si,si curiosità".
-"Per me quando pensi interrottamente a qualcuno è perché in qualche modo ti ha colpito. Dimmi questo ragazzo che non ti interessa e attraente?"- chiese e Malia non seppe cosa rispondere. Ammetterlo era il primo passo per smettere di pensarci, no? Malia rifletté, pensando a Klaus, ai muscoli ben evidenti sotto la maglietta aderente e su cui lei la notte scorsa aveva dormito.
-"Si e molto attraente"- disse senza alcuno indugio e Caroline sorrise.
-"Bhe allora vuoi portartelo a letto"- disse riniziando a scegliere vestiti, Malia sbatté le palpebre e scosse la testa, era impossibile.
-"Oppure ti stai prendendo una cotta o peggio ti stai innamorando"- concluse Caroline e lei strinse i denti.
Era impossibile, lei conosceva Klaus da troppo poco tempo eppure non poteva negare di non smettere di pensare a lui.
Riflette un attimo sulla parola amore. Non si innamorava dal 1864 e non era sicura di ricordarsi cosa si provava. Ma si certo si ricordava il dolore, quello era inciso sul suo cuore e non l'avrebbe mai dimenticato. Così come non avrebbe mai dimenticato la mattina dopo la notte in cui era stata morsa, il corpo di Luke morto poco distante dal suo, e il rumore del suo cuore che si rompeva.
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Aveva accompagnato Caroline a casa sua e dopo aver salutato lo sceriffo Forbs si era diretta al Mystic Grill per mangiare qualcosa, dato che alla pensione Salvatore non c'era mai niente.
Ma non appena vide suo fratello Damon giocare con delle freccette e Elena parlarle li raggiunse pensando a cosa avrebbe potuto dire.
-"Che cosa ti fa pensare che io stia male?"- chiese Damon a Elena mentre era di spalle. Ma rispose Malia al posto della ragazza.
-"Sei ubriaco di giorno"- rispose lei salutando poi con un sorriso Elena.
Damon si girò e osservò Malia a lungo con uno sguardo misto tra il pentito e il dispiaciuto.
-"Malia"- la salutò Damon e lei fece lo stesso rimanendo un po fredda. Lo avrebbe perdonato solo se avrebbe chiesto scusa.
-"Voglio delle scuse"- pretese lei è Damon alzò gli occhi al cielo.
-"D'accordo Lia. Mi dispiace averti mentito di nuovo, e di non essermi fidato di te non riaccadrà."- disse leggermente scocciata ma sincero. Malia anche se all'inizio diffidente gli sorrise.
-"bene perché la prossima volta ti strapperò gli occhi e te li farò mangiare"- disse sorridente per poi abbracciarlo.
Non gli piaceva litigare con lui e nostante le avesse fatto male lei l'aveva perdonato di nuovo, come faceva ogni volta. Malia riusciva perdonava sempre tutti.
Damon rispose all'abbraccio stringendola a se, sotto lo sguardo sorpreso di Elena che non l'aveva mai visto abbracciare qualcuno in quel modo.
-"Sei troppo buona Malia"- le sussurrò all'orecchio -"E non dovresti perdonare tutti così facilmente"- continuò e lei si staccò dall'abbraccio e lo guardò negli occhi regalandogli un sorriso.
-"Cosa ci posso fare se sono fatta così?"- chiese retorica, per poi tornare seria. -"Avete visto Stefan?"- chiese sia ad Elena che a Damon. Entrambi scossero la testa.
-"Quel disgraziato di nostro fratello ha lasciato la città dopo aver salvato Klaus"- disse Damon arrabbiato per poi lanciare una freccetta che però non raggiunse il centro. Malia gli fece cenno di passargliene una e così fece.
-"Magari gli farà bene"- disse Malia per poi tirare una freccetta che colpì il centro esatto. Malia lanciò un occhiata di superiorità a Damon che la guardò Male.
-"Io vado a prendere qualcosa da mangiare. Volete qualcosa?"- chiese poi lei entrambi negarono e lei si diresse al bancone aspettando che il cameriere finisse con gli altri clienti. E pensò che fortuna che Damon non si fosse accorte dell'odore di Klaus su di lei.
Ordinò un hamburger e una coca cola, pensando che di alcolici ne avesse assunti abbastanza.
E proprio quando bevve il primo sorso di coca cola pronta per addentare il suo panino, sentì un odore che conosceva fin troppo bene e che aveva avuto addosso per tutto il giorno le arrivò addosso con violenza facendola rizzare su se stessa. L'odore era già ben diffuso nell' aria per era lontano cosa che le fece pensare che Klaus doveva esseri li già da un bel po' ma l'odore del cibo e delle altre persone non glielo avevano fatto notare.
Si voltò e i suoi occhi videro dubito Klaus parlare con Damon ed Elena e nonostante il suo viso fosse abbastanza calmo il suo odore emanava rabbia e irritazione.
Scatto via dalla sedia e si avvicinò a loro con velocità, preoccupata per suo fratello ed Elena.
Si piazzò davanti a Damon e ad Elena come se avesse potuto fargli da scudo son il proprio corpo.
I suoi occhi marroni cercarono immediatamente quelli chiari di Klaus, che sorrideva osservandola. Indossava una canottiera che le fasciava il busto e un pantaloncino di jeans strappato che le lasciava scoperte le gambe mentre ai piedi indossava due stivaletti neri.
Sapeva, forse un po' troppo di sapone, e Klaus poté notare che Malia aveva provato a coprire il suo odore con del sapone. Cosa che non era riuscita dato che Klaus poteva benissimo sentire il suo odore ancora presente sulla pelle della ragazza. Anche lui aveva cercato di eliminarsi di dosso l'odore di Malia facendosi una doccia lunga un ora ma non era servito a niente.
Klaus e Malia continuavano a guardarsi negli occhi, continuando a sfidarsi sotto lo sguardo confuso di Damon ed Elena che non capivano cosa stesse succedendo tra i due. Klaus ripensò al bacio casto che gli aveva regalato sta mattina e nonostante avesse voglia di parlarne preferì non tirare fuori il discorso ora che suo fratello era presente.
Fu Klaus ad interrompere il silenzio. -"Ho sempre apprezzato la lealtà verso la famiglia. E tu piccola Salvatore, sei fin troppo leale. Ti metti davanti a loro, sei pronta a morire pur di proteggerli,li hai perdonati nonostante ti facciano soffrire. Perché?"- chiese senza però staccare gli occhi da quelli da cervo di Malia che ringraziò il cielo non avesse menzionato il bacio.
-"Loro hanno più possibilità di morire di me. E si, li ho perdonati, perché sono la mia famiglia ed è tutto ciò che ho"- disse seria Malia sorreggendo il suo sguardo, credendo fino in fondo a quella parole.
E Klaus l'ammiro, lei era davvero leale verso la sua famiglia e sarebbe morta per loro. La sua rabbia si calmò ma non smise di guardarla. La stava sentendo quella irrefrenabile voglia di starle vicino di conoscere tutto di lei, ma scaccio subito via quel pensiero.
Stacco lo sguardo dagli occhi di Malia e guardo anche i due dietro di lei.
-"Bene ora che ci siamo tutti vi dico perché sono qui"- disse Klaus con un sorrisino. -"Vostro fratello mi ha rubato qualcosa che mi appartiene e le rivoglio indietro."- disse serio.
-"Sembra che la questione sia tra te e mio fratello Perché non la risolvete da soli?"- disse Damon con tono di sfida e Klaus si avvicinò a lui guardandolo negli occhi. Ma Damon pur sapendo di non avere chance contro di lui sostenne lo sguardo.
Malia scatto in avanti con la paura che Klaus potesse uccidere suo fratello, ma la mano di Klaus la fermò.
-"Vuoi sapere perché non ho ancora ucciso te e i tuoi amichetti?"- chiese retorico Klaus guardando lui ed Elena dietro di lei che tratteneva il fiato.
-"Non ti ho ucciso solo perché tua sorella e venuta a chiedermi scusa anche da parte tua e di Stefan. Dovresti fidarti di più di lei e ringraziarla perché è solo grazie a lei che respiri ancora"- disse Klaus terribilmente serio e Malia poté giurare di aver sentito il suo cuore fermarsi.
Malia guardò Klaus e suo fratello con il cuore a mille e si decise a fare qualcosa prima che le cose fossero finite male.
-"Klaus"- lo richiamò e lui si voltò e anche suo fratello. Non c'era paura nella sua voce sembrava più lo stesse pregando. -"Facciamo due passi, parleremo di ciò che vuoi"- lo pregò Malia sperando che accettasse.
Klaus si allontanò da Damon e si piazzo davanti a Malia guardandola negli occhi. -"Ti aspetto qua fuori"- disse per poi passarle di fianco e si sorprese di sé stesso, nessuno mai gli avrebbe detto cosa fare e lui avrebbe fatto eppure con Malia era successo.
Malia guardò Damon ed Elena che la guardavano confusi ma lei non gli diede spiegazioni e ordinandogli di aspettare li. Corse fuori dal Mystic Grill e si guardò intorno cercando Klaus con lo sguardo. Lo trovò poco più in là ad osservare la grande quercia che era proprio di fianco al campanile.
Lo raggiunse, cercando di sembrare sicura di sé stessa. Si mise al suo fianco senza dire una parola ma sapendo che lui sapesse della sua presenza. Osservò anche lei la quercia che stava guardando Klaus. E la riconobbe subito, sotto quell' albero erano accadute molte cose belle che la fecero istintivamente sorridere, cambiando il suo odore emanando felicità è nostalgia.
Anche Klaus notò il cambiamento di odore di Malia e si voltò a guardarla. Era bellissimo e sul suo viso aleggiava un dolce sorriso. E nonostante lui fosse lì per le bare che Stefan aveva rubato non poteva non chiedere il perché di quel sorriso.
-"Perché sorridi?"- chiese senza essere sgarbato ma con dolcezza cosa che fece mordere il labbro di Malia per essersi fatta beccare.
-"Anche se ho sempre odiato Mystic Falls sin da bambina, sotto quell'albero mi sono successe delle cose belle"- disse per poi guardare negli occhi Klaus.
I suoi occhi brillavano di una strana felicità è Klaus senti di nuovo quella voglia di sapere cosa si nascondeva dietro quei occhi pieni di mistero. Tant'è che non riuscì a tenere a freno la lingua. -"Tipo?"- chiese di scatto curioso sperando che lei rispondesse.
Malia lo guardò sorpresa per quella domanda ma decise comunque di dirglielo. -"Sotto quell'albero ho conosciuto il mio primo amore ed esattamente dietro quell'albero ho dato il mio primo bacio."- rise a quel pensiero mentre faceva sorridere anche Klaus. -"Come dimenticarsi quel giorno. Io mi stavo nascondendo da Damon per vedermi con Luke e mentre lui mi cercava per tutto il paese io stavo dando il mio primo bacio."- rise ancora. -"Crede ancora che io fossi nel bosco a raccogliere fiori. "- disse divertita e Klaus sorrise.
Malia la guardò divertita ma cercando di essere seria. -"Non dirlo a nessuno"- disse puntandogli il dito dentro e lui sorrise. -"Sarà un nostro segreto"- disse poi tornò serio.
-"Devi averlo amato davvero tanto per farti sorridere così. Eppure qualcosa mi dice che non è finita Bene"- disse Klaus e Malia diventò triste.
-"Già, non è finita Bene."- disse con gli occhi lucidi e lo sguardo basso. Klaus avrebbe voluto chiedere di più ma sentendo la tristezza della ragazza decise di lasciar perdere e di cercare di distrarla.
-"Io ho imparato a usare la spada sotto quell'albero. Era molto diverso quando io ero umano, non c'erano tutte queste strade, le case. Non c'era niente eppure è il mio periodo più felice. Io e i miei fratelli ci siamo divertiti"- disse facendo un sorrise triste per poi voltarsi verso Malia per averla faccia a faccia.
-"Io ti ammiro molto Malia, sei coraggiosa, leale e faresti di tutto per la tua famiglia. Ecco perché sono sicuro che mi capirai se ti dico che farò tutto quello che posso per riprendermi la mia famiglia che Stefan mi ha rubato"- disse serio e sperando che lei capisse come lui sperava.
Malia annuì -"Ti capisco, Klaus. E vorrei aiutarti ma ti giuro che non ho la più pallida idea di dove sia Stefan e dato che non siamo in buoni rapporti non me lo direbbe mai. Ma sono sicura che Damon riuscirà a trovarlo."- disse Malia un po' triste per il fatto che lei è suo fratello non avessero ancora chiarito.
-"Tuo fratello ha cercato di uccidermi, Malia."- disse e Malia capì che Klaus non si fidava di Damon.
-"So che non ti fidi di Damon ma fidati di me. Ma comunque capisco il tuo bisogno di avere una prova di fiducia."- disse per poi prendere il cellulare dalla tasca dei pantaloncini e poi lo diede in mano a Klaus.
-"Dammi il tuo numero, quando Damon oggi pomeriggio non è in casa ti mando un messaggio. Devo farti vedere una cosa"- disse e Malia si rese conto del doppio senso che aveva quella frase solo quando vide il sorriso divertito di Klaus dopo che avesse scritto il suo numero.
Malia gli diede un leggero pugno sul braccio in modo scherzoso -"Smettila di fare quella faccia"- disse e Klaus la guardò sorpreso. Malia stava facendo cose che nessuno in mille di anni di vita si era sognato di fare e decise di metterla in guardia.
-" Non giocare con il fuoco, Malia o finirai per bruciarti"- disse Klaus serio ma Malia non abbassò lo sguardo anzi si avvicina di più fino a stare faccia a faccia.
-"Sono Malia Salvatore, una strega, io il fuoco lo controllo"- disse con sguardo di sfida. E all'apparenza sarebbe potuta sembrare una ragazza sicura di sé ma Klaus non poté non ascoltare il cuore che batteva all'impazzata nel petto della ragazza cosa che lo fece sorridere.
Malia si allontanò lentamente -"Ci vediamo Klaus"- disse per poi passargli a fianco e camminare spedita verso il Mystic Grill.
Klaus la guardò allontanarsi e proprio quando era davanti la porta voltarsi a guardarlo. I loro occhi si incatenarono di nuovo e lei gli sorrise per poi entrare nel locale.

𝐈𝐧𝐬𝐭𝐢𝐧𝐜𝐭☾ 𝐍.𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora