08. Brutti presentimenti e cattive senzazioni

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||Malia||

Damon mi svegliò la mattina dopo in un modo davvero poco garbato

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Damon mi svegliò la mattina dopo in un modo davvero poco garbato.
-"Malia alzati"- mi disse Damon scuotendomi, io mugugniai e immersi la faccia nel cuscino.
-"Sorellina e il momento di alzarsi!"- questa volta urlò così forte che mi fece alzare di scatto, spaventata.
Sbattei le palpebre cercando di riprendermi dallo shock e poi guardai male Damon.
-"Mi dici cosa c'è di sbagliato in te?"- urlai furiosa lui mi sorrise e mi tolse le coperte di dosso facendomi rabbrividire per il freddo.
-"Immagino avrai saputo della piccola visita dei fantasmi sovrannaturali di ieri"- disse e io annuì strofinandomi la faccia, dato che stavo morendo di sonno.
-"Bene, io e Mason Lookwood ieri siamo andati in esplorazione nei tunnel per cercare un modo per uccidere Klaus"- disse e io lo guardai scioccata.
-"Com'è possibile?"- chiesi incredula alzandomi dal letto.
-"Non lo so dato che ai vampiri non è permesso entrare, perciò ho chiamato Alaric e lui mi ha detto che aveva bisogno del tuo aiuto"- disse e io lo guardai male, stringendo la mascella per non farmi scappare qualche insulto.
-"Quindi alzati e splendi sorellina! Il mondo ha bisogno di te!"- disse con enfasi prima di uscire e chiudere la porta.
Quella mattina ero di pessimo umore. Non avevo dormito per niente e Damon non mi aveva di certo aiutata facendomi alzare presto.
Mi feci una doccia veloce e indossai dei jeans e una camicetta bianca con i miei adorati stivali.
Damon mi portò ai tunnel e quando entrai vidi Alaric che stava scattando delle foto ai simboli sulla parete.
-"Buongiorno"- lo salutai e lui mi fece un segno col capo.
La parete era piena di simboli incisi sicuramente con un coltello.
-"Tu sai cosa sono?"- chiese Alaric e io guardai gli altri simboli e figure.
-"Sono incisioni molto antiche, sembra una storia"- dissi io.
Poi ad attirare la mia attenzione furono delle scritte.
-"Questi sono dei nomi, sono scritti in runico"- dissi e lui mi guardò confuso.
-"La lingua dei vichinghi?"- chiese e io annuì.
-"Cosa avete trovato?"- urlò Damon rimasto all'ingresso della grotta.
-"Sta zitto Damon!"- urlò Alaric e io risi quando sentii Damon sbuffare.
-"Sai tradurlo?"- chiese e io gli lanciai uno sguardo del tipo "ovviamente".
Iniziai a tradurre, nel corso del secolo avevo studiato e viaggiato molto, e conosciuto persone che mi avevano aiutata.
-"Non ci credo"- sussurrai sbalordita, erano i nomi della famiglia originale.
-"Klaus"- dissi indicando il nome -"Elijah, Rebekah, Kol, Finn, Mikael"- dissi indicando tutti i nomi.
Era sbalordito quanto me ma anche piuttosto confuso.
-"Quindi questa è la storia della famiglia originale"- disse Alaric guardando gli altri simboli e io annuì.
Dopo andai a scuola e aiutai Caroline con l'organizzazione del ballo del home coming. Caroline era elettrizzata mentre io mi stavo divertendo un po' meno.
Ero preoccupata, avevo una brutta sensazione che non voleva andarsene.
Chiamai Damon per assicurarmi che stesse bene.
-"Ciao sorellina!"- mi salutò con enfasi Damon, stavo per rispondere anch'io quando senti della musica di sottofondo e delle Persone parlare.
-"Damon dove sei?"- chiesi confusa e Damon mentì. -"Non importa Malia, perché mi hai chiamato?"- capii che stesse mentendo ma andai avanti.
-"Non trovo Elena da nessuna parte, sai dov'è?"- chiesi.
-"Perché dovresti sapere dov'è Elena?"-
-"Beh ultimamente siete diventati molto amici, perciò..."- lasciai la frase in sospeso e sentii un'altra voce dall' altro capo del telefono.
-"Quello era Stefan?"- quasi urlai e sbarrai gli occhi, quando sentii la voce di mio fratello.
-"Già, gli sto facendo fare una piccola pausa dal metodo Lexi"- rispose e io ebbi la voglia di sbattere la testa contro il muro.
-"Damon!"- dissi arrabbiata per poi ricordarmi il motivo della chiamata.
-"Dov'è Elena?"- chiesi di nuovo.
-"E con Rebekah a fare un po' di storia"- disse con nonchalance e io sbarrai gli occhi.
-"Hai mandato Elena da sola a parlare con una vampira di più di mille anni?"- chiesi furiosa e lui rispose con un semplice si, come se fosse una cosa normale.
-"Sta tranquilla Malia, Rebekah non ucciderebbe mai Elena sa che serve a Klaus"- disse ma io scossi la testa contrariata.
-"Cerca di tenere d'occhio Stefan, e non fate nulla di stupido"- dissi già abbastanza preoccupata.
-"Si signora!"- esclamò prima di chiudere la chiamata.
Tornai a sistemare la scuola per la festa dell'home coming ma stando sempre con la testa da un altra parte.
Continuavo ad avere un brutto presentimento e non mi piaceva.
Ma continuai a comportarmi come una semplice adolescente, sistemai la scuola per il ballo, andai al Grill per mangiare qualcosa, e infine uscii con Caroline per comprare un vestito per il ballo.
Caroline era una ragazza molto... Energica e non si era fermata un attimo e mi aveva parlato a vanvera per tutto il pomeriggio. Ma quel giorno mi era sembrata più strana del solito come se volesse distrarmi. Ma lasciai perdere e tornai a concentrarmi sul vestito da scegliere.
E mentre Caroline gironzolava per il negozio tutta felice io sentivo che c'era qualcosa che non andava.

(830parole)

𝐈𝐧𝐬𝐭𝐢𝐧𝐜𝐭☾ 𝐍.𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora