19. A.A.A. Cercasi ragazzo

1.9K 90 0
                                    

Si svegliò di scatto mettendosi a sedere sul letto aveva rifatto di nuovo lo stesso incubo; lei morta in una bara di legno lucido

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Si svegliò di scatto mettendosi a sedere sul letto aveva rifatto di nuovo lo stesso incubo; lei morta in una bara di legno lucido.
Non sapeva se pensare che fosse solo una presa in giro del suo subconscio o era la sua parte di strega a voler dirgli qualcosa.
Si alzò di contro voglia, avrebbe preferito restare sotterrata nelle coperte del suo letto per tutta la vita, ma stava morendo di fame e sarebbe dovuta andare a scuola. Così si mise sotto la doccia e una volta asciugata, cercò qualcosa da mettersi. Indossò dei pantaloncini strappati di jeans e una maglietta a maniche corte blu un po' larga, si mise gli stivaletti e dopo essersi messa un po' di mascara e pettinato i capelli, prese la borsa per la scuola. Prese anche una giacca di pelle nera, perché nonostante fosse estate il tempo fuori non era dei migliori, enormi nuvoloni ricoprivano il cielo è nascondevano il sole, sarebbe scoppiato un temporale da un momento all'altro. Il tempo sembrava rispecchiare il suo umore, grigio e triste.
Scese giù, pregando con tutta se stessa di non incontrare ne Stefan ne Damon, non aveva nessuna voglia di litigare appena mattina.
Ma la fortuna come sempre in quei ultimi giorni non era dalla sua parte.
-"Malia"- la voce di Damon la fermò sul posto, facendogli salire un ondata di rabbia che cercò di reprimere.
-"Per quanto hai intenzione di evitarci e di non parlarci?"- chiese e Malia si girò.
-"Fin quando non darete le bare a Klaus e non mi lascerete vederlo"- dichiarò -"Vi ho sempre perdonati per qualsiasi cosa voi avete fatto. Ma questa volta non vi perdonerò se non farete qualcosa per meritare il mio perdono"- sibillo era arrabbiata.
-"Mi odi?"- gli chiese con una faccia triste, che tolse subito la sua rabbia. Era sincero. Chiuse gli occhi e si morse il labbro.
-"Sei mio fratello, non ti odierei mai veramente"- disse sinceramente è lui fece un piccolo sorriso. -"Ma sarò arrabbiata con te finché non farai quello che ti ho chiesto"- disse tornando seria.
Si voltò per uscire ma Damon la fermò per il braccio.
-"Perché Klaus?Lui è il cattivo"- disse e lei lo guardò male strattonando il braccio dalla sua presa. Odiava quando dicevano che Klaus era cattivo lei non lo considerava tale.
-"Vogliamo seriamente ripetere questo discorso? Klaus non è il cattivo, se Stefan non avesse preso quelle bare questa storia non sarebbe mai iniziata!"- disse arrabbiata, lei non consideravo Klaus il cattivo e neanche Stefan, ma la colpa era sua se quella storia era iniziata.
Damon assunse una faccia come se avesse capito tutto e assottiglio gli occhi -"Tu lo hai perdonato"- non era una domanda, era un affermazione.
Lei annuì in segno positivo. -"Si, l'ho perdonato per tutte le cose cattive che ha fatto. Lui è mio amico, anzi il mio migliore amico"- disse cercando di sembrare convinta. Non che non considerava Klaus suo amico ma non era sicura che loro rapporto si basasse soltanto sull'amicizia.
Damon scosse la testa sconsolato e lei aggiunsi -"E gli voglio bene"-.
Uscì di casa lasciandosi il fratello alle spalle.
Non era sicura di considerarlo solo come un amico o di volergli solo bene. Con Klaus era diverso, sentiva di non volergli bene come ad un amico, ma non era neanche un affetto fraterno. Non sapeva descriverlo.
Arrivò a scuola, e con la lentezza di un bradipo iniziò a tirare fuori i libri della prima ora. Era triste, arrabbiata, delusa e ferita. Il suo istinto gli diceva di andare da Klaus di nascosto e fregarsene dei suoi fratelli, ma aveva imparato a sue spese che seguire l'istinto era una cosa terribile. Malia cercava di calcolare tutto, di prevedere ciò che potrebbe succedere, Le conseguenze delle sue azioni. Lei cercava soltanto una cosa, il controllo, ma certe volte averlo era più difficile di altre.
Chiuse l'armadietto con un scatto, pronta per andare a lezione, ma due figure con un sorriso smagliante le si presentarono davanti, pessimo tempismo per il suo umore nero. Caroline aveva un sorriso così smagliante che ebbe paura potesse accecarsi da un momento all'altro, sembrava in fibrillazione mentre Elena aveva un sorriso timido, quasi si trovasse a disagio a stare con Malia. Ed in effetti era cosi, non aveva smesso di pensare al bacio tra lei e Damon e i sensi di colpa non la facevano dormire bene, e trovarsi davanti alla sorella di damon non la aiutava per niente.
-''Ragazze non sono dell'umore, e poi devo andare in classe''- disse un po' scorbutica, non lo faceva apposta e solo che era triste e vedere le due ragazze cosi felici la rattristiva ancora di più. Gli voleva un bene dell'anima ma non poteva non essere un po' gelosa e sperò che sentendo il suo tono di voce avrebbero capito che quella mattina sarebbe stato meglio lasciarla da sola. Ma le ragazze non sembravano intenzionate a lasciar perdere, soprattutto Caroline.
-''Lo sappiamo, ecco perché oggi non andremo a lezione''- disse la bionda sorridendo più ampiamente. Malia corrugo la fronte non capendo. -''Damon ci ha chiesto di farti un po' svagare e noi lo facciamo con piacere''- disse e Malia alzò gli occhi al cielo.
-''Non voglio svagarmi, ma grazie lo stesso''- disse pronta a lasciare quella conversazione ma fu Elena a fermarla. -''Andiamo Malia, tutte e tre abbiamo bisogno di un po' di svago''- la pregò con lo sguardò e Malia sospirò. -''D'accordo''- acconsenti Malia e le due ragazze sorrisero felici.
Caroline ed Elena portarono Malia a fare colazione al Mystic Grill, saltarono la scuola. Si accomodarono al bancone ordinando la colazione, Malia era in mezzo alle due ragazze. Il bar non era molto pieno ma cerano molte persone intente a gustarsi la propria colazione, e anche alcuni ragazzi che come loro due avevano saltato la scuola.
Malia mangiava la sua colazione in assoluto silenzio e con il capo chino mentre sia Caroline che Elena la fissavano, la cosa era leggermente irritante ma Malia lasciò perdere. -''Quindi.....Non ne vuoi parlare?''- fu Caroline a rompere il silenzio e più che una richiesta era un invito a parlare.
Malia alzò lo sguardo dal piatto per incontrare gli occhi azzurri di Caroline. -''Non ce nulla di cui parlare''- disse la mora.
-''Invece si '- controbatte la bionda ricevendo un occhiataccia da Elena. Malia alzò di nuovo lo sguardo, ovviamente Damon gli aveva detto tutto. -''Possiamo iniziare dal fatto che mi hai usato come scusa mentre ti vedevi con certo ibrido originale''-disse subito dopo. Elena sbarro gli occhi lanciando un occhiataccia a caroline, era stata troppo diretta.
Malia ingoiò a vuoto, un ondata di tristezza l'aveva travolta, quando la bionda aveva nominato Klaus facendole ricordare che non l'avrebbe più potuto rivedere. -''Non ce niente da dire''- ripete cercando di velare la sua tristezza.
Caroline la guardo scioccata -''Certo che ce''- disse e malia sbuffo girandosi con lo sgabello verso caroline. -''Siamo solo amici, e poi non ce nulla di cui parlare visto che grazie a Stefan non lo potrò più vedere''- disse fredda.
-''Amici?''- chiese incredula la bionda e lei annui. -''Sorpassando il fatto che non credo tra l'amicizia fra uomo e donna, non credo che siate soltanto amici.''- disse. -''E cosa saremmo?''- chiese un ironica.
-''Vuoi dirmi che non sei attratta da lui? Insomma fisicamente e veramente un bel ragazzo e il suo carattere da psicopatico assassino che non va bene''- disse e Malia inizio a sentire estremamente caldo ma cerco di non farlo notare.
-''Non chiamarlo psicopatico, e non ce niente che lui abbia fatto che non abbiamo fatto noi. Abbiamo tutti le mani sporche di sangue''- disse.
-''Non hai risposto alla domanda, Malia''- disse seria la bionda e Malia si morse il labbro. Klaus era tremendamente sexy, non poteva negarlo e a lei piaceva anche il suo carattere. Non quello omicida, ma quello gentile e dolce che solo lei sembrava conoscere.
Sospiro -''Si e un bel ragazzo''- ammise -''Ma questo non significa nulla, siamo solo amici''- aggiunse subito dopo. Caroline annui distrattamente e poi chiese di nuovo. -''Ci vorresti andare a letto?''- chiese per niente in imbarazzo mentre Malia spalanco gli occhi e arrossi fino alle orecchie.
-''M-ma che razza di domande sono?''- chiese imbarazzata. Si volto verso Elena per chiederle aiuto ma neanche lei sapeva come aiutarla. -''Tu rispondi e basta, se non lo conoscessi, ci andresti a letto o ci andresti a letto anche adesso''- disse malia deglutì, il suo cuore batteva all'impazzata.
-''Se non lo conoscessi ci andrei a letto''- mentì spudoratamente, la più grande bugia che avesse detto nell'ultimo decennio. Lei ci sarebbe andata a letto anche adesso che lo conosceva. Era attratta da lui, non solo fisicamente, era il suo carattere, il suo passato ad intrigarla.
Caroline sorrise ignara che Malia avesse mentito. -''Beh, allora sei solo in crisi di astinenza. Hai bisogno di un ragazzo, più specificamente di fare sesso ''- disse e le indicò il gruppo di ragazzi che stavano giocando a biliardo.
-''C'e di tutto, biondi, mori, occhi verdi ''- li indicò e malia fece una smorfia contrariata. -''Sei una delle più sexy ragazze che io abbia visto non sarà difficile''- disse e malia scosse la testa.
-''Non ci penso proprio, non sono quel tipo di ragazza''- disse e Caroline sbuffo. -''Ma perché? Qual è il problema?''- chiese quasi esasperata la ragazza.
Malia scrollò le spalle -''Semplice, sono umani, dovrei nascondergli tantissime cose mentirgli di continuo, non funzionerebbe. Pensa alle conseguenze che avrebbe''- disse con un piccolo sorriso.
-''Perché devi sempre pensare alle conseguenze? Buttati e segui l'istinto ogni tanto''- disse gentilmente Elena ma Malia scosse la testa.
-''Seguire l'istinto non sempre e la cosa giusta, certe volte ti porta alla morte o alla morte delle persone a cui tieni, ma voi non potete capire, non e colpa vostra, solo una persona può capirmi e a quest'ora stara in Francia a bere champagne e a divertirsi''- si riferiva ad una sua vecchia amica, anzi la sua unica amica donna. L'aveva conosciuta in francia quasi subito dopo essere stata morsa, era stata la sua famiglia per molto tempo, è ora che ci pensava ne sentiva la mancanza.
-"Beh, soprannaturale o no, tu hai bisogno di un ragazzo"- le disse Caroline.

-"Chi e che ha bisogno di un ragazzo?"- una voce sensuale e forse anche un po' divertita la fece voltare. Una donna le si presento davanti, l'odore familiare le arrivò alle narici e quando la donna si tolse i grandi occhiali scuri a Malia quasi non gli venne un infarto.
Schiuse le labbra incredula e dalla sua bocca uscì un sussurro
-''Marie-Jeanne?''-

𝐈𝐧𝐬𝐭𝐢𝐧𝐜𝐭☾ 𝐍.𝐌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora