ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 13 ℙ𝕠𝕧. 𝔼𝕧𝕖𝕝𝕪𝕟

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A Chiardiluna i preparativi per il ballo di quella sera erano ancora più impegnativi del solito. Alla notizia dell'arrivo della favorita fra le favorite all'ambasciata gli ospiti erano raddoppiati.
Purtroppo, ospiti raddoppiati significava anche documenti da controllare raddoppiati e in quel momento Evelyn stava camminando per i corridoi di Chiardiluna con un pesante fascicolo sotto un braccio in direzione della sua stanza, dove avrebbe passato in rassegna tutte quelle scartoffie.
Passando per una rosa dei venti incrociò le sette cugine, nonchè sorelle minori di Archibald. Quelle ragazze erano inseparabili e oggi più che mai si assomigliavano tutte, forse anche per via dei vestiti abbinati che si erano scelte per l'arrivo di Berenilde.
Evelyn e le cugine, nonostante vivessero sotto lo stesso tetto e fossero collegate dalla rete, non si incrociavano spesso e si limitavano a salutarsi nei corridoi e a conversazioni occasionali.
Dopo averle salutate con un gesto della mano libera la giovane donna arrivò finalmente nella sua camera.

Tirando un sospiro avvilito, Eve si accomodò sulla sua scrivania per poi iniziare a sfogliare ad esaminare tutti i documenti che aveva portato.
La giovane constatò senza rimanerne sorpresa che gli ospiti erano per la maggior parte miraggi, del resto si trattava del clan più esteso attualmente a Città-cielo. Non la stupí nemmeno vedere fra la lista di documenti quello di Stanislav, anche detto Il Cavaliere, sul quale era scritto che il bambino sarebbe rimasto a Chiardiluna per tutta la durata del soggiorno di Berenilde.
Il piccolo bambino, che in foto aveva un volto cosí angelico, era noto a tutta Città-cielo per i suoi crudeli usi del proprio potere familiare e per la sua strana ossessione per la favorita fra le favorite.
Evelyn tirò un altro sospiro, sarebbe stato difficile tenere quel piccolo psicopatico sotto controllo.
Dopo qualche secondo Eve riprese senza indugio il proprio lavoro, ma fu il documento successivo a lasciarla sorpresa. La foto dell ospite era piuttosto familiare e subito la giovane donna riconobbe il volto del giovane in figura come quelle dello sconosciuto che aveva incontrato qualche settimana prima al ballo del Conte Harold.
Nonostante durante quella serata lo sconosciuto indossasse una maschera, i capelli e la forma del viso erano le stesse in foto.
Evelyn lesse velocemente il documento.
A quanto pare il giovane si chiamava Nathaniël ed era un Miraggio figlio del Conte Harold che sarebbe arrivato a Chiardiluna quella sera per scortare Stanislav, ancora minorenne.
Annotandosi mentalmente di fare una figura decente al ballo di quella sera Eve continuò la sua revisione di tutti i moduli che le mancavano.

Una volta finito il tedioso compito la giovane si permise di rilassarsi finalmente sulla sedia, per poi accorgersi subito dopo dell'ora e andare nel panico.
Il ballo sarebbe cominciato nel giro di una ventina di minuti e lei non si era ancora preparata. Eve raggiunse allora il cugino attraverso la rete, per scoprire che lui era già pronto insieme alle sorelle ad accogliere i primi ospiti che erano in anticipo nella parte orientale del giardino.
Evelyn di solito non chiamava mai i domestici per aiutarla, ma quel giorno, dato l'orario, avrebbe fatto un'eccezione.
Passarono giusto un paio di minuti che dalla porta entrò una  ragazza che probabilmente aveva raggiunto da poco la ventina. Indossava l' uniforme delle domestiche, portava i capelli corvini a caschetto e aveva il viso ricoperto di lentiggini. Eve l'aveva già vista qualche volta per i corridoi mentre trasportava vassoi di pasticcini o servizi da tè.

< Ti dispiacerebbe aiutarmi con i preparativi per il ballo...emmm...>
Evelyn le aveva rivolto la parola con un sorriso in volto per poi fermarsi, realizzando di non conoscere il nome della domestica.
Una volta resasi conto che Eve stesse aspettando una presentazione, la ragazza si raddrizzò sul posto, portando le mani dietro la schiena.

<Mi chiamo Ethel, madama. La aiuto subito!>
E detto questo la ragazza si affrettò ad avanzare verso di lei, per poi aggiungere, guardando verso il basso.

<A-avete in mente qualche acconciatura o trucco specifico madama?>

Evelyn non sapeva che rispondere, con tutto quello che era successo recentemente non aveva avuto molto tempo per pensare al proprio look.
La giovane donna fece una risata imbarazzata prima di rivolgersi ad Ethel.

<Veramente non ho pensato ha nulla. Mi affido a te, Ethel.>

A quella frase gli occhi delle giovane domestica si illuminarono e presto Eve era pettinata, truccata e vestita.
La giovane donna doveva ammettere che Ethel ci sapeva proprio fare. A differenza dello sguardo teso che aveva  la domestica quando era entrata, non appena lei le aveva lasciato campo libero il suo viso cosparso di lentiggini si fece visibilmente rilassato. Ethel sembrava genuinamente divertirsi mentre sceglieva abiti oppure acconciava i suoi capelli biondi.
Una volta ultimato il trucco Eve andò a specchiarsi.
Il solito chignon che Evelyn si faceva spesso era questa volta formato da una serie di trecce, mentre un ciuffo di capelli più corti le ricadeva lateralmente ad incorniciarle il viso. Il trucco era leggero, dall'aria naturale, mentre il vestito era formato da un corpetto avorio e maniche larghe in pizzo del medesimo colore. Mentre la gonna sfumava verso la fine in un delicato rosa pesca.
Nel complesso Eve non indossava spesso toni cosí chiari ma Ethel aveva fatto uno splendido lavoro.
Evelyn si accorse che proprio in quel momento la domestica la stava guardando mentre giocherellava nervosamente con i lembi della sua gonna. Probabilmente aveva paura del suo giudizio.
Evelyn per rassicurarla si avvicinò a lei e dopo aver preso da un cassetto una clessidra rossa, gliela porse.

<Hai fatto uno splendido lavoro, te la meriti.>

Ethel, con un'espressione stupita, prese la clessidra per poi ringraziare profusamente e chiedere il permesso di congedarsi.
Una volta rimasta da sola Evelyn lanciò un occhiata veloce all'orologio della stanza, era giusto in tempo per l'inizio del ballo.
Cosí, con passo svelto la giovane si avviò verso il giardino.

Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora