Non era stato poi cosí difficile passare inosservata fra la folla di nobili diretti al Teatro dello Splendido per la serata organizzata dal sire Faruk. Nel gigantesco ascensore che portava numerosi ospiti e suoi familiari all'evento di quella sera i pettegolezzi facevano da padroni. Alcune sue lontane parenti si erano messe a scommettere clessidre sulla durata dell'Animista a corte, dei Miraggi borbottavano fra loro indicando una foto dell'Intendente sul Nibelungen di quel giorno, anche Archibald sembrava essere sparito fra la folla. Nessuno sembrava prestare attenzione ad Evelyn, che era furtivamente uscita qualche fermata prima rispetto a quella del resto degli ospiti.
Con un sorrisetto soddisfatto la ragazza prese a camminare per i vicoli bui di Città-cielo. Avvertire Nathaniël che il loro incontro sarebbe avvenuto quella sera era stato facile grazie al suo potere familiare. Ora Eve doveva solo sperare che il Miraggio si sarebbe effettivamente presentato.Proseguendo per una stradina angusta la giovane non potè far a meno di notare che le strade erano più deserte del solito. Gli unici rumori che si sentivano erano quelli dei suoi passi e il vociare ovattato che proveniva da un piccolo casinò che Evelyn si sbrigò a superare, era il genere di locali frequentato dalla maggior parte dei gendarmi non in servizio. Quella sera, a giudicare dall'odore di alcolici a dal parlottare strascicato, questi erano stati pronti quanto lei ad approfittare della distrazione fornita dalla fidanzata di Thorn per mettere mano alle bottiglie.
Dopo aver camminato per una decina di minuti Eve si fermò davanti a quello che aveva tutta l'aria di essere un portone di legno malandato, se non si era sbagliata, cosa che dubitava, allora doveva essere arrivata a destinazione. Ma allora il visconte dov'era?
Fu solo in quel momento che la giovane realizzò che era da sola, in un vicolo sperduto di Città-cielo, senza uno straccio di idea su dove potesse essere Nathaniël. La sicurezza che aveva provato prima venne sostituita in un lampo dall'ansia.Dopo quello che ad Eve parve un interminabile silenzio, un rumore dietro di lei la prese alla sprovvista e la ragazza, come per riflesso, afferrò il suo pugnale in un lampo, puntandolo alla cieca verso la fonte del suono che l'aveva spaventata.
<Devo ammettere che non mi aspettavo un benvenuto del genere.>
La familiare e alquanto sarcastica voce di Nathaniël proveniva proprio dalla zona in cui Evelyn aveva puntato la piccola arma.<Se avessi saputo che mi disprezzavate a tal punto non mi sarei proprio presentato.>
Solo dopo qualche secondo la ragazza riuscí a mettere a fuoco la figura del visconte avvolta nell'oscurità del vicolo in cui si trovavano. Il suo cappotto nero pece non contribuiva certo a renderlo ben visibile. Da quello che Eve riusciva ad intuire della sua figura, stava accarezzando con un dito la parte piatta della lama, al momento puntata in direzione del suo petto.
Rendendosi conto di star minacciando con un pugnale la persona che stava aspettando, Evelyn ritrasse velocemente il braccio per sistemare di nuovo il piccolo oggetto fra le balze della gonna.<Mi dispiace, non vi avevo riconosciuto...>
Rispose Eve abbassando lo sguardo verso il suolo. Il visconte fece una risata.<E io che vi avevo persino fatto un piccolo regalo...>
Aggiunse Nathaniël con un piccolo sorrisetto, per poi cambiare velocemente discorso. La giovane si domandò a cosa si potesse riferire, dato che non sembrava avere niente con sè, ma decise di non farci troppo caso.<Pensavo che avrei dovuto farvi da guida. Invece vedo che avete trovato casa mia senza alcuna difficoltà.>
Constatò il Miraggio mentre sbloccava la serratura del portone di legno.<Gli archivi con i documenti degli ospiti sono più forniti di quanto crediate.>
Rispose la giovane donna incrociando le braccia per poi varcare la soglia del portone ora aperto. Non appena mise il piede sullo stipite venne colpita da una violenta folata di vento.
Ad aspettarla dall'altra parte dell'uscio c'era un'enorme villa in legno scuro circondata da un giardino con numerosi abeti e imponenti statue di pietra scura. Nonostante la maestositá dell'abitazione, la cosa che sicuramente colpiva di più dello scenario era il temporale. Il finto cielo, illuminato ad intervalli da qualche fulmine, era totalmente nascosto dai grossi nuvoloni scuri da cui scendeva senza sosta la pioggia. Gli abeti si piegavano al vento con un fruscio di foglie che unito al buio e all'aspetto minaccioso dell'abitazione rendeva l'atmosfera piuttosto cupa.<Mio padre ama essere teatrale.>
Rispose Nathaniël con non-chalance per poi afferrarle la mano e condurla verso la villa.
Nonostante il vento le scompigliasse i capelli e la pioggia cadesse su di lei dandole la sensazione di inzupparle i vestiti la giovane era ben consapevole che l'illusione non poteva in alcun modo rovinarle veramente l'abito.
La spiacevole sensazione di correre in mezzo al vento con i vestiti fradici terminò solo una volta che i due di chiusero alle spalle il portone della villa. I vestiti di entrambi erano ora più asciutti che mai.Il salone che Evelyn si ritrovò davanti era enorme, al soffitto erano appesi giganteschi lampadari e sulla parete opposta al portone troneggiava un enorme camino in pietra, affiancato su entrambi i lati da due rampe di scale che giravano conducendo al piano superiore.
Vicino al camino erano sistemate numerose poltrone in velluto mentre alle pareti erano affissi quadri e specchi dalle cornici d'oro di svariate dimensioni e teste di animali impagliati decorate con gemme di vari colori. Il luogo metteva soggezione e affascinava allo stesso tempo.<Seguitemi. Non c'è nessuno in casa.>
Disse Nathaniël facendo cenno alla giovane con la testa.
Evelyn non perse tempo a seguire il miraggio che però non la condusse al piano superiore, ma bensí davanti ad una libreria dall'aria insignificante.<Vi dispiace chiudere gli occhi un secondo?>
Chiese il Miraggio lanciando un'occhiata alla giovane.
A queste parole la ragazza si coprí la vista con le mani, era naturale che il visconte volesse essere certo che i segreti di famiglia rimanessero nascosti agli occhi della Rete.Dopo una serie di scricchiolii ed il suono di una serratura che scattava Evelyn sentí la mano di Nathaniël prendere la sua per condurla all'interno di quello che poteva immaginare essere un corridoio nascosto. I due girarono per quello che ad Eve parve un infinità quando finalmente l'uomo le fece riaprire gli occhi.
Evelyn era pietrificata. Davanti a lei una enorme creatura dalle zanne appuntite e il folto pelo nero dormiva comodamente sdraiata su un tappeto.
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Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)
Fiksi PenggemarJanette, una giovane Drago spensierata e ribelle, pronta a sfidare gli schemi e le tradizioni di famiglia per dimostrare il proprio valore. Evelyn, del clan della Rete, sotto pressione a causa delle aspettative della madre e volenterosa di mettersi...