ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 32 ℙ𝕠𝕧. 𝕁𝕒𝕟𝕖𝕥𝕥𝕖

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Jane seguì il cugino scocciata, non sopportava la sua famiglia e l'idea di passarci del tempo insieme le faceva gelare il sangue, mentre camminavano l'uomo difronte a lei allentò un po' il passo per aspettarla e accostarsi vicino a lei per parlare meglio,
<Allora Jane, sei pronta per la caccia?>
Jane tirò un occhiataccia all'uomo e non rispose,
<Ok ok ho capito, la caccia non ti piace poi così tanto. Se lo venisse a sapere padre Vladimir andrebbe su tutte le furie, lui dice sempre che per noi è un onore partecipare alla caccia e...>
<Si lo so, Godefroy, non c'è bisogno che me lo dici anche tu, ogni anno devo subirmi la ramanzina da padre Vladimir, almeno tu risparmiami le tue perle di saggezza>
Lo interruppe bruscamente Jane, l'uomo la guardò,
<Sei proprio uguale a tuo padre>
Disse semplicemente, Jane si fermò di scatto,
<Cosa hai detto?>
Disse la ragazza al quanto furente, tutti i nobili lì intorno si girarono a guardarla e alcuni bisbigliavano tra loro,
<Stai calma cuginetta, riserva questa grinta per la caccia>
Disse l'uomo ridendo e mettendo un braccio sulle spalle della giovane donna, lei lo guardò male per poi decidere di lasciar stare, non poteva competere con Godefroy.

Arrivati sugli spalti riservati ai Draghi, Jane tirò un occhiata a tutti quegli uomini e donne seduti sulle poltrone, Freya stava insultando due nobili che erano seduti a qualche posto avanti a loro mentre i suoi figli si divertivano a saltare sulle poltrone rosse e a distruggerle, tutti gli altri Draghi sembravano altrettanto stufi di stare lì. Padre Vladimir era l'unico in silenzio, seduto su una poltrona al centro  che osservava il palco d'onore del sire Faruk, Jane riconobbe seduti vicino allo spirito di famiglia la sua amica Eve, suo cugino Archibald e Thorn, insieme anche ovviamente a tutte le favorite di Faruk.
Godefrey si andò a sedere sulla  poltrona al lato dell'anziano signore e indicò a Jane di sedersi su quella dall'altro lato, lei sbuffò per poi ubbidire.
Padre Vladimir spostò finalmente gli occhi dal palco per  poi posarli sulla giovane donna di fianco a lui,
<Sei venuta>
Disse soddisfatto,
<Avevo forse scelta?>
Disse Jane incrociando le braccia e cominciando a guardare davanti a sé,
<No. Almeno possiamo parlare un po', non sei contenta?>
Continuò lui, Jane alzò un sopracciglio, per poi udire una dolce melodia di arche e violini che annunciavano l'inizio dell'opera, l'uomo al contrario non sembrava interessarsi per niente allo spettacolo,
<Sarai entusiasta per la caccia, gli scorsi anni  sei stata molto brava, in tutto hai ucciso ben diciannove bestie se non mi sbaglio, molte di più di alcuni tuoi vecchi zii>
Cominciò a dire lui come immergendosi nei suoi ricordi,
<Ventitré per la verità, padre Vladimir>
Lo corresse Godefroy con un sorriso stampato in faccia, Jane non disse niente ma rimase in silenzio ad ascoltare,
< Ventitré, sei un vero talento nella caccia. Di certo non ha ripreso da sua madre>
Disse rivolto a Godefroy che scoppiò a ridere,
<Mia madre?>
Chiese Jane, la ragazza non aveva mai conosciuto la madre, sapeva solo che era morta e le circostanze le erano sconosciute, padre Vladimir sorrise,
<Si tua madre, che c'è tu zia non te ne ha mai parlato?>
Continuò l'uomo soddisfatto della piega che prendeva la conversazione.
L'opera continuava ma Jane non aveva la minima intenzione di ascoltarla, continuava a guardare l'anziano signore davanti a sé con aria sospetta,
<Che cosa avrebbe dovuto dirmi?>
I due uomini si guardarono per poi ridere,
<Forse la ragione per cui è morta>
Jane rimase in silenzio pietrificata, non sapeva che dire,
<Tua madre era una buona a nulla, come abbia fatto tuo padre a scegliere lei come moglie è ancora un mistero...>
Continuò l'uomo a raccontare,
<...nella caccia era completamente negata, per fortuna tuo padre era sempre pronto a difenderla, per questo probabilmente è sopravvissuta così a lungo>
Disse lanciando un altra gomitata all'uomo vicino a lui e ridendo,
<Un giorno tuo padre non era lì, non l'ha protetta e quell'inutile donna non è sopravvissuta neache cinque minuti da sola>
Jane era senza parola, le ritornò in mente l'incubo, la donna che urlava straziante, la donna che le assomigliava incredibilmente, quella donna era sua madre.
<Per fortuna tu assomigli a tuo padre, sarebbe stata una disgrazia avere un'altra come lei in famiglia. Certo però la tua bravura non è assecondata abbastanza a mio parere. Tua zia ti sta crescendo come una principessina e non come una guarriera>
Continuò a parlare l'uomo, Godefroy sorrise,
<Che c'è cuginetta, non te lo aspettavi? Credevi che la zietta ti avrebbe tenuto per sempre sotto una campana di vetro, bhe mia cara questa è la realtà e la realtà fa male>
In tutta la sala esplosero grandi applausi, probabilmente lo spettacolo era finito, Jane continuò a stare in silenzio e a rimuginare nei suoi pensieri che si facevano pian piano sempre più forti, non ci stava capendo niente,
<Però per tua fortuna ho una proposta da farti...>
Disse padre Vladimir,
<Ti prenderò sotto la mia protezione, ti insegnerò tutto quello che sò, e così diventerai una grande cacciatrice, solo così potrai onorare il nome dei Draghi>
Jane guardò finalmente l'uomo negli occhi,
<Verrò alla caccia...>
Disse secca,
<Potrai insegnarmi quello che vuoi durante la caccia. Ma io non lascerò la zia Berenilde, lei per me è come una madre. >
Padre Vladimir smise di sorridere,
<Hai sprecato un ottima opportunità.>
Disse duro,
<Prima lezione, non lasciarti mai sovrastare dai sentimenti>
Jane lo guardò attentamente, quella regola sembrava usarla molto spesso, quell'uomo era senza sentimenti. Jane riprese fiato per poi alzarsi,
<Ci vediamo alla caccia>
Disse la giovane semplicemente, per poi allontanarsi il più possibile da quelle persone.
La notizia di sua madre l'aveva sconvolta, ma stranamente non provava tristezza o dolore, forse perché non la conosceva, fatto sta che era ferita solo per una cosa, la zia le aveva mentito, voleva parlarle al più presto.
Scese le scalinate vide la zia Berenilde allontanarsi con il sire Faruk, probabilmente non l'avrebbe rivista per un pò di tempo, sbuffò per poi andare in cerca dell'amica.

Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora