La giovane donna fissava con attenzione il piccolo cartoncino che le era stato recapitato in camera da un valletto poco dopo la sua visita all'amica.
"Serata a sorpresa! Il sire Faruk invita tutta la corte ad unirsi a lui nel teatro ottico dello Splendido stasera a mezzanotte in punto.
Le pantomime luminose del narratore seguite dalle storie inedite della vicenarratrice."Erano passate un paio di settimane da quando la giovane Animista era stata nominata vicenarratrice ed Evelyn era rimasta alquanto stupita che il sire Faruk non avesse voluto assistere immediatamente alla sua performance.
Nonostante ciò il piccolo invito capitava proprio a pennello per lei.
Dopo la sua conversazione con Nathaniël non aveva più avuto modo di accettare la sua proposta.
La parte più razionale di lei le diceva che avrebbe dovuto lasciar perdere e iniziare a tenere le distanze da quell'uomo che forse si era illusa di conoscere almeno un poco. Quel suo lato le diceva che era stata stupida, imprudente a confidarsi cosí con un uomo che conosceva appena, un Miraggio per giunta!
Tuttavia l'altra sua parte si era accesa di curiosità all'idea di svelare qualcosa in più su quell'uomo tanto misterioso, voleva delle risposte riguardanti le bestie e la caccia dei Draghi e in cuor suo sapeva che le avrebbe ottenute solo prendendo quel rischio.
Come aveva fatto il visconte a calmare una bestia? Quanto ne sapeva la sua famiglia riguardo alle creature? Cosa la aspettava dentro le mura di quella casa, in cui giaceva il mistero dell'assassinio di un clan ma anche il motivo della sua salvezza?
La giovane donna moriva dalla voglia di dare risposta a quelle domande che la perseguitavano da settimane.
In fondo, Evelyn voleva sbagliarsi, voleva potersi fidare di Nathaniël ed ora, forse, aveva un modo per farlo, ed era quel piccolo foglietto.La giovane non partecipava quasi mai alle serate di Faruk a corte, questo era di dominio pubblico, di solito era sempre il cugino a presenziare a quel tipo di eventi mentre lei badava a Chiardiluna.
La sua assenza anche quella volta non avrebbe certo suscitato la curiosità di nessuno.
In più ormai a corte non si parlava d'altro che della fidanzata di Thorn ed il suo debutto come vicenarratrice non lo avrebbe perso nessun cortigiano, compresa la sua famiglia. Tutta l'attenzione di Città-cielo si era spostata sulla ragazza straniera, nessuno della Rete, durante una serata cosí interessante, si sarebbe mai sognato di controllare cosa stesse facendo Eve. Neanche sua madre avrebbe potuto resistere ad una serata così interessante nella quale poter raccogliere informazioni per del gossip senza precedenti.In pratica, era l'occasione perfetta per far visita alla villa del visconte senza attirare occhi o orecchie indiscrete.
Evelyn si trovava davanti al suo specchio e con rapidi movimenti delle mani si allacciava al collo una cravatta bolo con una gemma verde. Aveva indossato una camicia ricamata nero pece ed una gonna ed un corsetto in broccato viola scuro. Dopo essersi sistemata, gli occhi di Eve si posarono su un piccolo pugnale argentato posato sul suo comodino, dopo un lieve sospiro la ragazza afferrò il piccolo oggetto scintillante e lo nascose fra le balze del suo vestito. "Per sicurezza" ripetè mentalmente la giovane, come faceva ogni volta che si era trovata a portare la piccola arma con sè. Era un'abitudine che aveva sviluppato da quando era stata quasi attaccata da una bestia. Portare il pugnale con lei le dava un senso di sicurezza, anche se, parlando razionalmente dubitava che anche con l'aiuto dell'arma si sarebbe mai riuscita a salvare la pelle. Il suo clan era uno diplomatico e l'unica arma che la ragazza si ritrovava era quella della ragione, cosa poco utile contro una bestia assetata di sangue. Forse, una volta che Jane si fosse ripresa del tutto, avrebbe dovuto chiederle di insegnarle un po' di tecniche di combattimento...
"A proposito di Jane..."
Pensò Evelyn mentre si toglieva dal viso un ricciolo ribelle, non aveva ancora chiesto all'amica se avrebbe partecipato alla fantomatica serata a sorpresa. Così, dopo aver lanciato un ultimo sguardo ai suoi capelli nello specchio, la giovane donna si diresse nelle stanze dell'amica, ora non tanto distanti dalle sue.Quando Evelyn entrò nella stanza di Jane trovò l'amica seduta sul letto intenta a squadrare un fogliettino di carta identico a quello che era stato recapitato a lei. Sul comodino della ragazza c'erano ancora alcuni biscotti di quella mattina e la luce della luna filtrava dalle finestre aperte della stanza.
<Vedo che hai ricevuto anche tu l'invito.> Esordì Evelyn sedendosi accanto all'amica.
La Drago si limitò ad annuire mentre finiva di leggere il foglietto, per poi lanciarsi all'indietro a peso morto sul letto, facendo un piccolo lamento di dolore nel processo.
<Sta attenta! Anche se il dottor Herman ha detto che stai guarendo non vuol dire che devi cercare di riaprirti le ferite!> Esclamò Eve con un ampio gesto delle braccia.
Jane fece una piccola risata.
<Avanti, sono più resistente di così!> Disse la ragazza posando il bigliettino accanto ai biscotti.
<Andrai a vedere lo spettacolo dell'Animista?>
Chiese dopo un po' Jane.< Diciamo che altri piani per la serata...> Mormorò Evelyn, non poteva dire all'amica dove era diretta e rischiare di mandare a monte la copertura che lo spettacolo le avrebbe provveduto. Intanto sul viso dell'amica si era allargato un sorrisetto malizioso.
< Oh sono sicura che questi tuoi piani saranno molto piacevoli...> Ribattè Jane mentre con le braccia mimava di aggiustarsi il colletto. Gesto che si poteva riferire soltanto ad un certo Miraggio...
<Ahi!> Esclamo la Drago dopo aver ricevuto lo schiaffo sul braccio di Eve, rossa in volto, < E poi dici che sono io a farmi male da sola!>
<Beh, guarda che non mi sono certo passati inosservati gli sguardi che lanci a mio cugino!> Ribattè la giovane donna incrociandole braccia. Fra quei due stava di sicuro cambiando qualcosa, solo uno stupido non se ne sarebbe accorto. In fondo Evelyn ne era sollevata, Archibald era più solo di quanto non volesse dar a vedere, sperava solo che non avrebbe ferito di nuovo l'amica con una delle sue solite scappatelle.
Ora era il turno della ragazza in questione di arrossire ed Eve, vedendo l'amica pronta a ribattere,decise che sarebbe stato meglio per la dignità di entrambe cambiare discorso.<Tu hai intenzione di partecipare?> Domandò la giovane con un breve sguardo alla gamba della ragazza.
<Beh, sarà una vera noia... Ma almeno non dovrò star rinchiusa in questa stanza...> Rispose Jane con uno sbuffo mentre il suo viso tornava ad un colorito normale.
<Sei sicura di farcela?> Chiese Eve con tono apprensivo. Sapeva di essere troppo ansiosa, ma dall'incidente non poteva farne a meno.
<Te l'ho detto...> Ribattè Jane sedendosi con la schiena dritta <Sono più resistente di quanto credi.> Concluse la ragazza facendole una schicchera sul naso grazie agli artigli. Anche il suo potere familiare sembrava esser tornato stabile e la Drago dimostrava di saperlo dosare ancora alla perfezione.
<D'accordo...> Sospirò Evelyn alzando le mani in segno di resa. <Stai attenta allora.>
E detto questo la giovane salutò l'amica e si fece lago fra i corridoi di Chiardiluna.
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Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)
FanfictionJanette, una giovane Drago spensierata e ribelle, pronta a sfidare gli schemi e le tradizioni di famiglia per dimostrare il proprio valore. Evelyn, del clan della Rete, sotto pressione a causa delle aspettative della madre e volenterosa di mettersi...