ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 28 ℙ𝕠𝕧. 𝕁𝕒𝕟𝕖𝕥𝕥𝕖

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Negli ultimi giorni Jane si era rinchiusa nella sua stanza, aveva svolto tutti i lavori assegnati da Thorn, così da poter avere il giorno libero. Quel giorno ci sarebbe stata l'opera di primavera in onore di Faruk, le sorelle di Archibard e la zia Berenilde facevano parte della troupe e avevano provato a convincere anche lei a partecipare, ma la sua risposta era stata un no netto, adorava fare casino e infastidire la persone, ma se c'era una cosa che odiava era dover parlare davanti a un grande pubblico, così aveva evitato di fare dannose figuracce.
Mentre faceva una passeggiata per Chiardiluna, per trovare qualcuno a cui fare uno dei suoi soliti scherzi o semplicemente per trovare una persona interessante con cui fare due chiacchiere, decise di andare a dare un'occhiata al teatro dove si sarebbe tenuto lo spettacolo. Non si trovava dentro Chiardiluna perciò dovette prendere qualche ascensore per arrivarci, ma una volta arrivata al capolinea si imbattè nell'amica Evelyn che faceva avanti e indietro davanti al grande palco, dove si sarebbe tenuto lo spettacolo, mentre consultava una lista che teneva in mano.

<Evelyn>
Gridò Jane dall'altro lato della sala per farsi sentire, le sue parole rimbombarono per tutto il teatro, ma riuscirono ad attirare l'attenzione della ragazza che alzò immediatamente gli occhi dalla sua lista per puntarli verso l'amica.
<Oh, Jane>
Disse la giovane della rete mentre si avvicinava con passo spedito, Jane sorrise per poi lanciare uno sguardo al teatro nel quale si trovava. A sovrastare la sala c'era un enorme palco e tutto davanti lunghe file di poltroncine rosse dove gli spettatori si sarebbero dovuti sedere, ai due lati della sala Jane notò anche dei balconcini dove in uno di essi troneggiava un'enorme poltrona, più grande delle altre, la ragazza capì subito che quello era il posto riservato al sire Faruk.
<Che fai?>
Chiese la ragazza lanciando uno sguardo alla lista che teneva in mano Evelyn, la giovane sospirò,
<Sto sistemando le ultime cose per stasera, questa preparazione mi sta veramente distruggendo>
Disse mentre scriveva qualcosa sulla lista, sicuramente qualche suo parente le aveva dato un compito da svolgere in quel momento, Jane annuì,
<Capisco...>
Disse Jane tranquillamente per poi accorgersi della tensione nello sguardo dell'amica, in un primo momento pensò che era per la stanchezza dovuta ai preparativi ma ci ripensò subito,
<Eve, tutto ok?>
Disse Jane poggiando una mano sulla spalla della giovane, lei sospirò,
<No no niente tranquilla... Sono semplicemente stanca>
Jane annuì,
<Va bene ti lascio al tuo lavoro, ci vediamo stasera>
Disse Jane rivolgendo un sorriso all'amica, la ragazza sorrise per poi annuire e andarsene mentre consultava nuovamente la sua lista.

~~~~~~~~~

Jane bighellonò un altro po' in giro per poi decidere che avrebbe usato il suo tempo libero per fare un pisolino. Arrivata in stanza si ritrovò la zia Berenilde e Archibald che bevevano del tè sui divanetti mentre parlavano, Jane sbuffò,
<Di nuovo tu Augustin? Sembra che mi perseguiti>
Disse Jane una volta aver chiuso la porta, l'attenzione di tutti e due ricadde su di lei, Archibald scoppiò a ridere mentre la zia la guardò male,
<Jane, potresti essere più cortese con l'uomo che ci ha ospitate in casa sua?!>
Disse la zia continuando a tirare occhiatacce alla nipote, Jane face una alzata di spalle,
<Tranquilla Berenilde, mi divertono gli insulti di vostra nipote, per me non è un problema, vero Janette?>
Disse l'ambasciatore sorridente, Jane si accigliò per poi sedersi anche lei più distante possibile dall'ambasciatore che continuava a sorriderle,
<Allora dicevamo>
Disse la zia ignorando la nipote che continuava a lanciare occhiatacce ad Archibald mentre lui rideva,
<Per stasera è tutto pronto?>
Archibald smise di guardare la ragazza per poi rivolgere l'attenzione sulla zia che continuava a sorridere e a sorseggiare il suo tè,
<Tranquilla per stasera, ci sta pensando mi cugina, Evelyn è molto brava in queste cose>
Disse tranquillo Archibald, Berenilde sorrise per poi guardare l'orologio,
<Si sta facendo tardi, prima dello spettacolo vorrei parlare con mia nipote, ti dispiacerebbe lasciarci da sole Archibald?>
Chiese la zia, Jane alzò un sopracciglio, aveva paura di doversi subire qualche ramanzina,
<Ma certo madame, vi lascio ai vostri discorsi, ci vediamo dopo>
E dopo aver detto questo fece una riverenza e se ne andò.
Berenilde sospirò per poi massaggiarsi le tempie, Jane subito si precipitò sulla poltrona vicino a lei,
<Tutto bene zia?>
Chiese preoccupata, la donna sorrise,
<Si tesoro, tutto bene, solo un po' d'ansia da prestazione...>
Disse ridendo leggermente, Jane accennò un sorriso,
<Che dovevi dirmi?>
La zia bevve un altro po' del suo tè,
<Tra un po' c'è la caccia dei draghi>
Disse quasi fra sé e sé,
<Quindi? Non avrai mica intenzione di andarci in queste condizioni?!>
Disse Jane allarmata.
La caccia dei draghi si svolgeva ogni anno, ed era molto violenta, anche Jane non sopportava andarci e le ultime volte che aveva partecipato aveva rischiato di farsi sbranare da qualche bestia un paio di volte, aveva ancora degli orribili ricordi. Di certo non era il posto adatto a una donna incinta,
<Non lo so in verità...volevo sapere se tu avevi intenzione di andare>
Jane sbuffò,
<Preferirei non andare, ma se tu vai ti accompagno per proteggerti>
Disse Jane un po' scocciata,
<Però zia, nelle condizioni in cui ti trovi sarebbe meglio che per quest'anno tu non andassi, magari puoi andare il prossimo anno>
La zia poggiò la testa sulla mano e sospirò,
<Non saprei...>
Poi alzò gli occhi verso l'orologio,
<È veramente tardi, meglio che raggiunga le altre così ripasso le mie
battute>
Disse alzandosi dalla sedia e afferrando qualche vestito dal divano, Jane sorrise,
<Va bene zia, ci vediamo dopo, buona fortuna, sarai sicuramente bravissima.>
La zia le rivolse un sorriso per poi andarsene di fretta dalla stanza.
Jane rimase un po' lì seduta, ripensare alla caccia dei Draghi le aveva fatto tornare in mente il sogno fatto molto tempo prima, quello di una donna che urlava dolorante mentre veniva uccisa da una bestia, al solo pensiero a Jane venne la pelle d'oca. Poi sbuffando decise di abbandonare quei brutti pensieri e di concentrarsi su altro, quindi decise di cominciare a scegliere il vestito che avrebbe indossato allo spettacolo.

Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora