ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 57 ℙ𝕠𝕧. 𝕁𝕒𝕟𝕖𝕥𝕥𝕖

94 10 4
                                    

Passarono diversi giorni e Jane non vedeva ancora traccia della zia.
Eve invece in questi giorni non era stata molto bene, era debole, Jane  era preoccupata per lei, ma la ragazza non le aveva spiegato molto,  aveva deciso di partire per andare a Chiardiluna per partecipare al processo del cavaliere, all'inizio voleva accompagnarla, per assicurarsi che stesse bene, ma comunque a Chiardiluna c'erano Archibald e Nathaniël che la proteggevano e lei doveva pensare ad altre cose, doveva andare a vedere come stesse la zia.  Infatti in quel momento stava aspettando una carrozza che l'avrebbe portata al sanatorio dove si trovava lei.
Una volta arrivata, entrò nella grande struttura, era piena di infermieri e pareti bianche e senza vita, le metteva i brividi stare lì dentro, continuò a camminare fino ad arrivare in una delle ultime stanze in fondo, l'infermiera le aveva detto che lì si trovava la nonna e Berenilde era  al suo capezzale.
<Quindi stai per lasciarci eh nonna?>
Disse Jane affacciandosi alla porta, con estrema tranquillità come se la cosa non la toccasse nemmeno,
<Alla fine sei venuta a trovare la tua cara nonna>
Disse con un filo di voce la donna nel letto, Jane la squadrò disgustata, non aveva neanche un briciolo di pietà per lei,
<Sono qui per la zia>
Disse solamente lanciando uno sguardo alla donna che si trovava sulla sedia vicino al letto della nonna, teneva una mano sulla pancia e continuava a guardare l'anziana signora,
<Stai bene zia?>
Chiese Jane avvicinandosi alla sedia, lei annuì silenziosa,
<Mamà vuoi qualcosa?>
L'anziana signora sorrise,
<Fai solamente quello che ti ho detto Berenilde, bisogna mandare avanti il nome dei Draghi>
Un sorriso si incurvò sul suo volto per poi chiudere gli occhi, l'ultimo respiro uscì e l'ultima traccia di vita in quella donna svanì. Era morta.
Jane stette in silenzio, odiava quella donna, le aveva dato sempre tanti problemi fin da piccola, ma era comunque sua nonna.
Berenilde rimase seduta per qualche minuto con la testa china in silenzio, neanche una lacrima uscì per rigargli il viso, rimase sempre con la solita espressione calma e controllata. Poi si alzò,
<Andiamo>
Disse cominciando a camminare velocemente, Jane la seguì,
<Dove andiamo?>
<Nella mia camera, stanno iniziando le contrazioni>
Disse tranquillamente, Jane sgranò gli occhi,
<Stai per partorire?!>
La donna annuì continuando a camminare come se non fosse nulla, entrò in una stanza e si stese sul letto,
<Jane vai a chiamare un'infermiera per favore>
Jane stava entrando nel panico, annuì per poi cominciare a correre, finché non incontrò un'infermiera nel corridoio, stava sfogliando una cartella con sguardo assorto,
<Signora, signora, mia zia sta per partorire>
La donna alzò lentamente lo sguardo, esaminò per qualche minuto la ragazza,
<Madama Berenilde?>
Disse solamente, Jane annuì la donna chiuse la cartella e con estrema tranquillità cominciò a camminare verso la stanza della zia, Jane la seguì.
Una volta arrivate davanti la stanza Jane non sapeva se entrare,
<Zia... Preferisci che aspetti fuori?>
Disse, la zia si voltò, per una che stava per partorire aveva una calma sovraumana,
<Entra pure Jane, doveva esserci mamà al mio fianco, ma come ben sai non potrà esserci. Voglio che ci sia tu>
Jane sorrise e annuì per poi chiudere la porta alle su spalle. L'infermiera cominciò a visitare la zia, prendeva i battiti, monitorava il bambino,
<Manca poco>
Disse dopo un po', Jane cominciò a sentire dei rumori fuori dalla finestra, si affacciò e sgranò gli occhi quando vide tutto il giardino pieno di giornalisti, da sopra si sentivano solo qualche parola, ma Jane capì subito che erano tutti lì per la nascita del bambino, figlio di Faruk.
Berenilde restava calma, nessun grido di dolore, nessuno richiesta di aiuto, solo il respiro si faceva piano piano sempre più affannato, l'infermiera continuava a visitarla,
<Ok ci siamo, Madama Berenilde al mio tre spinga>
Jane si girò dall'altra parte e guardò fuori dalla finestra, sentì solo il respiro della zia diventare sempre più in regolare e l'infermiera che continuava ad incitarla,
<Brava continuate così>
Continuò fino a che ad un certo punto non si sentì un grido, ruppe il silenzio nella stanza e Jane si voltò di scatto, era nata.
Berenilde si trovava con la bambina in braccio mentre la cullava, Jane sorrise, era così piccola, indifesa.
<Jane>
Disse piano la zia, la ragazza distolse lo sguardo dalla piccola creatura per guardare la zia,
<Lì sopra c'è una lettera, è per te da parte di tua nonna...>
Prese un respiro, si vedeva che era affaticata e debole,
<...leggila per favore>
Jane si girò, si avvicinò al comodino indicato dalla zia e afferrò una piccola busta bianca,
<Vado un attimo qui fuori zia>
Disse dopo aver preso la busta, la zia annuì, così Jane uscì dalla stanza.
Quando aprì la porta si ritrovò davanti Thorn e Ofelia,
<Thorn... Ofelia>
Disse solamente rivolgendo un sorriso a entrambi, Thorn alzò un sopracciglio,
<Come sta?>
Jane si voltò un attimo verso la porta per poi sospirare,
<Sembra che non abbia neanche partorito>
Thorn annuì per poi posare lo sguardo sulle mani della cugina,
<Cos'è?>
Jane abbassò lo sguardo per poi fare un alzata di spalle,
<Zia ha detto che è da parte della nonna per me>
Thorn continuò a guardare la busta come se stesse cercando di leggerne il contenuto anche da chiusa, Jane alzò un sopracciglio per poi aprire la lettera, spiegò il foglio e lesse ad alta voce:
"Cara Janette,
È da tempo che avrei dovuto dirti questa cosa, ma se te l'avessi detta a voce probabilmente saresti stata tu stessa a uccidermi.
Ho firmato un alleanza qualche mese fa, di cui nessuno era a conoscenza, l'ho fatto per salvare il nome dei Draghi, spero che tu capisca questo.
Ho firmato un patto con un figlio di un Lord di Lux a Babel, uno di loro è interessato a prenderti come moglie. In verità sono arrivate diverse richieste, ma prima non le avevo considerate, ma dopo quanto successo alla caccia credo sia giusto cominciare a pensare ad un futuro per il nostro clan e quindi ho accettato questa richiesta.
Dentro questa busta ci sono tutti i documenti firmati.
Buona fortuna Janette e non disonorare il nome dei Draghi."
Jane finì di leggere, sgranò gli occhi per poi alzare lo sguardo per vedere il cugino assorto nei suoi pensieri, Ofelia invece sembrava dispiaciuta e guardava Jane in modo compassionevole.
Tutto d'un tratto arrivarono tantissimi cortigiani che cominciarono a spintonarsi e a farsi spazio per vedere la figlia di Faruk, Jane rimase in silenzio, non aveva ancora ben capito cosa fosse successo,
<Jane poi dovremo parlare di questa cosa>
Disse Thorn, Jane continuava a guardare il foglio,
<Andiamocene>
Disse poi il cugino rivolto alla sua futura sposa,
<Mia zia ormai è in grado di difendersi da sola e noi siamo attesi altrove>
L'animista annuì per poi rivolgere un sorriso alla giovane Drago,
<Ciao Jane>
Disse, Thorn invece le lanciò un semplice sguardo e poi i due insieme cominciarono a camminare via cercando di non farsi travolgere dai cortigiani.

Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora