ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 4 ℙ𝕠𝕧. 𝕁𝕒𝕟𝕖𝕥𝕥𝕖

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Jane continuava a pensarci, suo cugino stava per sposarsi, questo significava che una perfetta estranea sarebbe venuta a vivere da loro, fece una faccia scocciata e poi, presa dal coraggio, decise di andare a prendere qualcosa da mangiare, anche se questo significava affrontare nuovamente la zia. Sbuffando si alzò dal letto, aprì la porta e cominciò a ad avviarsi verso il lungo corridoio che conduceva fino alla cucina,
<Oh, Jane cara>
Un'anziana signora era appena uscita da una porta alla sinistra di Jane, la donna dimostrava più o meno sui settanta anni, come tutti i parenti di Jane, aveva tatuati sulle braccia e sulle mani degli intricati tatuaggi che caratterizzavano il loro clan,
<Non ho tempo di parlare con te nonna>
E con la mano fece come per scacciare una mosca e continuò a camminare, ma venne afferrata per un braccio,
<ma tesoro, lo sai bene, non ti conviene farmi arrabbiare>
Disse la nonna ridendo, Jane strappò il suo braccio dalla presa della nonna e fece una faccia disgustata,
<Ah sì? Non mi interessa>
E detto questo se ne andò in cucina, prese una tazza di tè, afferrò qualche biscotto e dopo aver mangiato tutto si riavviò verso la sua stanza. Mentre faceva ritorno sentì delle voci provenire dal salotto e presa dalla curiosità si affacciò leggermente alla porta per ascoltare meglio la conversazione, la zia Berenilde, Thorn e la nonna erano seduti sui grandi divani del salotto e parlavano,
<Domani parte il tuo dirigibile, devi andare a prendere la ragazza e riportarla qui sana e salva, hai capito?>
Esordì la zia sorseggiando il suo tè, Thorn, con il suo solito sguardo di ghiaccio, annuì per poi controllare, come suo solito, l'orologio da taschino,
<non sono sicuro che quella ragazza riuscirà a sopravvivere>
Aggiunse lui non realmente interessato all'argomento,
<Abbi fede, caro>
Disse la zia con uno dei suoi soliti sorrisi, la nonna invece continuava a ridere ogni volta che qualcuno diceva qualcosa e Thorn la guardava male mentre la zia Berenilde la ignorava.
Jane sbuffò, quindi era definitivo, domani Thorn sarebbe andato a prendere la sua promessa sposa, non ne era molto contenta.
Decise, visto che la zia era molto impegnata con la partenza di Thorn, di uscire e andare a far visita alla sua amica Evelyn a Chiardiluna. Evelyn e Jane erano amiche da molto tempo, lei faceva parte del clan della rete, aveva un carattere completamente opposto a quello di Jane, era riservata, tranquilla, non amava le feste e i luoghi rumorosi e aveva una passione per i libri e le biblioteche.
Jane si avvicinò di soppiatto alla porta e, dopo essere uscita, si incamminò verso Chiardiluna.
Mentre camminava cominciò a pensare, zia Berenilde aveva appena organizzato un matrimonio combinato per Thorn, l'uomo più odiato a Città-cielo per il suo status da bastardo, anche molti della famiglia dei Draghi lo ripudiavano e maltrattavano, questo significava che anche la promessa sposa avrebbe avuto molti problemi,
<Poverina>
Sussurrò tra sé e sé Jane mentre si incamminava per una stradina deserta.
Era sotto Chiardiluna, stava per prendere l'ascensore che porta proprio dentro la struttura, fino a quando non sentì una voce alle sue spalle che la chiamava,
<Janette, ma che piacere rivederti>
Jane riconobbe subito l'odiosa voce della cugina, nonché sorellastra di Thorn, si voltò per ritrovarsi davanti un'alta donna dai capelli biondi e lo sguardo di un blu intenso,
<Freya, che cosa vuoi?>
La donna si avvicinò alla ragazza per rivolgergli uno dei sorrisi più falsi che Jane aveva mai visto,
<Ho saputo che il bastardo sta per sposarsi!>
Esclamò la cugina sorridente, Jane alzò un sopracciglio,
<E allora?>
Freya si avvicinò ancora di più per posare una mano tatuata sulla guancia della ragazza,
<Potresti aiutarmi, magari darmi qualche informazione su questo matrimonio>
Jane si concentrò molto sulla mano poggiata sulla sua guancia e con una mossa di artigli tirò uno schiaffo che le fece ritrarre velocemente la mano, Freya la guardò sprezzante mentre si massaggiava l'arto dolorante,
<Non prenderla sul personale, ma preferirei buttarmi giù da una scogliera che aiutarti>
Disse Jane sfoggiando anche lei un grande sorriso divertito, Freya fece un altro passo avanti e puntò il dito verso la ragazza,
<Ragazzina non sai con chi hai a che fare>
E detto questo, senza toccare la ragazza, le diede un così forte colpo di artigli che la fece cadere a terra, Jane stava per controbattere quando tutto d'un tratto una voce attirò la sua attenzione,
<Donzelle, calmatevi, vi ricordo che siamo nei pressi di Chiardiluna>
Tranquillamente avanzava verso di loro Archibald, nonché ambasciatore di Chiardiluna e cugino di Evelyn, aveva dei capelli biondi un po' spettinati e la barba mal rasata, come suo solito era vestito con abiti vecchi e logorati e il suo aspetto era altrettanto malandato.
Freya lo squadrò e, senza degnare neanche di uno sguardo la cugina, girò i tacchi e se ne andò.
Archibald le fece un grande sorriso per poi voltarsi verso Jane ancora a terra,
<Non ce la puoi proprio fare a stare lontana dai guai>
E detto questo le porse una mano per alzarsi,
<Grazie, ma ce l'avrei fatta benissimo anche senza il tuo aiuto>
Affermò la ragazza scocciata mentre si ripuliva il vestito,
<Non ne dubito>
Disse lui con il suo solito sorriso, Jane sbuffò,
<Deduco che tu debba andare a trovare mia cugina, giusto?>
Chiese Archibald divertito, Jane annuì scocciata,
<Va bene madame, allora l'accompagno>
E detto questo abbassò in modo scherzoso il suo cappello a cilindro bucato,
<Tranquillo, so la strada>
Jane diede una spintarella al ragazzo per poi cominciare a camminare verso l'ascensore. Entrò nell'ascensore seguita dall'ambasciatore,
<Ti ho detto che posso andarci anche da sola>
Esclamò Jane scocciata, il biondino sorrise per poi appoggiarsi al lato dell'ascensore,
<Tranquilla, non ti sto accompagnando, devo tornare anch'io a Chiardiluna. Comunque sei più bella del solito quando ti arrabbi>
Disse lui scoppiando a ridere, Jane lo guardò male per poi ignorarlo.
La porta dell'ascensore si aprì lasciando spazio ad un ampio ingresso tutto d'oro, con grandi lampadari che pendevano dal soffitto e enormi vetrate da dove si poteva ammirare la luna.
Jane lanciò uno sguardo all'ambasciatore per poi percorrere velocemente il grande corridoio fino ad una delle ultime stanze, spalancò la porta di legno bianco senza troppi problemi ed entrò tranquillamente nella stanza dell'amica. Una ragazza dai capelli biondo scuro raccolti in uno chignon era china sulla scrivania a scrivere qualcosa, appena sentì la porta aprirsi si girò di scatto,
<Non si usa più bussare?>
Esclamò lei alzandosi dalla scrivania e incrociando le braccia, Jane alzò le spalle e scoppiò a ridere,
<È un piacere anche per me rivederti>
Rispose ridendo mentre si sedeva sul letto e Evelyn andava verso la porta per richiuderla, ma prima che riuscì ad accostarla sulla soglia apparì l'ambasciatore,
<Archibald, che c'è?>
Chiese Evelyn.
Jane alla vista del ragazzo alzò gli occhi al cielo,
<Stavo solo controllando che la tua amica fosse arrivata sana e salva senza litigare con nessun altro>
Rispose lui ridendo, Eve lanciò un'occhiataccia alla ragazza seduta sul letto per poi tornare a guardare il cugino,
<Che cosa ha fatto?>
Chiese esasperata la ragazza ad Archibald, lui fece un'alzata di spalle,
<Litigava qui fuori con la cugina Freya, i particolari te li racconterà lei, adesso devo proprio andare. Ciao Evelyn>
Fece un inchino verso la cugina e poi avvicinandosi verso Jane, ancora seduta sul letto, le fece un baciamano,
<Arrivederci Janette>
Disse ridendo e facendogli l'occhiolino, Jane arrossì ma cercò di camuffarlo facendo una smorfia disgustata, Archibald rise nuovamente e uscì dalla stanza.
<Allora?>
Chiese Eve, Jane si sdraiò sul letto mentre la sua amica la raggiunse per sedersi vicino a lei,
<Tranquilla Eve, niente di che, Freya voleva informazioni sulla promessa sposa di Thorn, io ho detto di no e lei si è leggermente arrabbiata>
Esclamò ridendo la biondina sul letto, Eve la guardò incuriosita,
<Ah già, l'ho sentito dire in giro, quindi è ufficiale? Thorn sta per sposarsi?>
Jane si rimise seduta e annuì,
<Mi spiace ma non posso dirti altro>
Jane si fidava molto di Evelyn, ma essendo del clan della rete molti dei suoi parenti avrebbero potuto spiare una loro conversazione in qualsiasi momento attraverso lei. Evelyn annuì, Jane allora cambiò subito argomento,
<Tra qualche giorno il conte Harold darà una festa in maschera, voglio assolutamente andarci>
Esclamò sorridente, Eve la guardò e alzò un sopracciglio,
<E allora? Non ti aspetterai che io venga con te, vero?>
Chiese Eve, lei non amava particolarmente i luoghi affollati e rumorosi, soprattutto le feste,
<Certo che devi venire, sei già mancata alle ultime tre feste>
Evelyn sbuffò e capendo che non poteva vincere quella discussione si arrese,
<Va bene, va bene>
Jane sorrise soddisfatta,
<Bene dobbiamo cominciare a pensare ai vestiti da mettere>
E detto questo si alzò per aprire l'armadio dell'amica, e passarono il resto del pomeriggio a chiacchierare e provare vestiti.

Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora