La ragazza rilesse nuovamente la lettera, tutti i giornalisti nel frattempo si facevano sempre più spazio per entrare tutti nel corridoio e per appostarsi fuori la porta della favorita, più i suoi occhi scorrevano tra quelle crudeli parole più la rabbia dentro di lei saliva, era infuriata con quella vecchia svampita che anche da morta faceva di tutto per rovinarle la vita, era arrabbiata per il fatto di non avere la libertà di fare le proprie scelte, di scegliere chi amare...
Era anche arrabbiata con se stessa per essere stata così debole e aver creduto anche solo per un momento di poter essere felice e libera.
Prese un respiro e si voltò di scatto verso la porta della stanza della zia, avanzò facendosi spazio tra la marea di persone, arrivata alla porta girò con forza il pomello per poi aprire solo uno spiraglio nella porta e poter entrare senza far avvicinare i giornalisti, quando stava per varcare la soglia un signore di mezza età con un fotocamera in mano si infilò vicino a lei e le diede una leggera spinta per poter entrare, Jane afferrò subito il braccio dell'uomo per poi strattonarlo fuori e senza lasciare la presa lo guardò negli occhi,
<Dove crede di andare?>
L'uomo non rispose ma mantenne lo sguardo della ragazza, lei si accigliò per poi stringere ancora di più la presa, l'uomo fece una smorfia di dolore,
<Provateci di nuovo e vi farò saltare la testa>
Jane gli tirò un altra occhiataccia per poi lasciare la presa, tutti i presenti avendo visto la scena fecero un passo indietro ma cominciarono a scattare molte foto alla ragazza furiosa, Jane sapeva che sicuramente il suo comportamento non sarebbe passato inosservato, ma non le importava, lanciò un'ultima occhiata a tutte quelle persone,
<Che razza di idioti>
Disse tra i denti prima di entrare nella stanza e chiudersi la porta alle spalle.
La zia era seduta sul letto con in braccio la bambina mentre guardava con sguardo severo la nipote, l'infermiera in un lato invece guardò la ragazza come spaventata, Jane le lanciò un semplice sguardo disinteressato per poi guardare la zia,
<Jane, cos'era quella scenata?>
Chiese la zia facendo segno verso la porta,
<Zia, cos'è questa lettera?>
Disse la ragazza facendo sventolare in aria il pezzo di carta, la donna fece un respiro per poi adagiare delicatamente la bambina nella culla e stamparle un bacio in fronte, subito dopo cominciò a guardare con sguardo compassionevole la nipote,
<Jane...>
La ragazza represse le lacrime che sentiva riepirgli gli occhi,
<Io non voglio, mi rifiuto>
Disse cercando di essere il più sicura possibile ma con scarsi risultati,
<Oh tesoro...>
La donna fece un altra passo verso la ragazza,
<...non puoi rifiutarti, ormai i documenti sono firmati, ormai il patto è stato stipulato... Ormai non si può tornare in dietro>
Jane serrò le labbra ,
<Tu lo sapevi?>
Disse solamente, la zia scosse aggraziatamente la testa,
<No tesoro, ho saputo tutto qualche ora prima di te, mamà adorava fare le cose in segreto. Prima di morire mi ha detto tutto e mi ha detto di darti quella>
Disse indicando la lettera, Jane si guardò le mani, quel maledetto pezzo di carta, quel semplicissimo pezzo di carta le aveva rovinato la vita.
<Devo prendere un pò d'aria>
Disse Jane per poi voltarsi e uscire di fretta dalla stanza.~~~~~~~~~~~~
Adesso si trovava sul treno per tornare a Chiarduna, la zia aveva insistito per far venire anche lei e Jane aveva pensato che sarebbe stato una buona opportunità per indagare un pò su quello che aveva fatto la nonna. La zia stava seduta davanti a lei con la bambina in braccio,
<Jane...>
Provò a dire, Jane non distolse lo sguardo dalla finestra,
<Non ne voglio parlare>
Disse secca, la zia abbassò la testa e cominciò a cullare la piccola creatura che teneva tra le braccia. Jane sbuffò, sapeva che la zia stava tornado per participare agli stati familiari, ma lei non aveva intenzione di perdere tempo, doveva investigare.~~~~~~~~~~~~
Appena mise piede all'interno della grande struttura di Chiardiluna lanciò uno sguardo alla zia che nel frattempo si era fermata a parlare con un nobile, senza farsi vedere scappò via. Mentre correva, alla ricerca della stanza della nonna, le tornò in mente Archibald, chissà dov'era, adesso avrebbe veramente tanto voluto incontrarlo e rincrociare il suo sguardo, sorrise... Non avrebbe mai pensato che poteva provare qualcosa per lui, il sorrise di Jane si spense subito, ormai però non era importante quello che provava, lei era promessa sposa ad uno stupido figlio dei lord di Lux...
Arrivò davanti alla porta, sorrise quando si accorse che non era chiusa chiave, forse un valletto che era venuto a pulire non aveva ben chiuso.
Varcò la porta per poi ritrovarsi in una raffinata stanza, era tutto in ordine ed era come se nessuno ci avesse messo più piede, Jane prese un respiro, doveva sbrigarsi, qualcuno avrebbe potuto accorgersi che si trovava lì.
Cominciò a frugare nei cassetti, nell'armadio, nelle scatole nel bagno, sotto i cuscini, cercò anche nelle fessure nel pavimento, ma niente. Mentre era inginocchiata a terra per tastare il pavimento abbassò ancora un pò lo sguardo per poi notare sotto il letto una cassetta in legno, sorrise soddisfatta per poi allungare una mano e afferrare la scatola.
La scatola era di in vecchio legno scuro, con rifiniture in oro e sul davanti intagliato un drago, simbolo della sua famiglia.
Jane alzò il coperchio, era pieno di fogli e scartoffie, la ragazza cominciò a frugare tra i vari fogli e a dare una letta veloce a tutto, documenti sulla casa, vari contratti di matrimonio, sembra che la nonna si divertisse molto a rovinare la vita ai suoi parenti. Poi finalmente trovò quello che cercava, una piccola cartella con scritto sopra a grandi lettere "Janette". C'era di tutto lì dentro, dal suo certificato di nascita fino a l'accordo matrimoniale, Jane trovò il vero documento, ovviamente quello che le aveva messo nella lettera era solo una copia, trovò anche diverse lettere, pare che la nonna e il lord si scrivessero già da molto per accordarsi su questo matrimonio, frugando ancora un pò si accorse che la nonna non aveva mentito, effettivamente erano arrivate diverse richieste di matrimonio, lesse velocemente, venivano tutte da posti diversi, " Totem, Tartaro, Titan, Pharos..."
Jane rimase stupefatta,
<Wow>
Si lasciò sfuggire, dopo qualche minuti si sentì dal corridoio dei rumori, Jane sgranò gli occhi per poi rimettere tutto a posto e rilanciare sotto il letto la scatola di legno. Si alzò e si avvicinò alla porta, c'erano due valletti che parlavano poco più in là, per fortuna erano tutti e due di spalle, così Jane riuscì a sgusciare fuori dalla stanza senza far rumore e riaccostò la porta come l'aveva trovata. Adesso doveva trovare assolutamente Eve, doveva parlare, aveva bisogno di qualcuno con cui sfogarsi.
Dopo aver vagato a lungo per Chiardiluna, le venne l'idea di andare a cercare nella stanza dell'amica, una volta arrivata lì davanti rimase pietrificata, la porta era spalancata e all'interno c'erano Eve e Nathaniël, l'amica era compleatamente in lacrime mentre si sforzava di fare le valigie mentre il visconte aveva lo sguardo basso e sembrava rattristito,
<Che succede?>
Disse Jane, i due si voltarono di scatto, Eve corse dall'amica per abbracciarla e cominciò a singhiozzare ancora di più,
<Archibald...>
Disse tra un singhiozzo e l'altro, Jane guardò l'amica per poi allontanarla per poterla guardare negli occhi,
<Eve, che cosa stai dicendo? È successo qualcosa ad Archibald?>
Jane era terrorizzata, Nathaniël si alzò dal letto,
<Lo hanno staccato... Archibald è stato staccato dalla rete>
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Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)
FanfictionJanette, una giovane Drago spensierata e ribelle, pronta a sfidare gli schemi e le tradizioni di famiglia per dimostrare il proprio valore. Evelyn, del clan della Rete, sotto pressione a causa delle aspettative della madre e volenterosa di mettersi...