Jane per quella serata si era dovuta vestire abbastanza elegante, si ammirava allo specchio mentre indossava un nuovo vestito, confezionato da una sarta giusto qualche ora prima. L'abito era di un delicato color turchese, con maniche ampie e una leggera scollatura, che teneva naturalmente coperta la ferita alla spalla, la gonna ricadeva ampia in graziose pieghe ed era decorata con alcune ricamature verso la fine. La ragazza era molto soddisfatta del nuovo acquisto, anche se la fasciatura sulla gamba rovinava un po' il complesso, sospirò, non poteva farci niente. Raccolse i capelli in una lunga treccia chiusa poi da un nastro turchese per richiamare i colori del vestito.
Quando fu pronta uscì finalmente dalla stanza per dirigersi al teatro, la zia si era raccomandata di farsi accompagnare da qualcuno perché lei quella sera era particolarmente impegnata e non avrebbe potuto starle vicino, non aveva specificato bene a fare cosa, ma Jane aveva capito che riguardava il sire Faruk. Ovviamente non aveva ascoltato le raccomandazioni della zia e aveva deciso di andare da sola al teatro, così che una volta finito se ne potesse andare il più velocemente possibile, evitando preferibilmente un certo ambasciatore.~~~~~~~~~~
Quando arrivò nel grande teatro si perse a guardare l'enorme palco, se fosse stata lei al posto di Ofelia sarebbe già svenuta all'idea di doversi esibire davanti a così tanta gente. Tirò un occhiata fugace tra i posti a sedere, molti erano già occupati da signori che parlottavano tra loro e dame che spettegolavano sulla fidanzata di Thorn. Sì accertò di passare il più inosservata possibile, ma la cosa fu molto ardua. Al suo passaggio tra le varie poltrone, tutti si giravano verso di lei per poi ricominciare a parlottare ancora più vivacemente con quelli che avevano vicino. Jane già si immaginava quello che dicevano, dopotutto lei era l'unica sopravvissuta alla caccia dei draghi e per molto tempo non si era fatta vedere a corte, per questo quelli del Nibelungen non erano ancora riusciti ad avere una sua intervista o una sua foto, più volte avevano provato a bussare alla sua stanza, ma Jane non aveva mai acconsentito a farli entrare.
Dopo un bel po' finalmente trovò un posto abbastanza appartato, sarebbe stato difficile notarla, si era posizione a una delle ultime file nel sedile più nascosto.
Dopo essersi accomodata cominciò a guardare tutti i presenti, la gente piano piano cominciava ad arrivare e dopo qualche minuto fece anche il suo ingresso il sire Faruk, che si sedette su uno degli spalti più alti, suguito subito dalla zia Berenilde, che dopo essersi accomodata vicino a lui si fece posare la grande testa dell'uomo sulle gambe. A quella vista a Jane scappò un sorriso, la zia sembrava davvero innamorata del sire Faruk, anche se la ragazza non aveva mai a pieno compreso cosa trovasse in lui.
Quasi subito l'arrivo dello spirito di famiglia lo spettacolo ebbe inizio, ormai tutte le poltrone erano piene e Jane si ritrovò vicino ad una anziana signora troppo presa a parlottare con la sua altra vicina per accorgersi di lei.
<Ho sentito dire in giro che questa ragazza in realtà è una spia segreta>
Disse una delle due donne convinta mentre annuiva soddisfatta, Jane trattenne una risata,
<Oh sciocchezze cara, sicuramente non è una spia ma ha un bel segreto nascosto, magari la ricattano! Ecco perché avrebbe deciso di sposare un uomo come l'Intendente>
Rispose l'altra donna mentre accendeva una pipa, lo spettacolo ormai era iniziato e come sempre a dare inizio a queste serate c'era il vecchio Eric, che raccontava la sua storia, Jane però continuò ad ascoltare quello che dicevano le due signore vicino a lei,
<Povera ragazza, pensa a vedere ogni giorno il viso lungo di quel bastardo>
Jane si accigliò, non poteva sopportare di sentire chiamare così suo cugino,
<Scusate signore, potreste stare zitte, starei cercando di ascoltare>
Disse in tono brusco Jane, le due donne si voltarono verso di lei come per ribattere, ma quando la riconobbero si ammutolirono,
<Oh signorina Janette...>
Disse una donna, evidentemente aveva capito che la ragazza aveva ascoltato tutta la loro conversazione,
<Potreste andarvene da questi posti, vorrei stare sola>
Le due donne si accigliarono,
<Mi scusi ma lei non può...>
Cominciò la donna più vicino a lei,
<Oh sì che posso, ma se proprio volete posso convincervi con i miei artigli. Sapete posso benissimo raccontare in giro che è stato un errore e che ancora non riesco ad utilizzarli bene. Chi non crederebbe a una povera ragazza ferita?>
Disse Jane ghignando, le due donne si lanciarono uno sguardo indignato per poi alzarsi e allontanarsi il più possibile da Jane.
Nel frattempo lo spettacolo del vecchio Eric era concluso e stava per entrare in scena Ofelia, la ragazza incrociò le braccia e cominciò a guardare curiosa verso il palco, chissà se la piccola animista se la sarebbe cavata. La piccola donnina avanzò nel palco stringendo a sé un libro, Jane dal posto in cui si trovava non riusciva a vedere bene il viso della ragazza, ma era sicura che era nervosa. Sì sedette sulla fine del teatro e disse qualcosa, Jane non capì assolutamente niente, era troppo lontano e per di più Ofelia parlava molto piano, dal pubblico si cominciavano già a sentire
<Più forte>
Jane sospirò, Ofelia aveva alzato leggermente la voce ma dalla sua distanza non riusciva comunque a capire niente. Tutto d'un tratto sentì una mano sulla spalla, si girò di scatto,
<Buonasera>
Disse l'ambasciatore mentre sorrideva, Jane cercò di ricambiare il sorriso, l'uomo si sedette vicino a lei,
<Posso mettermi qui o minaccerai anche me di utilizzare i tuoi artigli?>
Disse divertito Archibald, Jane sgranò gli occhi,
<Hai sentito?>
Lui annuì, poi si voltò verso il palco,
<Ti sei scelta un orribile posto, non si vede e non si sente niente>
Disse continuando a guardare la piccola donnina che continuava a parlare,
<Non volevo essere notata>
Archibald sorrise,
<Capisco... Anche se il tuo obbiettivo non è andato molto a buon fine, dopo quello che è successo come pensi di poter passare inosservata?...>
L'ambasciatore si voltò verso la ragazza e la guardò dritta negli occhi,
<Dopotutto... Sei l'unica sopravvissuta>
Lo disse serio, non aveva nessuna traccia di un sorriso sulla faccia, Jane sorrise e annuì,
<Già, sono l'unica sopravvissuta>
Disse pensierosa mentre guardava il palco, tutti continuavano ad urlare ed a interrompere Ofelia. Tutto d'un tratto lo spirito di famiglia si alzò, dominò tutta la sala, Jane sgranò gli occhi e anche Archibald sembrava essere abbastanza sorpreso,
<Provatela ad interrompere un altra volta...>
Disse solamente, ma bastò a far ammutolire tutta la sala, poi l'enorme spirito si voltò verso la piccola donna,
<Poi che è successo alla bambola?>
Chiese, grazie al silenzio Jane riuscì a capire la risposta di Ofelia,
<Vi racconterò la fine la prossima volta, signore>
<Non sono sicuro che la vostra storia mi piaccia>
Disse Faruk scandendo ogni parola,
<Ma volete conoscere il finale. Volete sapere se la bambola resterà un giocattolo in mano ai burattinai, vero?>
Disse Ofelia, Jane alzò un sopracciglio, sicuramente l'aveva sottovalutata, la donnina aveva coraggio,
<No, non mi interessa conoscere il seguito. Non mi piace questa storia. Ma voi suonate giusta>
Disse in modo pensieroso,
<Vi nomino vicenarrattrice>
<Sono già vicenarrattrice>
<Ah sì? Tanto meglio, eviteremo scartoffie inutili>
Concluse il sire Faruk, per poi chiamare a sé il suo aiuta-memoria e segnare qualcosa sul suo quaderno,
<Mi racconterete un altra storia domani sera, signorina vicenarrattrice>
Tutte le persone nella sala cominciarono ad applaudire e a urlare,
<Brava!>
Jane sorrise soddisfatta mentre le luci si riaccendevano, poi si ricordò di essere seduta vicino all'ambasciatore che applaudiva vivacemente,
<Io vado a dormire>
Annunciò Jane prima di alzarsi,
<Aspetta ti accompagno>
Disse Archibald alzandosi a sua volta,
<No>
Disse di scatto Jane, l'uomo fece un espressione interrogativa,
<Ehm... Io ... Preferisco fare una passeggiata da sola>
Disse tutto d'un fiato per poi scappare via verso le sue stanze.
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Vita al Polo: Storie di due nobili (Attraversaspecchi)
FanfictionJanette, una giovane Drago spensierata e ribelle, pronta a sfidare gli schemi e le tradizioni di famiglia per dimostrare il proprio valore. Evelyn, del clan della Rete, sotto pressione a causa delle aspettative della madre e volenterosa di mettersi...